Capitolo 65;

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𝑷𝒆𝒏𝒖𝒍𝒕𝒊𝒎𝒐;

"La persona giusta non è quella che ti fa perdere la testa,
ma quella che ti fa ritrovare il cuore."


𝐄rano passati due giorni dall'incontro con Maluma.

Due lunghissimi ed interminabili giorni nei quali non avevo fatto altro che pensare a ciò che ci eravamo detti.

Rielaboravo ogni parola, ogni suo sguardo, e, seppur doloroso, sapevo che allontanarmi da lui era la cosa giusta da fare.

Avevo davvero perso tempo e sentimenti, lui non avrebbe mai ricambiato, dovevo farmene una ragione, dovevo voltare pagina una volta per tutte e andare avanti con la mia vita.

Qualora ci fossi riuscita.

Avevo deciso di andare al compleanno di Abbie, lo stavo facendo solo ed esclusivamente per lei.

Le volevo bene e sapevo che ci teneva alla mia presenza, per cui, l'avrei accontentata, anche se mi costava molto tornare a casa sua.

Con forza avrei messo di lato la mia complicata situazione con Maluma e sarei andata al compleanno senza farmi troppi problemi, fingendo che lui non esistesse.

Avevo davvero deciso di dimenticarlo e andare avanti.

Sapevo di averlo detto spesso ma stavolta ero più che sicura di voler andare avanti con la mia vita e dimenticare tutto una volta per tutte.

Dovevo riprendere in mano la mia vita e dedicarmi a me stessa.

Per qualche strana ragione ci eravamo incontrati e ci eravamo innamorati, ma il destino forse non era dalla nostra parte ed io, dopo aver fatto l'impossibile per lui, avevo capito di mettere un punto e andare avanti.

Mi ero davvero stanca di stargli dietro sperando che potesse cambiare e amarmi come desideravo.

Ero stanca di piangere e lottare per lui, meritavo di meglio.

«Ce l'hai fatta finalmente!» esclamò Dylan allargando le braccia non appena mi vide nel corridoio, risi.

«Sai che ho i miei tempi!» gli dissi mentre afferravo la giacca dall'appendiabiti, lui sorrise divertito, «Sei davvero bella...» mi disse poi osservandomi, «Grazie!» gli risposi prima di stampargli un bacio sulla guancia, «Hei! Che fai? Mi sporcherai di rossetto!» esclamò lui raggiungendo lo specchio, per guardare se effettivamente lo avessi sporcato.

«Questo non macchia!» lo informai ridendo mentre aprivo la porta di casa, «Hei Mad...» mi richiamò, mi voltai aggrottando la fronte, «Sei...sei sicura di voler venire?» mi chiese guardandomi con preoccupazione, restando immobile non lontano da me.

«Dylan... puoi stare tranquillo, ho tutto sotto controllo. Sarò in grado di gestire la situazione..» affermai annuendo mentre aspettavo l'ascensore, lui mi guardò perplesso ma poi annuì.

Sapevo che era preoccupato per me, ma sapevo di potercela fare.

In qualche modo avrei superato la serata.

Chiusi lo sportello dell'auto e presi un lungo respiro, come per infondermi coraggio e restare calma.

«Aspetta... Quanti anni hai detto che compie?» domandai a mio fratello, voltandomi verso di lui, «Ventidue...» rispose mentre metteva in moto, «Giusto...» dissi annuendo, «Stai bene? Sei in ansia?» mi chiese voltandosi, quasi risi, «No. Te l'ho già detto! Sto bene! Non ho niente..» gli risposi alzando le mani, lui annuì, «Se lo dici tu..» disse poi tornando con lo sguardo sulla strada.

MI DECLARACION » MALUMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora