capitolo 35

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<Ragazzi..Ecco....>Aiko cerca di richiamare la nostra attenzione con scarsi risultati perché io e l'idiota patentato continuiamo a sfidarci con gli occhi.
Devo ammettere che è un osso duro.
Lei finge qualche colpo di tosse e quando finalmente rivolgiamo a lei i nostri sguardi continua. .<Questa situazione è davvero imbarazzante.> fa cenno col capo in direzione degli altri clienti presenti nel locale.
Tutti sono rivolti verso di noi chi con fare divertito,chi sussurrando qualcosa al proprio vicino.
E se in un primo momento non comprendo il perché di tanto interesse,osservando meglio la situazione,ossia due uomini che giocano al tiro alla fune con le braccia di una ragazza capisco tutto.

<Che ne dite di andare fuori? Anche perché il mio gelato si sta sciogliendo>Chiede speranzosa con la mano imbrattata del liquido ambrato.
Guardo l'idiota che non smette di fissarmi e gli faccio cenno di lasciare la presa,ma lui con fare indifferente alza un angolo della bocca.
Non può neanche immaginare quanto stia mettendo a dura prova la mia pazienza ed è solo grazie alla presenza di Aiko che può continuare a sorridere con ancora tutti i suoi denti in bocca.
Lei continua a far vagare lo sguardo da me a lui con il viso sempre più paonazzo e gli occhi preganti .

Al momento giusto il barista dietro al bancone,forse troppo preso a godersi la scena, fa cadere un bicchiere attirando l'attenzione di tutti compreso il mio nemico.
Si sa che in guerra non bisogna mai abbassare la guardia e lui lo ha fatto.
Tiro con forza a me Aiko che sbatte contro il mio petto.
Con la mano libera le circondo la spalle a dimostrazione che mi appartiene<Che ne dici di liberarci del troglodita?>le sussurro a pochi centimetri dall'orecchio.
Lei alza il viso e assottiglia gli occhi<Adam è un mio amico d'infanzia non ti permetto di offenderlo.>
Conosco bene la sua incapacità di fare del male agli altri,sarà stato a causa del suo passato o grazie ad una famiglia amorevole,ma per Aiko è meglio ricevere un sonoro schiaffo che essere la causa della sofferenza altrui. Se devo essere sincero questo suo lato del carattere per me è inspiegabile,non posso sopportare l'idea che qualcuno sia tanto masochista o poco orgoglioso.
Sono pronto a contrattaccare a qualsiasi affronto,è così che sono andato avanti ed è così che sono arrivato dove sono adesso.
Ho imparato a mie spese che è bene non fidarsi degli altri,che è meglio credere che solo noi stessi possiamo definirci nostri amici.
Ciò che spinge l'essere umano è il tornaconto,tutto si basa su un'unica domanda quanto posso guadagnarci?
Sono il primo a seguire questa specie di filosofia,perché tra l'essere usato e usare preferisco nettamente la seconda.
Dare se stessi a qualcuno,faticare per gli altri vivendo nell'infondata speranza che anche chi è di fronte a te sia mosso dallo stesso desiderio non porta ad altro che ad una spaccatura. Una grossa voragine che non riesce più a contenere la rassegnazione per un mondo che non sarà mai come vuoi.
Siamo essere umani,evoluti,ma pur sempre animali e in quanto tali vige la legge del più forte. Puoi solo temprare la tua tenacia,infiammare la tua collera,perché nella tua lotta per la sopravvivenza sarai il tuo unico complice.
Aiko mi aveva raccontato che la sua vita felice era finita con quel tragico incidente,non solo perché aveva perso le due persone più importanti della sua vita,ma anche perché si era ritrovata sola.
Aveva dovuto fare i conti con l'egoismo delle persone,perché da quel giorno chiunque avesse conosciuto prima era come scomparso. Nel giro di qualche ora tutta la sua vita si era frantumata,distrutta in mille pezzi e la polvere le aveva imbrattato il corpo per sempre.
Neanche il bellimbusto di fronte a me si era salvato dalla straripante epidemia di egoismo.
Anche lui come gli altri aveva pensato a se stesso,lasciando in balia dei propri tormenti una ragazza.
Anche lui si era macchiato della colpa di essere stato troppo vile e vigliacco,per non dire un vero stronzo.
Anche lui non meritava alcun perdono.
Non riesco a capire fino a che punto possa arrivare il suo impellente autolesionismo.
Sta solo creando ulteriori fratture in quella cicatrice che ancora pulsa.

<Ma li hai visti quei basettoni?>Le dico ridendo,celando il mio sconcerto, mentre qualcosa di freddo sta colando sulla mia pancia.
Lascio la presa ed Aiko si dirige verso l'esterno seguita dal cagnolino scodinzolante, non prima di avermi fulminato con lo sguardo.
Mi avvicino al bancone e afferro qualche tovagliolo per tamponare la chiazza di gelato che diventa sempre più grande.
Se penso che sono solo a metà della giornata non sono sicuro di riuscire ad arrivare alla fine senza cedere ad una crisi di nervi.
Nel frattempo quell' idiota ha già raggiunto Aiko .
Quando mi avvicino a loro stanno già chiacchierando amichevolmente.
<Come mai siete qui?>le chiede con finto interesse .
<Per lavoro. Adam cioè il mio capo doveva concludere un grosso affare.>
Lo guardo atteggiarsi a figo,con una mano nella tasca dei pantaloni e il portamento di chi ha un palo su per il culo,sembra uno spiedino vivente.
Penso abbia una certa pendenza verso sinistra perché ad ogni passo diminuisce la distanza da Aiko e quando questa supera i limiti consentiti in poche falcate mi posiziono tra di loro costringendolo ad allontanarsi con una spallata.
Per poco non perde l'equilibrio e mi lascio sfuggire un sorriso di soddisfazione.
Aiko mi guarda sempre più  perplessa ed io davvero non capisco perché non lo mandi a quel paese al più presto.

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