Parte 15

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Il mattino seguente la testa mi scoppiava come quello precedente. Avevo pensato e ripensato a quello che mi aveva detto Marcus, e non potevo fare a meno di dispiacermi per lui e per Liam. Entrambi, all'epoca, avevano perso due delle persone più importanti: Lidia (sorella e fidanzata) e il proprio migliore amico. Sapevo cosa significasse perdere una persona cara, e riuscivo a concepire l'idea di perderne due in un giorno solo. Ne sarei stata straziata.

Andai in cucina per prendere la seconda aspirina in due giorni e il dolore alla testa aumentò, quando pensai a come fosse ridotto il salotto. Non avevo voglia di rimetterlo in ordine, dopo una serata come quella, ed ero andata a letto lasciando tutto com'era. Arrivai in salotto pronta ad affrontare il caos, ma tutto era in ordine. Le cose iniziavano a farsi preoccupanti. Era già successo che un demone mi confondesse le idee, ma questo era davvero troppo!

<Già sveglia?> chiese la voce di Marcus dal tavolo della cucina. Non l'avevo notato, troppo impegnata ad osservare il salotto. Lo guardai confusa e lui sorrise timidamente. <Ieri io e Liam non ci siamo comportati al meglio, direi, così sono venuto per mettere in ordine. Ho portato anche la colazione> disse, sventolando un sacchetto dal quale proveniva un ottimo odore. Mi limitai a sorridergli e mi sedetti di fronte a lui, che mi passò la busta. Cornetto al cioccolato! Fantastico! Mentre mangiavamo, pensai che non fosse il caso di parlare di quello che mi aveva detto il giorno prima, ma prima di andarsene aveva accennato al fatto di volermi parlare di qualcosa.

<Ieri hai detto che volevi parlarmi> gli ricordai.

Lui mi guardò insicuro. <L'altra notte mi è sembrato di vedere qualcosa> disse.

<Cosa?> chiesi confusa.

<Una sorta di bagliore infuocato passarti negli occhi>.

<Ripeto: cosa?> ero allarmata.

<Non so come sia possibile, ed è anche probabile che io mi sbagli, visto quello che stavamo facendo> arrossì. <Ma se invece avessi visto bene, non saprei proprio come spiegarmelo. Il fuoco è un potere che nessun angelo ha mai avuto. Quelli ad usarlo sono...>

<I demoni?> lo interruppi. <No! Assolutamente no!> esclamai, impaurita.

<I demoni sono gli unici ad utilizzare il fuoco, ma non è possibile che tu lo sappia fare. Hai chiaramente poteri angelici, quindi questa ipotesi è da escludere>.

Ero davvero sconvolta. Non poteva essere! Ma nonostante Marcus non lo ritenesse possibile e nonostante mi venissero conati di vomito solo al pensiero, il fatto che potessi influenzare ciò che mi stava intorno era qualcosa che andava oltre i poteri di un comune angelo. Solo le sfere dei demoni riuscivano a distruggere le cose. Quelle degli angeli le attraversavano e basta. Come aveva detto Marcus, però, avevo chiaramente i poteri di un angelo, quindi come si poteva spiegare il fatto che...e poi pensai a quanto fosse ovvia la risposta. Guardai Marcus negli occhi e parlai sussurrando, quasi per paura che qualcuno mi sentisse.

<È possibile che un angelo e un demone siano stati insieme?> chiesi.

Lui rise. <Fidati, non è possibile. Un angelo non starebbe mai con un demone. Non è mai successo. Mai>.

<E se invece fosse così? Quale altra spiegazione avresti per giustificare la cosa? Per spiegare che io abbia poteri che un angelo non ha, mentre un demone si? È l'unica spiegazione Marcus>. Lui continuò a guardarmi scettico. <Va bene, lascia perdere. Ne parlerò con Liam. Deve saperlo anche lui> dissi.

Il suo sguardo s'indurì. <Lo dici solo perché sai che mi da fastidio>

<No, non è per questo. Io non mi comporto in questo modo. Ma se non vuoi ammettere che questa sia una possibilità, voglio avere altri pareri. È stato lui a dirmi la verità sugli angeli e su di me, quindi deve saperlo>

L'Angelo PerdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora