capitolo 14

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Sono davanti a questo immenso edificio e le gambe iniziano a tremare. Dopo le corse che ho fatto e la paura di arrivare in ritardo , sono arrivata con oltre venti minuti di anticipo. Mi guardo intorno e noto che c'è un bar, proprio quello di cui avevo bisogno.
Mi siedo al bancone  e un ragazzo biondo davvero carino mi accoglie con un sorriso, un bel modo per iniziare la giornata. Con la tazza fumante davanti a me scambio qualche parola con lui.
Nonostante sia palese che ci sta provando con me la cosa non mi dà per nulla fastidio. Chissà forse il mio fascino da donna in carriera ad averlo ammaliato?! Certo come no!
Ad un tratto però sembra che nel locale l'atmosfera cambi in un istante. Un vento gelido mi fa tremare e avverto una strana sensazione di disagio.
Quando sento la barista dire"ecco a lei il suo caffè signor Bennet " capisco a cosa è dovuto tutto questo cambiamento. Mi volto e incontro lo sguardo furioso di Adam che, presa la sua ordinazione, si avvicina minaccioso <Neanche sveglia e il tuo primo pensiero è rimorchiare?! Non faccia tardi signorina Morris> va via ed io mi muovo nervosa sullo sgabello.
Il mio stato di agitazione che da ieri non mi dava tregua adesso ha raggiunto il massimo dei livelli, di prima mattina riesce ad essere persino più odioso del solito.
Con fare di chi si sta avviando al patibolo mi dirigo nel palazzo tenendo stretto nella mano il caffè che Freddy, il barista carino, mi ha gentilmente offerto.
Guardando il bicchiere mi vorrei colpire da sola, un ragazzo bellissimo, gentile e simpatico mi ha appena chiesto di uscire ed io cosa faccio? Rifiuto perché la mia testa è piena di un tipo megalomane, stronzo, bruto.... preferisco fermarmi qui perché la lista di insulti che gli urlerei contro è davvero lunga. Ovviamente ora più che mai non posso permettermi di offenderlo dato che è il mio capo e forse grazie a lui riuscirò a saldare i miei debiti. Ok Aiko prendi un profondo respiro, entra in questo palazzo e fa vedere al mondo quanto vali.

La receptionist è la stessa di ieri e appena mi vede riduce gli occhi a due fessure<Cosa ci fa di nuovo qui lei signorina? Ha intenzione di raggiungere nuovamente il presidente intrufolandosi come un topo?.>
Un topo? Non è mica colpa mia se tu eri troppo impegnata a strusciarti addosso ad un tizio anziché fare il tuo lavoro.
Quanto vorrei prenderla a sberle, per fortuna in mio soccorso arriva un ragazzo, avrà sui diciott'anni, corre come un forsennato<Lei è la signorina Morris?>Annuisco<Il signor Bennet la aspetta nel suo ufficio.>
Con aria soddisfatta saluto la donna, che nel frattempo ha assunto un'espressione indecifrabile e vado via ancheggiando non poco. Ora si che la giornata inizia a prendere la piega giusta.
Il ragazzo mi accompagna fino all'ascensore e mi augura buon lavoro.

Quando le porte  si aprono noto piacevolmente sorpresa la comparsa di un'ampia scrivania bianca posizionata di fianco alla parete destra ,dove ieri c'era solo una pianta con fiori bianchi.
<Questa è la tua postazione di lavoro. E devo dire che vestita così sei davvero sexy.>
Mi volto e trovo Jack con un sorriso malizioso.
<Buongiorno iniziamo già con commenti inopportuni sul lavoro?>E rido un po' più sereno.
<Signorina se non vuole essere importunata dovrebbe indossare qualcosa di più discreto.>
Allarmata mi do un'occhiata e lui inizia a ridere come un pazzo.
Sono felice di vederlo. A Dubai ho imparato a conoscerlo e non ho dubbi che sia una persona fantastica.

Sento dei passi lungo il corridoio e dal suo ufficio esce Adam, appena mi vede si ferma e mi guarda da capo a piedi.
<Buongiorno. Ho scritto tutto ciò che devi sapere nei fogli in quella cartellina gialla. Noi adesso dobbiamo andare ad una riunione, se hai bisogno chiama.>
Infila la giacca ed entra in ascensore, almeno questa volta ha salutato stiamo facendo enormi passi avanti.
Sto iniziando a pensare che abbia qualche disturbo di personalità, ieri mi ha quasi pregata per venire a lavorare qui e oggi mi tratta come fossi invisibile. Non riuscirò mai a capirlo e il problema è che dovrò avere a che fare con i suoi continui sbalzi d'umore tutti i giorni.
Faccio comunque un sospiro di sollievo  perché la sua presenza qui mi avrebbe fatto combinare qualche disastro.
Mi siedo alla scrivania e mi guardo intorno , c'è un pc di ultima generazione, una stampante, un telefono con mille pulsanti e roba di cancelleria. Comincio a leggere i documenti nella cartellina, mi ha spiegato persino come si accende il computer. Forse pensa che sia scema.
La parte più difficile è questo maledetto apparecchio telefonico, ha pulsanti di tutti i colori, lettere seguite da numer. Nelle informazioni è spiegato tutto, ma non sono sicura di aver capito.
Il suono del telefono mi fa sobbalzare, di sicuro per rispondere basta alzare la cornetta, beh almeno questo lo so fare. In bocca al lupo Aiko, inizia il tuo lavoro!

Imprescindibile Come L'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora