Blood and threats

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"Vorrei parlare con il superiore di Don Self, per favore" chiese Michael, parlando al telefono con un dipendente del dipartimento della Sicurezza Nazionale.

Dopo che avevano consegnato Scylla a Self, come pattuito, l'agente federale aveva consegnato loro una busta: essa si era rivelata nient'altro che contenente semplici fogli bianchi, facendo immediatamente capire alla squadra di essere stati usati ed ingannati.

"Secondo voi sarà vero quello che ci ha detto? Che è della Sicurezza Nazionale?" intervenne Sucre, scambiando svariate occhiate scettiche con i compagni.

"Ci ha fornito armi e un C130. Di certo non lavora per la motorizzazione, Fernando" chiarì Mahone, sfilando le mani da entrambe le tasche.

"E per te è una garanzia?" ribatté perentorio, il portoricano.

"Potrebbe"

"E se in tutto questo, la Sicurezza Nazionale fosse coinvolta?" fece notare Sara. 

"Riflettiamo: il comportamento di Self è stato strano sin dall'inizio: troppo di basso profilo..." continuò Alex "Ha sempre esitato con le autorizzazioni ufficiali in favore della nostra missione. Diceva che non voleva che la Compagnia lo scoprisse, ma in realtà era solo per fregarci!"

Michael riattaccò il telefono dopo che ebbe ricevuto risposta da un certo Herb Stenton: superiore del loro ex capo nell'operazione Scylla "E noi ce la siamo fatta fare sotto il naso" sentenziò, irritato, ma mantenendo il controllo della propria voce.

A quel punto Lincoln esplose, battendo un pugno sul tavolo, facendolo tremare "Non mi importa un accidente se abbiamo dato qualcosa che vale cento milioni di dollari a quel bastardo, e se ci ha fregati! La sola cosa che mi interessa adesso è sapere dove si trova Kelly! Se sta bene, se è viva! Se quei vermi schifosi le hanno fatto del male o l'hanno uccisa, giuro che..."

"Lincoln calmati! Per favore, calmati, ora!" cercò di dissuaderlo l'ex agente dell'FBI, andandogli incontro, ma il suo intervento servì a ben poco.

"Come posso calmarmi, Alex? Non ho più sue notizie da diverse ore e nessuno qui sa dove è andata. È guarda caso è scomparsa proprio quando quello stronzo ci ha messo nel sacco. Un po' strana come coincidenza!" il più robusto respirò a fondo, passandosi una mano sulla faccia, per poi riportarla sul fianco destro "Mi hanno già tolto la donna che amavo in passato, non voglio che mi tolgano anche quella che amo adesso. Quindi se non sei in grado di suggerirmi una soluzione per trovarla, in questo preciso istante, potete scordarvi di vedermi abbassare la testa!"

"Facendo un passo alla volta, ecco la soluzione, Lincoln!" esplose Alexander, non facendosi intimorire: il tono dell'ex agente della Compagnia era piuttosto alto e fermo, in modo da essere alla pari dell'altro "Non sappiamo se sia viva, è vero. Ma non è detto che sia morta. E per saperlo dobbiamo prima pensare ad andarcene. La Sicurezza Nazionale sa dove siamo e verranno a cercarci. E se ci beccano perderai davvero ogni speranza di ritrovarla! Sono stato chiaro?"

L'ex compagno di cella di Michael, rimasto zitto con gli altri a causa della tensione regnante, alla fine scrollò le spalle "Che vengano pure, tanto abbiamo un accordo"

"No Sucre. Self ci ha lasciato solo un mucchio di carta straccia" continuò sempre Alex. 

"Non possiamo andarcene. Michael si deve operare" ribadì la Tancredi, parlando in generale ma chiaramente rivolta a Mahone; la donna era l'unica a mostrarsi calma e con un atteggiamento mite, seppur serio.

"Non si tratta di scappare, ma di sopravvivere, Sara"

***

Recatosi nel bagno del magazzino e recuperato il piccolo circuito elettrico: pezzo mancante di Scylla da lui volontariamente nascosto a Self, Michael fu costretto ad accasciarsi a terra per via di altri attacchi del tumore che aveva al cervello.

How You Live Me "Prison Break"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora