capitolo 5

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Poggia la sua mano delicatamente sulla mia testa accarezzandomi.
La sensazione però dura poco,perché come scottato  ritrae la mano. Ho la sensazione di sembrare un cagnolino bagnato e il freddo mi fa tremare.
Non mi accorgo dei denti che battono finché non inizio a parlare.
<Scusami ti ho bagnato tutto. Ti ricomprerò il vestito. Cioè no! Costerà più di quello che guadagno in un mese. Ecco io...>Balbetto frasi senza alcun nesso logico mentre controvoglia mi allontano da lui sentendo ancora più freddo
<Seguimi>Mi ordina burbero come se l'Adam di due secondi fa sia completamente scomparso.
Come al solito la sua simpatia lascia stupefatti.
Ed io che pensavo avesse un minimo di gentilezza che a quanto pare è stata solo frutto della mia immaginazione.
Entriamo nella hall e si dirige alla reception,con una povera ragazzina sciocca e bagnata che lo segue come un cagnolino ben addestrato.
Mi sento davvero un'idiota per questo mi faccio piccola piccola per evitare di attirare l'attenzione su di me.
La donna dietro la grande scrivania mi guarda curiosa e sento le guance andare a fuoco.
Cnsegna la chiave nelle mani di Adam che  inizia a salire le scale. Io resto impietrita,con i piedi attaccati al pavimento,forse l'acqua è penetrata fino al cervello e ormai ha smesso di funzionare.
Al quinto gradino lui si gira e mi guarda infuriato<Muoviti.>.
Quest'uomo è un grado di peggiorare di secondo in secondo e vorrei proprio mandarlo a quel paese voltarmi e andarmene per la mia strada,ma il freddo si sta iniziando a farsi sentire sempre di più.
Tremo come una foglia e mandando al diavolo il mio orgoglio lo seguo di corsa.
Salgo  le scale e lui si muove come se conoscesse il posto alla perfezione. Si ferma davanti la porta di una stanza e apre con la chiave magnetica. Mi fa cenno di entrare e rimango affascinata. Questa stanza è quasi grande quanto la mia casa,c'è un'entrata con due  divani di pelle nera,un tavolino in vetro e una grande balconata. Salendo due scalini si arriva alla camera da letto con uno di quei letti a baldacchino che fanno un po' antico.
<Vuoi restare a sgocciolare sul pavimento ancora a lungo!> mi guarda inarcando un sopracciglio.
Dio quando lo fa è dannatamente sexy.
Intanto lui ha allargato la sua cravatta,sbottonato la giacca e buttata sul divano.
Mi accorgo che lo sto fissando troppo intensamente,così scappo in bagno e mi chiudo dentro. Finalmente posso fare un sospiro di sollievo e rilassarmi un po'.
Intorno a me è tutto in marmo rosa. C'è una vasca idromassaggio,una cabina doccia,due lavandini con un ampio specchio. Vorrei vivere in questo posto per sempre ok so che è solo un bagno ma è talmente magnifico.
Trovo due asciugamani,due accappatoi e un bagno schiuma profumatissimo. Apro l'acqua nella doccia,mi spoglio e quando vedo il vapore fuoriuscire mi fiondo sotto il getto. Avevo proprio bisogno di questa sensazione di calore,mi sta riscaldando anche le ossa. Appoggio le mani sulle piastrelle e resto per un po' a bearmi dell'acqua.
Mi insapono con calma e con altrettanta calma mi asciugo. Indosso l'accappatoio bianco legandolo in vita e metto le pattine che hanno messo a disposizione. Certo che qui non si fanno mancare nulla.
Mi guardo allo specchio e solo adesso mi ricordo che persino le mie mutande sono bagnate,quindi ora cosa faccio? Le metto zuppe o vado in giro senza?
Prima che possa mandare in fumo il cervello con questo dilemma mi affaccio dalla porta e vedo Adam seduto sul divano con il telefono in mano. Non so se abbia qualche potere speciale,ma si gira e mi osserva da capo a piedi mentre ogni piccolo pezzo del mio in cui si posano i suoi occhi va a fuoco.
<Il tuo vestito l'ha preso una cameriera per farlo asciugare,a breve dovrebbe essere pronto. >
<Ok grazie. Io allora vado ad asciugare i capelli>Dico sempre più imbarazzata e chiudendo velocemente la porta.
In bagno trovo un asciugacapelli,cerco di pettinarli al meglio,ma il risultato non è dei migliori. Ancora umidi li lego in una coda,mi faccio coraggio e torno dall'uomo di là. È di nuovo con il telefono in mano,mi siedo sul divano e mi stringo nell'accappatoio. La sensazione di non avere nulla che copra le mie intimità mi fa sentire nuda nonostante la stoffa spessa dell'asciugamano.
Ebbene si ho deciso di non mettere le mie mutande e sinceramente adesso qui da sola con lui un po' me ne pento.
Dopo qualche minuto bussano alla porta,una donna mi consegna il mio vestito completamente asciutto.
Questa si che è efficienza.

Lo prendo e mi vesto in camera da letto. Guardo le décolleté che giacciono per terra e prego che non si rovinino altrimenti dovrò sorbirmi l'ira di Amanda per chissà quanto.
Le raccolgo e deciso di tenere le sexy  pattine bianche.
< Ti ringrazio davvero non avrei saputo cosa fare. Torno al matrimonio così chiedo alla mia amica di accompagnarmi a casa>mi affretto a dire raggiungendolo.
<Ti accompagno io> Mi fulmina con lo sguardo .
<Già hai fatto tanto non preoccuparti>provo ancora perché non vedo l'ora di fuggire da questa situazione. Non so perché ma ogni volta che sono con lui niente è normale.
Adam  fa finta di non ascoltarmi,si alza e mi porge la sua giacca. Lo guardo con aria interrogativa finché capisco che me la sta dando per r i scaldarmi. Non che ci voglia un genio per comprenderlo ma diciamo pure che i miei neuroni in sua presenza tendono a sbavare senza adempiere a nessun'altra funzione.
Afferro la sua giacca e la indosso. Usciamo dalla stanza e stavolta prendiamo l'ascensore che porta al parcheggio sotterraneo.
Imbarazzata guardo i miei piedi e sorrido come un ebete.
Sono una ladra di pantofole.

In auto non dice una parola,si limita a guidare e guardarmi ogni tanto giusto per qualche secondo.
Arriviamo a casa mia in un attimo

Come?
Le strade sono completamente deserte e quindi lui ha deciso di correre come un folle. Ho il cuore in gola e una mano arpionata al sedile.
Ci metto un po' a riprendermi e con gambe tremanti esco dall'auto .
Lo ringrazio e gli auguro la buonanotte.
Cos'è un dejavu ?
Adam mi fissa ,fa un cenno col capo e va via.
Io aspetto sul marciapiede stringendomi nella sua giacca sempre più sconvolta.
Voltandomi guardo la casa di Amanda e solo ora ricordo che non le ho fatto ancora sapere nulla.
Entro in casa e compongo subito il suo numero.
<Pronto?>
<Amanda sono Aiko prima che tu possa inveire contro di me in mia difesa posso dire che a causa di alcune vicissitudini strane sono tornata a casa prima. Poi ti racconterò tutta la storia.> Parlo a raffica così da non poter essere interrotta.
<Mah,ultimamente sei davvero strana> mi dice soltanto sospirando esausta.
<Tu lo sei sempre stata>Le dico di rimando,perché quella strana tra le due è proprio lei che in risposta inizia a ridere.
<Buonanotte>mi dice un po' strascicando le parole segno che è un po' brilla.
<Buonanotte> le rispondo felice di essermi risparmiata la sua ramanzina.
Vado in camera,infilo il mio sexy pigiama pezzato e mi stendo sul letto portando con me anche la sua giacca. È completamente impregnata del suo profumo.
La stringo forte a me ricordando il suo volto sorridente.
Ah quanto vorrei assaggiare le sue labbra!!

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