capitolo 28

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<Aiko? Aiko ci sei?>
Sento la nonna chiamarmi dal piano di sotto ma non ho il tempo di risponderle perché  la porta della mia camera si apre facendo un tonfo sulla parete opposta e Amanda entra come una furia.
<Tu>si avvicina minacciosa puntandomi il dito contro.<Cosa ci fai ancora vestita così? Sono quasi le nove ti vuoi muovere?>quasi mi sbatte il suo costosissimo orologio in faccia per farmi comprendere ancor di più la gravità del mio ritardo.
<Ho cambiato idea non vengo,non mi va proprio.>le dico lanciandomi sul letto come una balena. Avevo completamente rimosso l'uscita di stasera.
Amanda si avvicina al mio armadio ed inizia a cacciare i vestiti e buttarli a terra,la guardo confusa perché per quanto in questi anni abbia dimostrato di essere una persona fuori dal comune ultimamente sta superando se stessa.
<Si può sapere cosa stai facendo?>chiedo con la faccia spiaccicata sul cuscino. Lei però mi ignora e continua a svuotare il mio armadio alternando espressioni schifate ad altre di rifiuto accompagnate da sospiri.
<Eccolo>Dice voltandosi e facendo ondeggiare un vestito nero che non avevo mai visto prima.
<Non penso neanche sia mio,non ricordo di averlo mai comprato.>
<E certo perché nel tuo armadio c'è un unico abito decente e tu lo sotterri sotto tutte queste pezze.>indica inorridita il cumulo di panni che giace sul pavimento.
<Grazie per avermi detto che non so vestirmi provvederò a contattare una fashion style. Comunque non esco.>Volto la testa dall'altro lato e chiudo gli occhi.
Dopo quello che è successo oggi la mia voglia di divertirmi e far finta di nulla è pari a zero. Guarderò un film con la nonna e mi metterò a dormire,ho già deciso.
<Non puoi!>Tuona Amanda spaventandomi<Non puoi! Hai detto che saresti venuta ed ora non puoi tirarti indietro.>
<Tecnicamente non ho mai detto che sarei uscita,quindi..>
<Quindi un corno metti questo vestito anche perché...>Mi fa uno sguardo malizioso e smette di parlare.
<Anche perché?>La incalzo io.
<C'è una sorpresa per te >
<Oh no ti prego Amanda ti ringrazio ma rifiuto. Non mi va di passare la serata con qualche tipo strano perché hai deciso che devo iniziare a guardarmi intorno,che il mare è pieno di pesci e cose così>
Sventola una mano in aria per farmi zittire.
<Muoviti Jack è giù che ci aspetta ti do dieci minuti e se non sarai pronta ti porterò di forza con quella tuta orribile che indossi. Anche se mi vergogno infinitamente.>Chiude la porta e va via.
Quando si mette in testa qualcosa è impossibile farle cambiare idea. Mi passo una mano tra i capelli infastidita e vado in bagno per prepararmi.
Dopo aver piastrato la mia folta chioma, che va di pari passo col mio umore,sembra un cespuglio di more con tanto di spine,e messo un po' di trucco mi guardo allo specchio.
Sono certa che questo vestito non sia mio perché come posso dire è troppo... diciamo solo che non fa per me. Guardo l'orario e sono passati già quindici minuti,non ho il tempo di cambiarmi di nuovo,prendo la borsa e scendo le scale.
<Finalmente ce l'hai fatta Cenerentola,tra un po' facevamo mezzanotte >
<Simpatica davvero! Questo vestito è troppo corto mi sento a disagio.>
<Non è corto è perfetto.>
<È cortissimo.>
<Hai delle gambe fantastiche dovresti metterle in mostra e poi pensa a tutte quelle povere ragazze che non se lo possono permettere. Immagina come si sentirebbero a sentire queste tue parole. Combatti per loro.>
<Si può sapere cosa stai dicendo?>Mi avvicino a lei e la scuoto.,<Satana esci da questo corpo. So che non è mai stata una cima,ma perché accanirsi contro di lei è pur sempre una mia amica,salvala!.>
<Guarda che non sono impossessata.>
<No? Allora hai iniziato a fare uso di sostanze stupefacenti?>
<No>
<Sei caduta di recente e hai sbattuto la testa?>
<No.>
<Hai fatto qualche specie di incantesimo ed è andato male?>
<Aikoooo. >Mi grida nelle orecchie.<Ora basta andiamo ci stanno aspettando. Ciao nonnina.>afferrandomi il polso mi trascina fuori.
<Divertitevi ragazze>Sento la voce della nonna provenire dalla cucina prima che la porta si chiuda alle mie spalle.
Usciamo e un suv scuro ci aspetta dall'altro lato della strada. Amanda apre lo sportello e un inconfondibile profumo mi arriva al naso.
Fa che mi stia sbagliando! Fa che non sia lui!
E come sempre le mie suppliche non vengono mai ascoltate,Adam è sul sedile del guidatore con le mani sul volante e piano gira la testa fino ad incontrare i miei occhi.
<Cosa ci fa qui?>Chiedo acida.
<Buonasera anche a te.>
<Non era malato signore?>
<Come vedi ora sto bene. Devo dire che le cure che ho ricevuto sono state le migliori in assoluto.>
Il mio viso va in fiamme e il buio dell'abitacolo mi aiuta a nasconderlo.
<Dovrebbe stare a riposo. Sembrava stesse morendo.>
<Sono vivo e vegeto. Comunque quel vestito è troppo corto.>Mi fissa le gambe scoperte.
<Non lo è affatto! È perfetto.>Incrocio le braccia al petto.
<Ma come non avevi detto...>do un pizzico sul braccio di Amanda per farla tacere e di rimando me ne da uno lei.
<Io trovo che sia eccessivamente corto.>
<Io invece trovo che siamo già in ritardo quindi se non le dispiace può partire?>
Mi guarda intensamente e dopo avermi regalato un sorriso ambiguo mette in moto l'auto .
<Dopo facciamo i conti.>Bisbiglio all'orecchio della mia amica.
<Beh che ne dici del tipo strano che ti ho portato?>mi fa la linguaccia.
La guardo truce.
<Oh ciao Jack.>Saluto il ragazzo.Per colpa di Adam anche le mie buone maniere passano in secondo piano.
<Ciao anche a te,sto iniziando a pensare di essere invisibile dato che ogni volta non ti accorgi di me,dovrei mettere un collare luminoso che ne pensi?.>
<Te l'ho già detto.>
<Si i neuroni che si suicidano.>
<Quali neuroni?>Si intromette Adam.
<Quelli di Aiko da quando ha a che fare con te.>Spiega con semplicità Jack.
<Ah è così?>Chiede Adam fissandomi dallo specchietto con il sorriso vagamente accennato.
Mi passo una mano sulla faccia esasperata,si prospetta una bellissima serata giusto per concludere questa giornata infernale.
Scendiamo dall'auto ed entriamo nel locale, gli altri ragazzi sono già  qui ad aspettarci. Margaret ci vede e mi corre incontro saltandomi letteralmente in braccio<Pensavo mi avresti dato buca.>
<Oh lo avrebbe fatto>Si intromette Amanda<Per fortuna c'ero io.>gonfia il petto pavoneggiandosi.
Quando gli altri  notano Adam si immobilizzano.
<Tranquilli per stasera non sono il vostro capo rilassatevi.>Dice lui sereno sedendosi su un divanetto.
<Vieni andiamo a prendere da bere.>Margaret mi trascina al bancone del bar.<Come mai è qui il presidente?>
<Non ne ho idea.>Sbuffo.
<Però è proprio un adone,che dici se ci provassi ci starebbe?>
La guardo sconvolta<Non... non lo so.> mentre una fitta di dolore mi attanaglia lo stomaco.
<Aiko smettila,non ci proverei mai so che ti piace.>
<A me non...>
<Sono una tua amica quindi non mentirmi. Si vede lontano un miglio e il fatto che lui stia guardano proprio in questa direzione dimostra che  tu non gli sei indifferente.>
<È fidanzato lo sai.>
<Oh certo che lo so,quella finta bionda oggi mi voleva staccare la testa a morsi. Non capisco perché stanno insieme,mancava solo che iniziasse a sbavare come un cane con la rabbia. Insomma lui non l'ha mai fatta venire nell'ufficio,se avesse chiamato avrei dovuto dire che  non era in sede. E poi l'altro giorno quando lei è arrivata lui è scappato.>
<Scappato?>
Scoppia a ridere e dopo essersi asciugata una lacrima continua<L'altra mattina Natasha stava chiedendo di salire,nello stesso momento è arrivato l'ascensore,il presidente stava uscendo,ma appena l'ha vista è tornato dentro ed è uscito dal parcheggio sotteraneo. La cosa che più mi ha fatto ridere però era la faccia che ha fatto appena si era accorto della sua presenza,era un misto di terrore e schifo. C'è qualcosa sotto.>
<E cosa? Non può essere un rapporto di convenienza perché lui è paurosamente ricco. Che altro potrebbe essere?>
<Non lo so,ma sono intenzionata a scoprirlo.>
<Signorina lei diventa sempre più bella.> sento una voce familiare alle mie spalle,mi volto per vedere a chi appartiene e trovo due occhi nocciola che mi osservano minuziosamente. Ci metto un po' a riconoscerlo perché sono passati due anni.
<Mike sei proprio tu?>
Mi fiondo su di lui salendo sul bancone e abbracciandolo calorosamente.
<Si tesoro come stai?>
<Io bene. Ma che ci fai qui?>
<Ci lavoro. Sono tornato due settimane fa e mi sono messo subito alla ricerca di un impiego. Per fortuna il cugino di un mio amico aveva bisogno di un barman ed eccomi qui>
<Sono davvero felice di rivederti e Josh?>
<Tasto dolente.>
<Ok scusami non dovevo chiedere. Mike lei è Margaret una mia collega.>
<Piacere.>
<Piacere mio. Ci prepari due cocktails? >
<Certo cosa preferite?>
<Fai tu. Sorprendici.>dice la mia amica facendogli l'occhiolino è sempre spigliata con gli uomini.
Mike si allontana per prendere le bottiglie.
<Diciamo che le tue effusioni con questo bellissimo barista non sono passate inosservate.>con gli occhi mi indica un punto dietro di me. Adam con i gomiti sulle ginocchia e il mento sulle dita incrociate ci osserva attentamente,ha la mascella contratta e la fronte corrucciata.
<Wow incazzato è ancora più figo.>aggiunge Margaret prendendo il telefono dalla borsa che continua a suonare< Aspetta mi sta chiamando Mark torno subito.> si avvicina alla porta perché la musica è abbastanza alta.
<La tua amica ti ha abbandonata?>Chiede Mike porgendomi il mio drink.
<È andata a rispondere al telefono. Passa per casa in questi giorni la nonna sarà felice di vederti.>
<certo,mi manca la mia vecchietta preferita.>sorride e si avvicina al mio orecchio<Chi è quel tipo che ci fissa così intensamente?>
Non ho bisogno di girarmi per capire di chi sta parlando,anche se sono di spalle riesco a sentire il suo sguardo addosso.
<È solo il mio capo.>Dico cercando di convincere più me che lui.
<Solo il mio capo>scimmiotta la mia voce<Sta cercando di farmi esplodere la testa con il pensiero quindi non dirmi che è solo il tuo capo.>
Sbuffo spazientita,è sempre stato così con Mike,non sono mai riuscita a nascondergli nulla.
Insieme con Amanda e la nonna rappresenta una delle persone più importanti della mia vita. Ci siamo sconosciuti dopo un paio di anni dal mio trasferimento e stranamente ho legato subito con lui. Anche perché è un ragazzo talmente genuino e simpatico che è impossibile non volergli bene. Quando seppi che si sarebbe trasferito mi sono sentita come abbandonata,all'inizio non lo accettavo perché non volevo perderlo,poi però il suo entusiasmo per il nuovo inizio ha influenzato anche me e fui davvero felice che avesse trovato la sua strada.
A quanto pare però lungo il tragitto qualcosa deve essere andato storto e lui adesso è di nuovo qui. Sono contentissima del suo ritorno,ma so che se lui  è davanti a me in questo momento è perché non ha potuto fare a meno che ripercorrere la strada a ritroso e di questo mi dispiace. Ricordo ancora quando pochi secondi prima che il treno partisse si affacciò dal finestrino urlandomi a pieni polmoni"Aiko io ci sarò sempre ti voglio bene!" Tutta la gente intorno si girò a guardare la scena e applaudirono come alla fine di un film. Salutandolo con la mano e guardando il treno prendere sempre più velocità le lacrime iniziarono a scenderee sperai vivamente che sarebbe stato felice.
Adesso il suo viso è a pochi centimetri dal mio e mi guarda con circospezione,è inutile anche provare a mentirgli.
<Ok! La qui presente Aiko ha avuto la brillante idea di innamorarsi di lui. Ci siamo baciati un paio di volte.>
<E quindi qual è il problema?>
<È fidanzato Mike e nonostante io lo sapessi mi sono lasciata trasportare. Ogni volta però tutto va a rotoli e oggi stesso gli ho detto che non voglio avere nessun tipo di relazione che vada al di là del rapporto lavorativo.>
<Ma non è quello che vuoi giusto?>
<Certo che non lo è >Prendo un lungo sorso del mio drink ho bisogno di alcol per affrontare la serata<Ma lui è fidanzato ed io non sono l'amante si nessuno.>
<Non sto dicendo questo. Se   non ci fossero tutti questi testimoni mi staccherebbe la testa a morsi anche adesso  semplicemente perché sto parlando con te. Ti posso garantire che lui ti vuole tanto quanto lo vuoi tu. Come si è fidanzato così si può lasciare no?!.>
<Dice che è complicato e cose del genere.>Sventolo la mano per minimizzare l'effetto che quelle parole hanno su di me ogni singola volta.
<Quindi è una specie di affare strano eh? Comunque la sua faccia non mi è nuova.>
<È un uomo ricco,bello e intelligente è normale averlo visto da qualche parte.>
<No non è solo quello. Sono certo di conoscerlo. Ricordami il suo nome.>
<Adam Bennet.>E come ogni volta che dalle mie labbra esce il suo sento una strana sensazione di tristezza.
<Adam?  Ma certo ora ricordo.>Dice Mike strabuzzando gli occhi e sono consapevole che ciò non lascia presagire nulla di buono< Lui è...>

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