capitolo 33

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Adam

Appena sceso dall'aereo ho chiamato un taxi per far accompagnare Aiko in hotel mentre io mi sono diretto in uno dei ristoranti di Duke nel centro di Miami.
Mi ha telefonato dicendomi di vederci qui così da risolvere le varie problematiche sorte nell'affare e arrivando lo trovo davanti all'entrata mentre fuma rilassato un sigaro.
<Adam è sempre un piacere vederti. Come è andato il viaggio?>Mi saluta cordialmente stringendomi la mano.
<Lo stesso vale per me Duke,tutto bene come sempre.>
<Accomodiamoci al tavolo,ho una gran fame.>E con la mano si accarezza la pancia dalla forma di un cocomero,mentre mi fa segno di entrare.
I bottoni della camicia azzurra che indossa trattengono per poco tutta quell'abbondanza.
Lo seguo osservando la sua andatura zoppicante, per quanto non voglia accettarlo gli anni passano anche per lui. All'età di sessant'anni continua a comportarsi come un adolescente in piena crisi ormonale.
Si potrebbe definire un eterno bambino o il Peter Pan dei nostri tempi,peccato che i chili di troppo non gli permetterebbero di volare con la sua Trilly o Wendy o chiunque sia.
Dal poco tempo in cui lo conosco non l'ho mai visto con la stessa donna per più di quindici giorni e la cosa che accomunava tutte loro era non superare i trent'anni di età.
Ancora adesso guardando la stempiatura sul retro della nuca,i baffi bianchi e il naso grande quanto il becco di un gabbiano mi chiedo quanto possano essere disperate quelle donne per lasciarsi toccare da lui.

Ci sediamo al tavolo e prontamente il cameriere viene a prendere le ordinazioni,ma Duke non mi fa neanche visionare il menù,ordina "il solito" e io non so minimamente di cosa si tratti.
<Mi dispiace che tu sia dovuto partire con tanta fretta,ma io e Frank abbiamo visioni totalmente discordanti.>Mi dice sorseggiando il vino bianco e leccandosi le goccioline rimaste sui suoi baffi.
<Il problema è che Frank ha dimenticato che non deve avere alcuna visione personale della cosa.>Ed è vero,lui è un mio dipendente e l'ho mandato qui con delle direttive precise,doveva solo attenersi ai miei ordini e invece ha voluto strafare.<Comunque non è un problema per me. Durante la notte ho aggiustato alcune cose che non andavano e ho già inviato tutti i documenti alla tua segretaria.>Aggiungo ancora stupito dalla sua scelta. La donna che trovai il primo giorno in cui misi piede nel suo ufficio non era una modella,o una ventenne con un bel davanzale,ma una signora dai capelli bianchi legati in uno chignon tirato,affabile e cordiale.
<Si mi ha già fatto avere tutto. Ti dirò la verità Adam quando ho deciso di mettere su un affare così grande sapevo di aver bisogno di un uomo all'altezza e continuo a dire che tu sei perfetto. Giovane,intraprendente intelligente,furbo,certo non sono qui per elogiarti,ma con questo voglio farti capire che ti do piena fiducia.>
<Ti ringrazio per la stima.>
Nel frattempo il cameriere ha poggiato davanti a me un enorme piatto bianco pieno di spaghetti all'astice.
<Non puoi venire a Miami e non mangiare la specialità del posto .>mi dice prima di affondare la forchetta nel piatto e infilarsi in bocca una bella porzione di pasta.
Assaggio anche io la pietanza e ha proprio ragione è forse il miglior astice che abbia mai mangiato.
<È davvero ottima.>Mi complimento con lui che gongola soddisfatto.

Dopo aver mangiato anche il secondo non vedo l'ora di poter tornare in albergo,ma Duke non ha intenzione di lasciarmi andare. È impegnato in un monologo che va avanti da almeno dieci minuti sulla sua nuova fiamma, una modella russa di ventotto anni che ha conosciuto nel suo soggiorno in Russia.
Il momento imbarazzante per fortuna è già passato e cioè quando si è messo a descrivere nei minimi dettagli la notte bollente avuta con la sua focosa amante.
Annuisco di tanto in tanto,dandogli l'impressione di ascoltarlo e nel frattempo penso ad un modo per riuscire a sfuggire dalle sue grinfie.
Per fortuna il suo telefono inizia a squillare così faccio un sospiro di sollievo.
<Scusami Adam ma Irina mi aspetta in camera.>Ammicca<Ci vediamo stasera.>
<Certo.>Mi alzo in fretta,non vorrei mai che cambi idea e dopo una stretta di mano esco dal ristorante.

Imprescindibile Come L'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora