capitolo 16

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Sono qui a cercare di far ripartire il computer che ha deciso di morire proprio quando avevo finito di scrivere un'email lunghissima,senza alcun risultato.
<Accidenti a te,maledetto.>gli urlo contro.
<Ehi ehi signorina ancora non le ho fatto nulla e già mi tratta così?>Alzo il viso e trovo quello sorridente di Jack.
<Ti prego dimmi che sei un mago del computer. Questo qui>Dico indicando l'apparecchio elettronico<Ha deciso di fare un pisolino nel bel mezzo di un lavoro importante,come lo ha definito il mio capo e per questo potrei essere licenziata.>
<Quanto sei drammatica spostati che dò un'occhiata.>
<Allora vado a prendermi un caffè nel frattempo,ne vuoi un po'?>Annuisce con la testa ed io mi dirigo nella saletta.
<Quindi è così che lavori?tu fai delle pause e metti altri a svolgere il tuo compito?>Non mi ero proprio accorta di lui. Adam è seduto sul divano con una mano  ad allargare un po'la cravatta. Deglutisco e faccio finta che la sua presenza non provochi nulla dentro di me,come se fosse semplice. Penso che qualunque donna si trovi in una stanza da sola con questo bronzo di Riace sarebbe attratta irrimediabilmente da lui.
<Jack si è offerto di controllare il pc che ha smesso di funzionare.>
Si alza e lentamente viene verso di me con uno sguardo che non riesco a decifrare<La rottura degli oggetti aziendali si ripercuoterà sulla tua paga.>
Sono già pronta a risponderlo per le righe,ma il suo respiro caldo sul mio collo mi  immobilizza. È dietro di me,con le mani sui miei fianchi e le labbra troppo vicine alla mia pelle.
<Quindi dimmi come dovrei punirti per la scena di stamattina e per il computer?>Mi sposta una ciocca di capelli e mi da tanti piccoli baci sul collo. È una sensazione bellissima,quella che ho desiderato sentire in tutti questi giorni.
Quella che ho sognato di notte e immaginato di giorno.
Vorrei lasciarglielo fare,ma il ricordo di Dubai e di come mi ha trattata stamattina mi fanno tornare in me. Non posso fargli fare ciò che viole,stare al suo gioco e quando ha voglia baciarmi senza rimorso,non posso permettergli di ferirmi ancora,così mi volto e il suo naso è a pochi centimetri dal mio. Nei suoi occhi non c'è alcun divertimento,ma un misto di eccitazione e dispiacere. Mi immergo nelle sue iridi scure e non sono più in grado di ragionare,ci avviciniamo sempre di più finché..
<Aiko? Aiko? Dov'è il mio caffè?>
Jack mi riporta con i piedi per terra,in fretta prendo le due tazze di caffè e senza girarmi torno alla mia scrivania.
<Tutto bene?>mi chiede osservandomi divertito.
<Certo perché?>
<Hai il viso tutto rosso.>
<Fa molto caldo oggi non trovi?>Gli do il suo caffè e mi siedo notando piacevolmente sorpresa che il computer ha ripreso a funzionare.
<Grazie per il caffè.>se ne va facendomi l'occhiolino.
<Grazie per il tuo aiuto.>

Con la mia dose di caffeina fumante cancello dalla mia mente ciò che è successo poco fa e ricomincio a lavorare. Sono quasi le undici quindi tramite telefono avverto Adam che tra cinque minuti arriverà un cliente. Meglio mantenere le distanze non si sa mai.
<Aiko ti ho appena inviato un contratto stampane tre copie e portamele.>Mi dice sempre attraverso l'apparecchio.
Inizio a stampare e nel frattempo che anche le altre due copie siano pronte leggo ciò che c'è scritto sui fogli. Non mi sembra granché come contratto,anzi è più una fregatura per la nostra azienda che un guadagno,come ha fatto a non accorgersene?. Sto per andare da lui per avvertirlo,quando le porte dell'ascensore si aprono.
<Buongiorno signori,il presidente vi aspetta.>Devo trovare il modo di dirgli ciò che ho scoperto. Accompagno i clienti nel suo studio,ma prima di chiudere la porta i suoi occhi si fissano su di me,ne approfitto per mimargli con le labbra le parole"non firmare il contratto" . Non so se abbia capito ma ad un tratto il suo sguardo è diventato furioso,forse era meglio farsi gli affari propri. Chiudo la porta alle mie spalle e torno alla mia scrivania sperando che si dimentichi di ciò che ho appena fatto.

Dopo pochi minuti Adam accompagna i signori all'ascensore,non appena questo parte si volta verso di me<Vieni immediatamente nel mio ufficio.>lo seguo senza dire una parola e una volta dentro aspetto che sia lui a parlare<Come ti permetti di dirmi cosa devo o non devo firmare?>
<Come scusi?>Chino la testa di lato confusa.
<Hai capito benissimo.Se avessi voluto la tua opinione l'avrei chiesta.>Dice rude gettando in malo modo dei fogli sulla scrivania e adesso capisco di cosa sta parlando.
<Se non le fosse interessato il mio parere a quest'ora avrebbe firmato quel contratto>Rispondo sfidandolo.
< Devi imparare a stare al tuo posto. Mi sembra che tu sia pagata per essere la mia segretaria,prendere le telefonate e rispondere alle email non penso sia tanto difficile no?!>
Mi sta parlando come fossi una nullità che non ha il permesso di mettere parola su niente.
A quanto pare però quello che si stava facendo fregare facilmente era lui e non io,questo è il momento di fargli capire che deve smettere di guardarmi dall'alto in basso.
Deve smettere di pensare di essere su un gradino più alto rispetto agli altri solo perché ha un conto in banca incalcolabile.
Con nonchalance mi avvicino alla scrivania,lo affianco e prendo in mano il contratto .
<Mio caro signor presidente la sua umile e incapace segretaria voleva farle notare che i numeri due e tredici del contratto sono alquanto sospetti. Se li legge con attenzione vedrà che il punto tredici annulla ciò che è riportato nel punto due e così facendo alla sua azienda rimarrà quota venti per cento,non penso che per lei una percentuale così misera possa ritenersi un guadagno.>
Gli lascio il tempo di prendere visione delle cose che gli ho detto e quando finalmente capisce resta interdetto.
<Le chiedo scusa per essermi intromessa in affari che non combaciano con il mio lavoro,ora se non le dispiace torno a rispondere alle telefonate e alle email perché come ha detto lei io vengo pagata per questo.>Apro la porta ma la sua voce mi ferma.<Aspetta io... io vorrei... >
È in evidente difficoltà non deve essere abituato a sbagliare e a chiedere scusa.
<Lei vorrebbe informarmi di quanto a volte sia insopportabile? O di quanto possa essere un gran coglione? Non si preoccupi l'ho capito molto tempo fa.>
Detto questo torno al mio posto lasciando Adam e Jack visibilmente shoccati.
Avevo proprio bisogno di sfogarmi ora mi sento meglio e più sicura di me, spero soltanto che non mi licenzierà per come l'ho trattato.

Guardo  l'orologio e finalmente è ora di pranzo,Adam non è ancora uscito dal suo ufficio quindi non so cosa mi aspetti. Sto prendendo la mia borsa quando jack mi raggiunge e mi ordina di andare con lui.
Si vede che sono cresciuti insieme,hanno lo stesso modo di rapportarsi con gli altri. Un modo terribilmente odioso.
Arriviamo a piano terra senza dire una parola,il che è strano perché con lui mi sono sempre trovata bene. Lo seguo fin dentro la tavola calda e mi siedo di fronte a lui.
Appena il suo sguardo incontra il mio scoppia in una fragorosa risata. Sembra un pazzo e ha attirato l'attenzione di tutti i clienti.
<Jack si può sapere che ti prende? Ci guardano tutti.>
Piano piano smette di ridere e finalmente si calma<Tu sei fantastica. Ma che dico fantastica,tu sei meravigliosa,ma che dico tu sei...>
<Puoi arrivare al dunque?>
<Vedi Adam ha sempre considerato le persone come mezzi nella propria battaglia contro suo padre. Chiunque avesse di fronte diventava un suo sottomesso. Nessuno ha mai osato contraddirlo,tutti abbassano la testa e fanno ciò che dice. Con te non è mai stato così. Tu non hai mai ceduto,lo hai sempre affrontato a testa alta e oggi.... beh oggi hai superato te stessa. Hai scoperto un contratto che lo avrebbe messo in difficoltà e del quale ne lui ne i suoi avvocati si erano minimamente accorti. Hai minato la sua autostima. Da quando sei uscita dal suo ufficio,ha letto e riletto quel contratto,ha chiamato gli avvocati e gliene ha dette di tutti i colori, e penso che non sia uscito perché non sapeva come affrontarti. E poi con quel gran coglione finale lo hai lasciato letteralmente di stucco.>
<Dovrebbe imparare a comportarsi. Ma tu pensi mi licenzierà? Questa volta ho davvero esagerato.>Chiedo preoccupata.
<Sei pazza? Certo che non lo farà,ora che sa che oltre ad essere un gran bel pezzo di gnocca sei anche dannatamente intelligente ti terrà stretta.>
Faccio un sospiro di sollievo. Era proprio quello che volevo sentirmi dire.
<Comunque se questo è il tuo modo per dire ad una donna che è bella,beh mi dispiace informarti che è alquanto squallido>. Tra le sue risate ordiniamo da mangiare.

Mentre sto addentando un panino Jack inizia a parlare.
<Levami una curiosità,come hai fatto in un paio di minuti a scoprire ciò che altre persone non hanno notato in diverse ore?>
<In realtà non lo so. Ho letto e mi è saltato all'occhio che le cose cozzassero tra di loro,posso dire che sono stata fortunata>
<No no tu sei davvero un genio.>
<Si certo Jack ora mangia.> se fossi un genio non starei qui,ma avrei creato un mio Impero.

Tornando in ufficio ripenso a ciò che Adam mi aveva detto stamattina,al fatto che ne avremmo parlato a cena,chissà se i piani sono cambiati a causa della mia scenata?!
Non so se durante la pausa pranzo sia uscito o se è ancora nel suo ufficio. Fatto sta che dopo ciò che è successo stamani non l'ho ancora visto. Continuo il mio lavoro come sempre e quando rispondo all'ennesima telefonata riconosco la voce del signor Wells.
<Buongiorno signore in cosa posso esserle utile?>
<Beh potresti essermi utile in molti modi diversi.>
Che schifoso bastardo!
<Se ha bisogno di parlare con il presidente devo informarla che è impegnato in questo momento,ma se vuole posso farla richiamare appena si libera.>
<Oh non preoccuparti volevo fargli sapere che domani anticiperò il nostro incontro alle dieci e non vedo l'ora di scoprire quanta bellezza si cela dietro ad una voce così sexy.>
<Riporterò il cambiamento di orario al presidente. Se non c'è altro le auguro una buona giornata.>
<A domani.>
Il modo in cui mi ha detto a domani mi ha fatto venire brividi di freddo, sembrava una minaccia. Potrei prendermi la giornata libera per non vedere questo essere schifoso,ma non è neanche una settimana che sono qui quindi non posso permettermi assenze.
Questa telefonata mi ha proprio rovinato la giornata,che gia era iniziata di merda,peggiorando ora dopo ora e il problema è che manca ancora tempo finché si concluda. Speriamo non succeda nient'altro,non sono in grado di affrontare nulla.

Imprescindibile Come L'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora