capitolo 34

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Adam

Stamattina mi sono svegliato con la certezza che il mio piano sarebbe stato un successo e che Aiko sarebbe caduta ai miei piedi.
Forse cadere non è la definizione più indicata da usare,quindi diciamo che ero certo che entro la fine della giornata si sarebbe buttata tra le mie braccia.
La verità è che forse sono stato troppo ottimista al riguardo e non ho tenuto conto di eventi che esulavano completamente dal mio volere.
In effetti ogni qualvolta ci prefissiamo un obiettivo non possiamo non tenere conto delle variabili,degli imprevisti, insomma del caso. Nella mia situazione la negligenza e la superficialità hanno contato non poco.

Nella mia mente   l'itinerario da seguire era ben preciso.
Iniziare con una passeggiata sulla spiaggia,mentre la dolce brezza solleticava la nostra pelle e le onde del mare creavano un sottofondo rilassante.
Aspettare il tramonto del sole,il tingersi del cielo di colori pastello e suggellare il momento con un bacio appassionato.
Un programma degno del più sdolcinato film romantico,un po' troppo mieloso per i miei gusti,ma non per quelli di Aiko.

Purtroppo,però, non c'è stato né mare,né tramonto né tanto meno il bacio.
E per quale motivo?
In realtà si tratta di una serie di eventi oppure possiamo definirle strane coincidenze che hanno completamente capovolto i miei piani.

Seguendo le indicazioni di Google maps abbiamo camminato fino a raggiungere un immenso cono gelato in plastica mascotte della gelateria.

<Aiko?> Provo a chiamare la mia compagna di viaggio mentre lei continua a fissare la vetrina davanti a se con aria seria. Si gratta il mento scrutando con attenzione le vaschette che ha di fronte e facendo saettare gli occhi di qua e là per non prendere alcun particolare.
<Aiko,potresti dire al ragazzo che gusti vorresti?>Chiedo esasperato ricevendo uno sguardo di compassione da parte del barista. .
<Eh?.. io... ehm.... >Fa un lungo sospiro e fulmina con lo sguardo il ragazzo dietro al bancone che la osserva stranito. Non deve capitare tutti i giorni l'incontro ravvicinato con una Aiko.
Un esemplare più unico che raro.
Il povero barista non solo ha aspettato cinque minuti abbondanti che lei facesse una scelta adesso è diventato anche il destinatario della sua ira.
Credevo si potesse essere insicuri nella vita,ma esserlo a tal punto da avere bisogno di un'intera giornata per scegliere semplicemente come si vuole il gelato ha dell'impossibile.

<Mi dia caramello e biscotto grazie.>Sbotta Aiko imbronciando le labbra. Averla costretta ad affrettare la sua decisione l'ha messa davvero di cattivo umore.
<Vuole anche la panna signora?>
Sentendo queste parole vedo quella bomba già incandescente pronta ad esplodere.
Una semplice frase capace di innescare una reazione incontenibile.
<Ti saresti dovuto fermare a panna.>Dico al poverino portando una mano sulla fronte.
Aiko si volta a guardarmi,per poi fissare il barista con le labbra serrate in una linea dura.
<Se non si arrabbia le metto doppia panna.>Cerca di rimediare il barista,dopo essersi reso conto della gaffe appena fatta e con un sorriso tirato spera di colpire sulla golosità della donna che ha di fronte.
Grazie al cielo riesce nella sua impresa.

Il viso di Aiko si rilassa e annuisce mentre il ragazzo sembra abbia appena corso una maratona. Una goccia di sudore appare sulla sua fronte,mentre con movimenti quasi robotici fa cadere tutta la panna possibile sul cono che ha in mano.

Aiko prende il suo gelato dimenticandosi completamente dell'affronto appena subito e finalmente usciamo dalla gelateria.
Passeggiamo lungo la strada io con la mia tazza di caffè e lei con il sio gelato.
La osservo mentre porta via piccole porzioni di panna leccandole lentamente e resto incantato,quasi ipnotizzato.
Decido di stroncare immediatamente tutte le fantasie poco dignitose che la mia mente ha partorito nel giro di qualche secondo guardando la strada davanti a me.
Continuo a camminare osservando le vetrine dei vari negozi e quando nel riflesso non riesco a vedere Aiko mi volto e la trovo a qualche metro dietro di me con il  volto paonazzo e una strana ruga in mezzo agli occhi.
La osservo preoccupato mentre con lo sguardo puntato a terra resta immobile senza dire una parola
<Aiko tutto ok?>
Le chiedo a pochi passi da lei che però non mi ascolta per niente.
<Aiko?>
Provo di nuovo avvicinandomi,senza ottenere alcun risultato.
Con una mano le alzo il viso e la costringo a guardarmi.
Ha gli occhi velati di lacrime e un'espressione tutt'altro che felice.

Imprescindibile Come L'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora