I fuggitivi ed il traditore ebbero modo di confrontarsi; quest'ultimo propose a Michael una collaborazione, spiegandogli che c'era un compratore disposto a pagare una grossa cifra in cambio di Scylla.
Alex non era scappato, aveva contattato la sua ex partner dell'FBI, Felicia Lang, la quale stava cercando di convincere Mark, il vecchio sottoposto di Mahone ai tempi della caccia a Michael ed ora salito di grado, ad aiutarlo nella lotto contro la Compagnia, facendolo parlare con il procuratore generale.
Sucre, intanto, nascosto nel bagagliaio della macchina di Don Self, riuscì a procurare all'ex compagno di cella l'indirizzo preciso nel quale Gretchen e l'ex federale si nascondevano: un hotel malmesso frequentato da gente poco raccomandabile.
Così, Michael, Sara e Lincoln si recarono sul luogo e prepararono un agguato.
***
Kelly riuscì a riprendersi un po' grazie alle cure della sorella di Gretchen; si sentiva in debito con la donna: dopotutto si era presa la responsabilità di curare un'estranea in una situazione delicata come avere la propria famiglia in pericolo.
Emily si avvicinò, catturando l'attenzione della ragazza "Ti fa ancora male la gamba?" le chiese in tono fievole ed innocente che sciolse il cuore della sua interlocutrice, indicando con l'indice sinistro la fasciatura bianca; lei si perse per un attimo nei suoi bellissimi occhi azzurri, incantatrici ed identici a quelli della Morgan "No, non più. Grazie alla tua mamma ora va molto meglio" all'ultima frase, la mora spostò per alcuni istanti lo sguardo dalla bambina a Rita, la quale osservava la scena seduta all'angolo del divano: le parve che tutto nella piccola non avesse nulla a che fare con la donna, oltre alle iridi, bensì con sua sorella.
Il tutto le sembrò strano, non avendo potuto ascoltare la conversazione tra il suo ex e Don Self sulla vera identità di Emily, mentre erano ancora in macchina.
"Come ti sei fatta male?"
La voce della piccola la riscosse dai pensieri, ma non fece in tempo a rispondere perché Rita la precedette "Emily, dai, non disturbare la ragazza. Lasciala riposare" le intimò la persona che in realtà era sua zia, quando vide che la nipote stava entrando in particolari che erano troppo per lei, ma questa ignorò completamente le sue parole.
"Emily. Mi piace molto il tuo nome, lo sai?" si complimentò ancora Kelly, recependo il messaggio dell'altra; negli occhi le scese un'improvvisa velatura di tristezza "Anche la mia mamma adottiva si chiamava Emily..."
"Davvero?"
"Si" annuì ancora Kelly, sentendo le iridi pizzicare leggermente; la bambina non ci fece caso ed allargò il sorriso, il che le fece automaticamente comparire due fossette sulle guance.
"Tu come ti chiami?"
"Kelly"
"Anche il tuo nome mi piace molto, Kelly!"
Quest'ultima le sorrise sincera in risposta, come non faceva da diverso tempo.
T-Bag era rimasto in disparte vicino alla finestra, ma con lo sguardo concentrato a fissare le due e ad ascoltare le innocenti parole della loro breve conversazione: una piccola eccezione alla situazione spinosa in cui erano impigliati ognuno a modo proprio.
Quando incrociò gli occhi con quelli della sua ex compagna, si passò la lingua sul contorno della bocca, schiarendosi la voce; trascorso neppure un minuto, la sua attenzione, così come quella delle tre donne, venne richiamata dal suono del cellulare.
"Ci sono problemi?" Bagwell, eseguendo l'ordine di Don Self, passò il telefono ad Emily.
"Pronto?"
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How You Live Me "Prison Break"
FanfictionSEQUEL di: 'How You Met Me' 'We are captives of our own identity' Kelly è riuscita a fuggire da Sona, nel Panama, grazie al piano di Michael Scofield. T-Bag è stato lasciato in carcere insieme a Bellick ed al detenuto, fino a poco tempo prima più...