Capitolo 61.

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L'amore non è follia, ma essere folli assieme.


𝐌i ritrovai davanti la porta della camera di Maluma ed inevitabilmente presi un respiro profondo.

Con la mano la spinsi e silenziosamente guardai all'interno della stanza, Maluma era di fronte il letto e, come una furia, buttava dei vestiti dentro una valigia.

«Cosa stai facendo?» gli chiesi restando sulla soglia, lui si voltò di colpo, sorpreso e confuso di trovarmi lì, «Cosa fai tu qui?» domandò di rimando, ignorando la mia precedente domanda, «Vorrei impedirti di commettere un errore..» risposi restando immobile, lui sospirò e si voltò tornando a riempire la valigia.

«Non puoi andartene...» gli dissi poi mantenendo lo sguardo su di lui, «Posso andare dove mi pare» replicò infastidito, «E dove vorresti andare?» domandai cercando di capire le sue intenzioni, «Lontano da qui!» rispose lui senza entrare nei dettagli, «Perchè non vuoi dirmelo?» chiesi con un filo di voce poggiandomi allo stipite della porta con la spalla.

«Perchè non sono affari tuoi!» rispose lui voltandosi e guardandomi per un breve istante.

Era così freddo, il suo sguardo era spento, gelido e furioso al tempo stesso, non lo riconoscevo più, non era il Maluma che conoscevo.

«Non puoi andartene... non si risolvono così i problemi» affermai pacatamente cercando di non innervosirlo, «Invece me ne andrò, mi lascerò tutto alle spalle ed inizierò una nuova vita! Una nuova vita lontano da qui!» affermò lui dandomi le spalle, «Maluma... sei fuori di te, lo capisco... ma stai sbagliando!» gli dissi entrando nella stanza, lui rise, «Sbaglio sempre in fondo, no?» sospirai e scossi la testa.

«Vuoi fermarti? Parliamone, dimmi cosa ti sta succedendo..» dissi guardando ogni suo movimento, non smetteva di buttare vestiti dentro la valigia e detestavo questa cosa, era proprio convinto di voler andare via.

«Oh! Vuoi sapere cosa mi sta succedendo?» domandò lui voltandosi per guardarmi, annuì appena, «Mia madre si sposa con quello stronzo del suo compagno ed io non lo accetto! Non rimarrò sotto lo stesso tetto con lui, non permetterò che diventi mio padre!» affermò stringendo i pugni diventando rosso in viso, «Lui non diventerà mai tuo padre..» replicai, «Comunque non ho intenzione di rimanere qui un minuto di più» affermò voltandosi dandomi di nuovo le spalle, poggiai una mano sul suo braccio costringendolo a guardarmi.

«Maluma non puoi lasciare la tua famiglia!» gli dissi fissandolo dritto negli occhi, con un gesto rapido tolse il braccio dalla mia presa.

«Chi sei tu per dirmi cosa posso fare? Credi che solo perchè mi sia confidato con te hai il diritto di venire qui e dirmi cosa dovrei fare o come dovrei gestire la mia vita?» esclamò alzando le braccia, «Mi dispiace ma non funziona così!» continuò, rimasi immobile in silenzio, sopraffatta dalle sue parole.

«Sei un'illusa...» disse poi scuotendo la testa, «Non hai motivo di prendertela con me...» mormorai restando immobile dietro di lui.

Non sapevo nemmeno io con quale forza riuscissi a stare lì e trattenere le lacrime, iniziava a diventare cattivo e non lo meritavo

«Si invece! Vieni in casa mia con l'idea di cambiarmi, con l'idea di poter sistemare le cose ma non funziona così!» esclamò voltandosi per guardarmi, «Cerco solo di farti ragionare» spiegai con un tono pacato, «Dovresti andartene» affermò voltandosi per chiudere la valigia, «Te la stai prendendo con me e non capisco perchè..» confessai torturandomi le mani.

Avevo un nodo alla gola ma non volevo piangere.

«Perchè è solo colpa tua se sono così!» esclamò, corrugai la fronte non capendo, «A causa tua ho infranto ogni regola! Mi sono aperto con te, mi sono confidato, mi sono mostrato fragile, vulnerabile e non doveva accadere!» esclamò alzando il tono di voce, «Mi sono innamorato di te Madison e mi odio per questo!» esclamò ancora.

MI DECLARACION » MALUMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora