capitolo 27

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È passata quasi un'ora da quando l'ho lasciato a riposare,ed è passata quasi un'ora da quando sono qui seduta elettrizzata come non mai. Continuo a muovermi nervosa sulla pelle morbida del divano,guardandomi intorno estasiata.
Tutto in questo posto mi affascina è così minimal,ma allo stesso tempo raffinato,spostando lo sguardo verso destra mi accorgo della presenza di una porta finestra.
Esco sul balcone e una sferzata di vento freddo mi colpisce,mi stringo tremolante nella giacca osservando il paesaggio,è una vista mozzafiato. Da quassù tutto è piccolissimo e sembra di essere in un mondo a parte,le persone,le macchine,ogni  cosa diventa minuscola e una sensazione di onnipotenza invade il mio corpo.
Mi siedo per un po' sulla sdraio e mi rilasso cullata dalla brezza fresca e dai suoni della città in sottofondo.
Persino i clacson delle auto e le sirene della polizia attutite dall'altezza diventano melodie. Questa casa è il sogno di ogni donna e soprattutto il mio e meglio ancora se nel pacchetto fosse compreso il dio greco disteso sul letto di là.
Decido di andare a controllare come sta .
Entro nella sua stanza che è impregnata del suo profumo ed io lo inspiro profondamente per imprimere nella mente il suo dolce aroma .
Sta ancora dormendo e ne approfitto per guardarlo un po'. Il suo petto sale e scende ritmicamente,le sue labbra carnose sono schiuse e l'unico suono che si sente è il suo respiro.Potrei stare ore qui ad osservarlo,anche perché con tutta sincerità quando dorme e soprattutto quando non parla  è davvero perfetto.
Poso la mano sulla sua fronte ed è meno caldo rispetto a prima,faccio per tornare indietro,ma  mi ferma stringendomi il polso.
<Allora eri sveglio? Penso che la febbre sia diminuita,ora la misuriamo.>
<Guarda che non sono un bambino.>
<No sei peggio> dico prendendolo in giro.
<Trentasette e mezzo,meno male.Hai un pigiama o qualcosa del genere?>
<Perché pensi che io non abbia un pigiama?>Mi chiede inarcando un sopracciglio.
<Mi sembri più il tipo che dorme con solo il boxer. > evito di aggiungere le varie fantasie che mi stanno circolando nella mente.<Comunque sei tutto sudato devi cambiarti. >
<Mi pare ce ne sia uno in quel cassetto lì,posso dormire anche nudo tranquilla> Mi guarda malizioso.
Lo ignoro mentre le guance vanno a fuoco e mi avvicino al mobile.
Prendo un pigiama che è ancora nella sua confezione poi vado in bagno per prendere un asciugamano. Torno nella sua stanza e gli chiedo di mettersi a sedere,da bravo paziente fa quello che gli dico ed io mi trovo a sorridere come un ebete. Mai avrei pensato di potermi trovare in questa situazione. Adam  l'uomo tutto d'un pezzo che non ha bisogno di nessuno,che è in grado di risolvere qualsiasi problema da solo, oggi si sta lasciando aiutare da me.
Gli sbottono la camicia e gliela sfilo,resto per un attimo a fissare i suoi addominali scolpiti .
Dopo qualche secondo si schiarisce la voce e accenna ad un sorrisetto malizioso,tossico imbarazzata e riprendo il controllo di me stessa.
Non è di certo il primo uomo che vedo senza maglia,ma l'effetto che ha su di me non è spiegabile a parole.
Con grande fatica afferro la salvietta ed inizio ad asciugarlo cercando di non incrociare il suo sguardo che è puntato su di me.
<Sai mai nessuno aveva fatto questo per me...>Dice guardando verso la parete,sembra gli costi fatica ammetterlo<I miei erano troppo indaffarati ad apparire potenti e perfetti,non so neanche perché mi abbiano avuto,l'unica cosa che erano in grado di darmi erano i soldi. Pensavano che tramite il denaro avrebbero comprato il mio affetto.
A volte mi dicevo che in molti desideravano il mio stile di vita e quindi dovevo esserne felice,ma la sera quando mi ritrovavo da solo con i miei pensieri mi rendevo conto che la felicità era tutt'altro.
Certo c'era Jessica che si prendeva cura di me,ma non penso conti dato che veniva pagata e anche profumatamente.>
So quanto deve essere stato difficile per lui rivelarmi cose del suo passato ed io mi sento infinitamente felice di aver potuto condividere con lui questo momento. Mi ha dimostrato che si fida di me e che mi reputa più di una semplice segretaria.
<Beh anche io vengo pagata certo  non tanto come la tua tata.>cerco di sdrammatizzare mentre gli accarezzo la guancia,la barba corta mi solletica il palmo.
Mi guarda negli occhi stupito come me dal mio gesto.<Non di certo per farmi da mamma.>
<Se devo essere sincera non mi dispiace.>avvicino un po' il mio viso al suo.
<Neanche a me dispiace>sussurra sulle mie labbra,i nostri respiri si fondono e restiamo a guardarci con i nasi che quasi si sfiorano.
Annullo le distanze e mi approprio della sua bocca,lui mi spinge più vicino a se con una mano dietro la mia nuca ed io mi ritrovo ad accarezzare il suo torso nudo.
So che è sbagliato,la mia coscienza lo sta urlando in ogni modo possibile,ma non importa. Questa è l'unica cosa che desidero al momento e anche se dopo me ne dovessi pentire ora non voglio pensarci.
Con le sue braccia forti mi fa sedere a cavalcioni su di lui,senza staccare mai le labbra dalle mie, le sue mani scendono lungo la mia schiena,mi solleva la maglia fino a toglierla e buttarla sul pavimento. Resto solo con il reggiseno bianco che è quanto più lontano possibile dall'essere definito sexy.Ma lui non la pensa come me e mi guarda come se non avesse visto niente di più bello e nel mio ventre sembra essere scoppiato un incendio. Si avventa di nuovo sulle mie labbra e sotto di me sento il suo forte desiderio e a quel contatto non riesco a trattenere un gemito.
Il suo profumo mi inebria e mi manda in estasi;le sue mani sapienti provocano brividi su ogni centimetro del mio corpo;la sua bocca perfetta mi fa sentire in paradiso. E se qualcuno mi chiedesse qual è il momento più memorabile della mia vita io risponderei: questo!
Ci stacchiamo ansanti e vedo nei suoi occhi lo stesso desiderio che provo io.
Scende a baciarmi sul collo prendendo tra le mani i miei seni,io inarco la schiena estasiata dal turbine di emozioni che sto provando.
Sento un suono lontano e quando mi accorgo che si tratta della suoneria del mio telefono apro gli occhi tornando alla realta e come se qualcuno mi avesse appena svegliata da un sogno sbatto le palpebre per cercare di ritrovare un briciolo di razionalità.
Trovo i suoi che mi supplicano di fregarmene ed è in questo momento che quel dannato buonsenso ritorna alla carica.
<Scusami.>Gli dico e lui mi guarda stupito<Non doveva succedere.>mi alzo dal letto e corro nel salone.
Prendo il cellullare dal tavolino e accetto la chiamata.
<Pronto?>
<Aiko sono io Margaret la vipera bionda è qui e sembra che a breve farà succedere un casino,vuole il presidente.>Sussurra la ragazza.
A passo svelto torno nella stanza e coprendo il microfono dico ad Adam<Natasha è giù ed è incazzata nera.>
<Dammi il telefono>sbuffa pesantemente.
Ditemi voi se non è destino questo. Raccolgo la mia maglia da terra e la indosso nervosamente.
Ogni volta che metto la mia parte razionale in un angolo remoto della mia mente e mi lascio trascinare dai sentimenti c'è sempre qualcosa o meglio qualcuno che ci interrompe.
Mi viene da ridere,non perché sia contenta semplicemente perché non posso credere a tutto quello che mi sta succedendo.
Sono follemente innamorata di un uomo che è già impegnato e che non si fa scrupoli a tradire la sua ragazza. Scuoto la testa rimproverandomi mentalmente,sono solo una sciocca ragazzina che non riesce a vedere la realtà per quella che è.
Riporto la mia attenzione a lui che mi fissa intensamente,mentre parla al telefono. "No non sono in sede.." le dice ".. sono con un cliente importante.. Jack non c'era e avevo bisogno di aiuto per questo è venuta... Natasha sto lavorando ci sentiamo dopo."
Mi ridà il telefono e Margaret è ancora in linea.
<Aiko>Dice dall'altra parte.
<Ti ascolto.>
<Per stasera ci vediamo alle nove,vengono anche Amanda e Jack,passeranno loro a prenderti.>
<Ma..>
<A stasera>
Provo a rispondere ma ormai ha già staccato,mi giro avviandomi in salotto è troppo imbarazzante restare qui,ma la mano calda di Adam mi trattiene.<Per quando riguarda quello che è successo.>
Non gli faccio terminare la frase,non gli permetterò di mettermi in ridicolo<Non è successo nulla>Mi sforzo a sorridere,ma penso somigli più ad una smorfia.
<Aiko non è come pensi.>
<No e com'è?>urlo spazientita sono stanca di tutta questa storia,stanca delle sue scuse che non portano a nulla se non a confondermi sempre si più.
Adam non sa cosa rispondere,si limita a guardarmi ed io mi ritrovo a sospirare affranta,perché lui,l'uomo che affronta ogni ostacolo a testa alta,non ha il coraggio di dirmi come stanno realmente le cose e continua a nascondersi dietro a frasi fatte senza alcun significato.
<Non me lo puoi dire giusto? Adam voglio essere sincera ne ho abbastanza. Torniamo al punto di partenza. Piacere io sono Aiko e sono la sua segretaria.>Gli allungo la mano aspettando che lui la stringa ma la guarda confuso senza muovere un muscolo. < Io ho bisogno di questo lavoro e non voglio rinunciarvi. Chiamo Jack così viene lui qui,io ho tante cose da fare.>.
<Non ho bisogno di nessuno>Sbotta alterato<non sono un bambino,ora vai.>
Lo guardo mentre si rimette a dormire e dopo aver preso le mie cose esco dalla sua casa.
In ascensore posso finalmente dar sfogo ai miei sentimenti. Le lacrime scendono copiose e mi trovo a singhiozzare.
Sono sempre stata una persona romantica,credo nel vero amore quello che non ti fa soffrire mai e invece il destino ha voluto che mi innamorassi proprio dell'uomo sbagliato.
Ho sempre sperato di vivere una storia come quella dei miei genitori,due giovani ragazzi  che si sono trovati sin da subito a dover affrontare situazioni difficili. Che hanno superato ogni ostacolo mano nella mano. Che ne sono usciti vittoriosi anche se provati,ma soprattutto più innamorati di prima. È questo l'amore che desidero,che ho sempre sognato.
Nonostante il nostro sia un rapporto fuori dal comune,fatto perlopiù di bassi anziché di alti,con continui colpi di scena,con me che ne esco sempre più ferita,io lo bramo più di ogni altra cosa.
Tutto mi fa solo avvicinare di più a lui,quando mi guarda mi sento fremere dentro;quando mi tocca il mio corpo è percorso da brividi di piacere ; quando mi bacia... beh...quando mi bacia è come se il mondo intero si fermasse,come se al di la dei nostri corpi avvinghiati non esista niente.
Forse davvero ho letto troppo libri e quello che desidero non è destinato ad avverarsi.
Arrivata al piano dell'ufficio vado in bagno per darmi una sistemata,mi sciacquo il viso,ho gli occhi gonfi e rossi dal pianto. Quando torno alla scrivania cerco di concentrarmi sui miei compiti. Sono qui per lavorare e già sono molto indietro.
<Ah sei qui?! E Adam?>>
Sobbalzo e mi porto una mano sul petto,non mi ero accorta che Jack mi avesse raggiunta.
<Sei pazzo mi hai fatto spaventare. Cosa sei un felino che non si sente quando si avvicina?.>
<Non è mica colpa mia se eri con la testa fra le nuvole. Cosa è successo?Perché quegli occhi rossi?>
<Avrò un po' di congiuntivite.>Rido imbarazzata ultimamente la mia capacità di inventare scuse è pessima.
<Aiko...>
<Niente domande ti prego va bene così.>
Scuote la testa<Dov'è Adam?>
<Nel suo appartamento ha la febbre.>
<Ti ha portata nel suo appartamento?>Chiede eccitato.
<In realtà io l'ho portato lì dato che a stento si reggeva in piedi. E poi perché tutta questa euforia?>
<Se escludi me e la signora delle pulizie non ha mai portato nessuno a casa sua.>
<Stava male è stato obbligato.>
<Si si certo>Sventola le mani in aria<Vado a vedere come sta.>
<Aiko dagli tempo>Mi dice prima che le porte si chiudano.
Dargli tempo per cosa? È una battaglia persa in partenza.

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