capitolo 7

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Quando ci informano che stiamo per partire mi muovo a disagio sul sedile,non sono mai stata su un aereo e la cosa mi terrorizza. Nella mia mente si materializzano solo immagini catastrofiche. La mia agitazione deve essere visibile perché Adam mi guarda curioso<Non mi dire che hai paura?>Mi chiede con un ghigno.
<E anche se fosse?>
Dio quanto lo detesto.
<È la prima volta che viaggi in aereo?>
Non tutti abbiamo le tue possibilità economiche. Il massimo che mi sono potuta permettere è un viaggio in autobus fino alla città più vicina.
Evito di rispondergli. Almeno così la smetterà di deridermi.Mi posiziono meglio,abbasso un po' lo schienale e mi perdo a guardare il paesaggio che scorre veloce. Non so come,forse per la musica rilassante o forse per il movimento dell'aereo che sembra cullarti,mi addormento.
Mi sveglio solo quando sento la voce del comandante che ci avvisa dell'imminente atterraggio. Già siamo arrivati? Quanto ho dormito?
Trattengo il fiato finché l'aereo non si poggia a terra. Quando lo fa espello tutta l'aria e vedo con la coda dell'occhio Jack che ride del mio comportamento.
Ti ci metti anche tu? Lo fulmino con lo sguardo e torno a guardare fuori dal finestrino.
Restiamo a bordo per qualche altro minuto poi scendiamo. A terra troviamo un'auto scura ad attenderci, entriamo e l'autista parte.
<Pensavo avessi paura dell'aereo. Ma hai dormito tutto il tempo. La paura ti mette sonno?>
Perché devi parlare se devi dire solo idiozie?
<Non ho mai detto di avere paura> mi giro a guardare fuori dal finestrino e quello che vedo mi lascia senza fiato. Quando entri in questa città diventi solo un minuscolo granello di sabbia. È tutto infinitamente grande,i grattacieli sembrano toccare il cielo. È così luminoso e colorato. Neanche le fontane sono come le conosco io,i loro getti d'acqua creano coreografie con musica e luci.
E  il nostro hotel non è da meno. Ci fermiamo davanti ad un'immensa vela fatta di vetro ed acciaio. Entriamo e sembra di essere catapultati in un altro mondo. È tutto così elegante ed affascinante..

Dopo un po' veniamo accompagnati nelle nostre stanze. Più che camere sembrano vere e proprie case. La grande vetrata si affaccia direttamente sul golfo e la vista è mozzafiato. Il maggiordomo dopo aver scambiato qualche parola con Adam va via.
Ci ha fatto vedere solo questa stanza ed ha accompagnato Jack nella sua. Questo vuol dire che  starò qui  con lui? Che scherzo è questo?

<Perché non ha accompagnato te nella tua stanza?> Gli chiedo indicandolo con l'indice.
<Perché questa è la mia stanza>
Ah ecco mi sembrava strano che a me fosse toccata questa meraviglia,di sicuro avrà prenotato un tugurio per me.
<Ok! Ed io dove devo andare?>Sono costretta a chiedere perché lui si chiude nel suo silenzio come al solito senza degnarmi di una spiegazione.
<Qui> e fa un sorriso diabolico.
Io sorrido a mia volta senza aver compreso realmente ciò che ha appena detto.
Mi fermo un attimo a pensare.
Qui! Ha detto no?! Ma non ha anche affermato che questa è la sua stanza? Ciò vuol dire che...
Cavolo si sta avverando uno dei miei sogni proibiti,ma non so cosa possa passargli per la mente e la cosa mi preoccupa.
<Qui c'è solo un letto matrimoniale.>gli faccio notare< Dovrei dormire con te?Mai...
Oh guarda c'è un grande tappeto e sembra davvero comodo,ho trovato la tua sistemazione>Metto le mani sui fianchi e sorrido soddisfatta,non può pensare di fare sempre ciò che vuole.
Lui inarca un sopracciglio<Non sei il mio tipo quindi non farti strane idee. Non c'erano più camere disponibili,o questo o niente. Vai a cambiarti è quasi ora di cena>
Rimango un attimo di sasso davanti alle sue parole e vedo la mia autostima suicidarsi davanti ai miei occhi.
Borbottando ingiurie nei suoi confronti mi chiudo in bagno.
E che bagno! È tutto così... wow. Devo ampliare il mio vocabolario  perché li ho già usato tutti gli aggettivi di mia conoscenza.
Faccio una doccia ed esco per prendere i miei vestiti. In stanza non trovo nessuno e la cosa un po' mi rincuora,non so davvero come affrontare quell'uomo.
Purtroppo però la gioia dura poco perché affacciandomi lo vedo sul balcone Adam che parla al telefono con un pazzo furioso.
Se normalmente ha quel carattere orribile immaginiamoci quando è arrabbiato.
Meglio dileguarsi.
Raccolgo tutta la mia roba e torno nel bagno.
Passo un po' di tempo davanti allo specchio per rendermi presentabile e mi avvio nel salottino. Adam mi guarda dalla testa ai piedi,soffermandosi qualche minuto di troppo sul mio décolleté e le mie guance vanno a fuoco.
<Andiamo!>comanda e si dirige verso la porta.Entriamo in ascensore senza dirci una parola. Quando le porte si aprono quello che vedo è davvero fantastico. Qui niente è nella norma e il ristorante è ancora più pazzesco.
Siamo in  un acquario!!! L'intero ristorante è un acquario.
Un acquario vero e proprio con tanto di pesci colorati che ti nuotano intorno felici.
Le luci soffuse creano un'atmosfera magnifica.
Ci sediamo ad un tavolo ed io non riesco a togliermi questa espressione ebete dal viso. Continuo a guardarmi intorno . È tutto così magico.
Solo dopo qualche minuti riesco a riprendermi e osservo il tavolo che è apparecchiato in modo impeccabile,ma c'è qualcosa di sbagliato.
Ci sono solo due posti.
<Dov'è Jack?>Gli chiedo guardandomi intorno cercandolo.
<Che c'è ti manca?>Mi chiede e mi sembra di cogliere una nota di gelosia nella sua voce.
<Non lo vedo qui ed ho chiesto. Non posso?>
<Aveva delle faccende da sbrigare quindi non si unirà a noi> dice rude chiudendo la discussione.
Quindi starò tutto il tempo da sola con lui?
Mia cara Aiko mettiti l'anima in pace e pensa che almeno mangerai cose che non hai mai assaggiato nella tua vita.
Quando arriva il cameriere Adam ordina per entrambi. Ci viene servito del vino e ne bevo un lungo sorso,sarà il mio alleato per questa sera. Il servizio è velocissimo,i piatti arrivano prima del previsto ed inizio a mangiare. Le mie papille gustative fanno i salti di gioia. Dio quanto è buono!
Lui ancora non ha toccato cibo perché continua a guardarmi con aria divertita.
Se non inizi a mangiare divorerò anche il tuo. Sotto il mio sguardo minaccioso prende la forchetta e assaggia la sua pietanza ed io mi incanto di fronte all'eleganza con cui mangia. Sembra un principe dai modi raffinati,certo finché non apre bocca e parla.
<Domani non ci sarò.>Mi dice pulendosi le labbra con il tovagliolo.
<Dove andrai?>Mo viene spontaneo chiederglielo,in fondo è lui che mi ha trascinata fino a qui.
<Non è importante,ci sarà Jack con te.>E come sempre applaudo di fronte a tanta gentilezza.
<Non sono una bambina che ha bisogno della balia.>Gli faccio notare addentando un pezzo di pane come un animale selvatico. Quando la rabbia prende il sopravvento lo fa anche la mia mascolinità.
La nostra conversazione si riduce a quelle poche parole e passiamo il nostro tempo a mangiare.

Imprescindibile Come L'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora