Capitolo 66; FINALE.

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« Sono proprio quelli come te che fanno
perdere la ragione ad una donna.
E la mia, l'ho persa da quando ti ho incontrato. »


𝐍emmeno nei miei incubi peggiori avrei mai pensato che le cose sarebbero andate a finire in questo modo.

Sentivo un senso di rabbia e di frustrazione oscillare nella mia mente mentre guardavo fuori dal taxi, il quale, mi stava portando finalmente a casa.

Non ero certa di aver fatto la scelta migliore, una parte di me era convinta che lo fosse ma l'altra si stava già pentendo di essere andata via. Salutare Dylan era stato difficile, molto difficile ma sapevo che era la scelta giusta per me, dovevo andarmene.

Lui non si era opposto, anzi, aveva appoggiato la mia scelta capendo che mi sarebbe servito del tempo per stare da sola, sapeva quanto stessi soffrendo, lo aveva visto con i suoi occhi per cui, non avrebbe avuto alcun motivo di opporsi.

Voleva solo il mio bene, per cui, aveva appoggiato fin da subito la mia scelta.

Credevo fermamente che questa lontananza da Londra avrebbe giovato sia a me che a Maluma, avremmo entrambi avuto del tempo per riflettere e capire cosa fosse giusto, io forse sapevo già quale fosse la scelta migliore, ovvero, dimenticarlo e andare avanti. Pur non volendo farlo.

Per lui forse sarebbe stato ancora più facile, lo conoscevo da tempo ormai, lo avevo visto affezionarsi con facilità per poi dimenticare e andare avanti con una velocità disarmante, per cui, ero convinta che avesse fatto lo stesso con me.

Il suo non voler lottare per me era già una dimostrazione di cosa volesse e cosa provasse realmente, non avevo bisogno di altre prove.

Ormai era finita, dovevo andare avanti una volta per tutte e dimenticarmi di lui.

Il taxi finalmente si fermò davanti casa, tirai un lungo sospiro e presi la valigia dal sedile per poi uscire dall'auto.

«La ringrazio!» dissi all'uomo seduto davanti che mi rivolse un dolce sorriso.

Chiusi lo sportello e dopo aver afferrato la valigia mi incamminai verso il vialetto.

Era davvero strano tornare a casa, dovevo ammetterlo.

Mi ero abituata a Londra, mi ero abituata a vivere lì per cui era davvero strano tornare.

«La mia Madison!» esclamò mia madre aprendo la porta di casa.

Le sorrisi e le andai incontro per abbracciarla.

Quanto mi era mancata.

«Stai bene?» mi chiese poi osservandomi con attenzione, squadrandomi dalla testa ai piedi, «Certo! Benissimo..» risposi con un sorriso, mentendo, lei sembrò scrutarmi di nuovo con attenzione, ma non rispose.

Non volevo dirle nulla per evitare che si preoccupasse inutilmente.

«Come sono andati gli ultimi esami?» mi domandò mentre chiudeva la porta d'ingresso, «Abbastanza bene..» le risposi semplicemente mentre mi toglievo la giacca.

«Non ci credo ancora di aver finito!» dissi poi con un sorriso che lei ricambiò, poggiai la valigia a terra e mi voltai, «Sei davvero sicura di stare bene?» mi chiese incrociando le braccia al petto, «Si, sto bene, stai tranquilla..» la rassicurai con un sorriso, «Ho sentito Dylan stamattina... sembrava preoccupato per te» disse poi guardandomi inclinando la testa, «Preoccupato per me? Perchè?» le chiesi facendo una smorfia di disappunto.

MI DECLARACION » MALUMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora