Hello Teddy!

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Il gruppo si appostò davanti al consolato in attesa di veder sbucare il loro uomo, e grazie ad una telefonata di Roland capirono di essere ad un passo dall'avere la scheda di Scylla.

"Quella è la moglie? Però... le mette in lista quel tizio..." commentò Lincoln, senza mezzi termini, con una nota di puro acidismo nella voce, adocchiando scendere una donna dall'auto nera.

"Un momento. Avete perso il contatto" li avvertì ad un certo punto l'hacker, dal cellulare, prendendo i compagni in contropiede.

"Come sarebbe a dire?" intervenne perentorio Michael.

"Accidenti non ci voleva! Ma come è possibile?" fece eco Kelly, sporgendosi con il capo verso i due sedili anteriori.

"Ma se gli stiamo così vicino" ribatté il fratello maggiore di Scofield.

Nel momento di sorpresa, lo sguardo del ragazzo ricadde proprio sulla donna ed intuì all'istante che la scheda potesse essere in realtà in suo possesso; ciò avrebbe potuto spiegare il motivo della perdita del segnale.

Ad un tratto la mora corrucciò lo sguardo, notando uno di quelli che stavano spiando rivolgere l'attenzione proprio verso di loro "Non mi piace come ci fissa quel tipo"

"Kelly ha ragione, andiamocene prima che ci vedano"

Burrows fu costretto a mettere in moto il veicolo per non peggiorare la situazione.

***

"Ci apposteremo qui in modo da avere la visuale completa e accorgerci di ogni spostamento della donna. L'importante è essere il più discreti possibili"

Sotto l'esortazione di Lincoln, presero posto attorno ad un tavolino di un bar, ad attendere che il loro obiettivo uscisse dall'enorme edificio in cui era entrato.

Così Scylla sarebbe stata loro.

Tutti si guardavano continuamente intorno, fingendo indifferenza, per non destare alcun sospetto che avrebbe mandato a monte anche la seconda chance.

Ad un certo punto, Alex riscosse l'attenzione dei compagni, curandosi di farlo in maniera moderata "Sta arrivando" fu lo stesso ex agente, però, a fermare Sucre in tempo dal compiere un gesto avventato, avvertendolo della presenza di guardie del corpo che monitoravano la donna: ostacolo che avrebbe impedito loro di avvicinarsi.

Kelly sbuffò silenziosamente, appoggiando il mento sul palmo della mano; proprio in quel preciso momento il suo cuore perse un battito, spalancò gli occhi chiari e schiuse la bocca, non credendo a ciò che stava vedendo.

"Mio Dio..." la frase le se ne uscì per istinto ed altrettanto fece quando si alzò di colpo dalla sedia, sotto lo sguardo sconcertato dei compagni di squadra, ad unica eccezione di Lincoln, portato conseguentemente a soffermarsi sulla stessa direzione della ragazza, restando ugualmente sorpreso da ciò che vide. 

Ma al contrario di lei, con altre idee ben chiare in mente.

"Cosa c'è?" si aggiunse Michael, imitando il fratello nel alzarsi, seguito poi da tutti gli altri.

"Ma dove stava andando Kelly? Così il piano andrà a monte!" imprecò Sucre a voce bassa, allungando un braccio e alzandosi, senza però accodarsi agli altri due.

"Un piccolo orsetto è tornato a casa"

"Michael! Linc..." tentò invano Alex, allontanandosi di pochi metri dal tavolino.

T-Bag, dall'altro lato della strada, si vide improvvisamente puntato come un bersaglio, incrociando i cristallini occhi femminili; boccheggiando ed immobile come un palo, ma imprecando mentalmente, l'uomo non ebbe altra opzione se non quella di darsela a gambe. 

How You Live Me "Prison Break"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora