Il mio risveglio è stato uno dei peggiori mai avuti e ovviamente per merito della mia migliore amica. Udendo una voce chiamarmi ho aperto gli occhi ritrovandomi quelli furiosi di Amanda a solo qualche centimetro di distanza. Spaventata faccio un movimento all' indietro andando a sbattere contro la testiera del letto in ferro battuto.
Premendo sulla parte dolente con una mano, ho cercato, con molta forza di volontà, di non urlare ,tenendo per me la miriade di imprecazioni che mi passavano per la mente. Non posso credere che è venuta qui di prima mattina per farmi la sua ramanzina, avrebbe potuto aspettare almeno l'ora di pranzo, quando il mio cervello è un po' più attivo.
<Insomma ti vuoi muovere tra mezz'ora dobbiamo essere in chiesa>Mi dice con voce stridula, quella tipica di quando è sotto stress o in ansia per qualcosa.
<Da quando sei diventata così religiosa? >Le chiedo un po' stordita non solo dalla botta.
<Cosa? Oggi è il dodici settembre il giorno del matrimonio di Mara. Ricordi? Lo sappiamo da oltre due anni. Siamo andate con lei a scegliere il vestito>dopo aver sentito queste parole tutto ciò che dice in seguito arriva alle mie orecchie come suoni senza alcun senso ,perché sono già saltata giù dal letto.
Con un' agilità che non credevo di avere mi fiondo in bagno ed inizio a prepararmi. Avevo completamente rimosso il matrimonio Mara, e per quanto io abbia una pessima memoria questa è una mancanza ingiustificabile.
Mi lavo in fretta, sistemo i capelli seguendo passo per passo un video tutorial e indosso il vestito argentato che Amanda mi ha praticamente obbligato a comprare per questa occasione. Con uno spacco vertiginoso sulla gamba destra e un profondo scollo lungo la schiena, il mio primo istinto è stato quello di rimetterlo al suo posto, troppo appariscente per i miei gusti , ma Amanda non ha voluto sentire ragioni e mi ha detto categorica<Questo è il vestito che metterai al matrimonio senza se e senza ma,non ti permetterò di venire come una stracciona.>Non c'è stata possibilità di ribattere.
Coloro di azzurro e argento le palpebre , metto un filo di eyeliner e indosso le décolleté gentilmente prestate dalla mia amica ,esageratamente alte. Dopo una ventina di minuti e con il fiatone, torno da Amanda che con un cenno di approvazione mi afferra per il braccio trascinandomi giù per le scale.
Saluto la nonna frettolosamente e raggiungiamo l'auto.Non mi da neanche il tempo di chiudere lo sportello che già parte a tutta velocità, agguanto la maniglia di appiglio stringendola con forza e spero vivamente di arrivare sana e salva.
Entriamo in chiesa con qualche minuto di ritardo, molti degli invitati sono ancora fuori sui gradini a godersi il sole autunnale, tiepido e rassicurante.
E avrei potuto fare le cose con molta calma dato che Mara ha deciso di farci attendere e desiderare il suo arrivo. Finalmente dopo quarantacinque minuti dall'orario concordato la sposa decide di presentarsi con un sorriso smagliante ed un abito da copertina attraversa la navata sotto lo sguardo commosso dello sposo.
Guardandola mi torna in mente di quando anche io sognavo il giorno del mio matrimonio. Con uno spettacolare abito bianco, cammino tenendo sotto il braccio mio padre, che dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia mi affida all'uomo con cui ho deciso di condividere la mia vita. Purtroppo, però, le cose non vanno sempre come si desidera e in una sera, una terribile sera ogni sogno di bambina, adolescente, di figlia sono stati distrutti come cristalli infranti.
Scuoto la testa scacciando questi pensieri tristi, oggi è un giorno felice e mi godo la cerimonia, insieme alla mia migliore amica che tira su col naso tentando di trattenere le lacrime.
Dopo lo scambio degli anelli, le promesse e il fatidico bacio, salutiamo gli sposi che andranno a fare le foto e ci avviamo al ristorante.
Il grande giardino curato è stato adornato con tende di tulle bianche a formare una copertura dal sole sotto le quali si trovano divanetti e tavolini. In un angolo è stata collocata una fontana in marmo che raffigura due angeli con in mano delle giare dalle quali fuoriesce l'acqua, al lato opposto invece, al di là di siepi di gelsomino c'è la piscina. Al di sotto della tenda più grande si trova un tavolo lungo con tante prelibatezze.
La giornata passa serenamente tra cibo,vino e musica. Il nostro tavolo è composto dagli amici del liceo e ritrovarsi dopo anni è davvero fantastico. Tra risate, richiami a ricordi del passato il tempo sembra volare.
Arriva il momento del ballo con il padre della sposa e in un attimo sento un macigno pesarmi sul petto. Dovrei essere felice per la mia amica, ma non riesco a non essere invidiosa, perché io questo momento non potrò mai viverlo e non so neanche spiegare il dolore che mi provoca.
Finita la canzone Harry, padre di Mara, si avvicina a me con un sorriso dolce. Forse intenerito dai miei occhi lucidi mi invita silenziosamente a ballare. È un uomo di sessant'anni, con i capelli brizzolati e un carattere aperto e socievole. Sin dalla prima volta che l'ho conosciuto mi ha fatta sentire come parte della famiglia ed io gliene sono grata. Lo abbraccio affettuosamente e lui ricambia tenendomi stretta.
Essere tra le sue braccia mi fa ricordare mio padre. Dio quanto mi manca!
Scesa la sera torniamo nel giardino godendoci l'atmosfera magica fatta di luci e fiaccole. Stringhe di luci bianche illuminano il cielo blu.
Guardo i miei piedi e sospiro. Per quanto queste scarpe siano bellissime sento che i miei piedi stanno per prendere fuoco o esplodere non lo so, il dolore che sto provando non mi rende facile ragionare. So solo che voglio liberarmi da questa tortura e... Non è detto che non posso farlo. Sgancio il cinturino e le tolgo nascondendole sotto al divanetto, con le luci soffuse e il vestito lungo nessuno si accorgerà che sono senza scarpe. Poggio i piedi nudi sull'erba fresca e mi sembra di volare.
Tutto ad un tratto l'attenzione delle altre ragazze viene attirata da un gruppo di uomini vestiti di tutto punto che si avvia in un'altra sala del ristorante.
Mi volto anche io e tra i vari volti me noto uno molto familiare. Quasi mi strozzo quando focalizzo e vedo Adam. Con le mani in tasca e la noia stampata in faccia segue gli altri, quasi tirati a forza da un filo invisibile.
Dietro di loro donne con abiti lunghi ed eleganti.
Cerco di non pensarci e ritorno in sala bevendo un po' di vino bianco. L'alcol mi aiuterà a dimenticare che qualche metro più in là c'è l'uomo che occupa tutte le mie fantasie da qualche giorno.
Si, lo ammetto! Sin dal mio primo incontro con Adam Bennet, seppur al limite della stranezza, la sua immagine si è impressa nella mia mente.
Mi siedo con questi buoni propositi,ma quando annunciano che è arrivato il momento del lancio del bouquet mi dileguo silenziosamente. Faccio un'escursione in solitaria nel giardino immenso e mi stringo nelle braccia rabbrividendo. Con il calare della notte anche le temperature si stanno abbassando.
Ad un tratto il mio sguardo si posa su una coppia che sta dialogando animatamente. Cerco di ascoltare, ma sono troppo lontani, però la distanza non è troppa per non distinguere quelle spalle larghe. Lo riconoscerei tra centinaia di persone e anche con gli occhi bendati. È Adam ed è con una donna. Il mio stomaco sembra contorcersi a causa di una irrazionale gelosia. L'ho visto un paio di volte, non ho avuto una discussione decente con lui , cosa mi da il diritto di essere così gelosa? Nonostante la cosa più logica sarebbe quella di andare via e tornare alla festa, i miei piedi sembrano avere una propria anima e fanno il tragitto opposto. Mi avvicino senza far rumore e mi nascondo dietro la siepe. Riesco a captare solo tratti della conversazione che messi insieme non significano nulla.
Ad un tratto sento la voce di Adam<Ascolta Natasha fa come vuoi non sono problemi miei. > Sembra scocciato. Il rumore delle sue scarpe sull'erba umida si fa sempre più forte e per paura di essere scoperta ad origliare faccio dei passi indietro alla ricerca di un luogo sicuro dove nascondermi. Al quarto passo però la terra sotto ai miei piedi sparisce e cado in acqua facendo un tonfo terribile.
Cavolo la piscina! L'avevo completamente dimenticata.
Furibonda mi appoggio al bordo cercando di alzarmi per uscire, ma i passi si avvicinano ..
Cosa faccio?cosa faccio? Cosa faccio?
Mi guardo intorno e purtroppo non c'è nulla che possa salvarmi da questa situazione assurda.
Così prendo un respiro profondo, incamerando quanta più aria possibile nei polmoni e torno sott'acqua. Passano alcuni secondi e spero che il mio piano abbia funzionato.
Quasi più senza ossigeno esco dall'acqua e torno a respirare,alzo lo sguardo e lui è qui,di fronte a me con i gomiti appoggiati sulle gambe piegate e appena mi vede inizia a ridere. Una risata sonora e bellissima. Ed io mi incanto a guardarlo.
<Non sapevo sapessi anche ridere> sbuffo togliendo qualche ciocca di capelli bagnati attaccata al viso.
Lui smette subito e mi guarda con un sopracciglio alzato.
<Non sapevo che le persone potessero essere tanto imbranate> e torna a ridere.
Per quanto possa sentirmi offesa il suo sorriso mi fa passare qualsiasi rabbia.
<Non è mica colpa mia! Con quale criterio hanno deciso di mettere qui una piscina? Senza alcuna segnaletica di pericolo? Che so.. anche una luce rossa lampeggiante ad indicare che qui c'è una dannata trappola mortale>
A queste mie parole ride ancora più forte , immagino di essere diventata una barzelletta vivente per lui, una specie di giullare personale.
<Protesti anche smettere di ridere come un pazzo e aiutarmi ad uscire da qui.>Gli faccio notare allargando le braccia e ahimè ripiombando nell'acqua.
Torno in superficie sputacchiando. Mi porge la sua mano che io afferro velocemente, con forza mi attira a sé ed io a corto di equilibrio mi ritrovo abbracciata al suo girovita perfetto.
Inspiro a fondo il suo profumo mascolino, che dalle narici si è diffonde ad una velocità pazzesca in tutto il mio corpo suscitando sensazioni mai provate prima.
Senza alcuna discrezione mi lascio avvolgere dal calore del suo corpo, poggio la testa sul suo petto e chiudo gli occhi per assaporare al meglio questo meraviglioso momento.Vi prego fermate il tempo in questo istante e non fatelo più ripartire!!

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Imprescindibile Come L'amore
RomanceCOMPLETO. "Quasi senza ossigeno esco dall'acqua e torno a respirare,alzo lo sguardo e lui è qui,di fronte a me con i gomiti appoggiati sulle gambe piegate e appena mi vede inizia a ridere. Una risata sonora e bellissima. Ed io mi incanto a guarda...