Parte 10

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Al lavoro la giornata era trascorsa molto lentamente. Io e Claire eravamo state di pattuglia, e a parte un ragazzino che aveva tentato di rapinare un supermercato, non era successo niente di che. Non avevamo parlato molto, ma ogni tanto sentivo che mi fissava. Sospettava che io sapessi più di quello che dicevo, e quello era un problema. Anche perché se le avessi detto la verità, mi avrebbe fatta rinchiudere in qualche manicomio.

<Divertiti stasera> disse lei sorridendo.

<Come scusa?> le chiesi, ma lei si era già infilata nella sua auto. Quella ragazza era strana. Scrissi un messaggio a Liam dicendogli che stavo per arrivare. Lungo il tragitto pensai a come risolvere la questione Claire. Dovevo fare qualcosa per renderla meno sospettosa, e l'unica soluzione che mi veniva in mente era di provare ad essere più amichevole, distrarla quando eravamo sole in auto. Parcheggiai davanti al magazzino e mi diressi verso la porta, che trovai aperta. Lui era seduto sul divano davanti la tv, intento a sfogliare dei fascicoli.

<Ciao> dissi.

Liam mugugnò qualcosa e chiuse il materiale che aveva davanti. Si alzò e iniziò a fissarmi. <Te la sei cavata piuttosto bene con il lancio delle sfere di energia, quindi vorrei passare a qualcosa di più impegnativo. È una tecnica di difesa e al contempo d'attacco, che consiste nel far indurire una specifica parte del corpo così da poter respingere qualsiasi tipo di arma e, nello stesso modo, facendo indurire un qualsiasi arto, diventa utile anche per far più male all'avversario. Oggi cercherò di spiegartelo al meglio, perché sarò un po' impegnato in questi giorni, quindi non riusciremo a vederci così spesso>

<Problemi con gli angeli custodi morti?> chiesi.

<Si. E il fatto che non ci siamo accorti di niente peggiora le cose. Sono stati uccisi sotto i nostri nasi e noi non abbiamo fatto nulla per più di un mese. Mi hanno chiesto di indagare>

<Va bene, non preoccuparti, mi allenerò da sola. Spiegami cosa devo fare> dissi.

<Devi accumulare tutta la tua energia angelica e concentrarla in un unico punto. Pensa al tuo corpo come ad un involucro vuoto e riempi solo la parte che ti interessa far indurire, come un braccio o una gamba, per esempio. L'energia non deve uscire dal tuo corpo, altrimenti non avrà nessun effetto e non riuscirai ad attutire il colpo> spiegò.

<Credo di aver capito. Preferisci che...>

<Adesso paghi per fare sesso?> disse una voce alle mie spalle, interrompendomi.

Mi voltai per dirgliene quattro, ma quando lo feci le parole mi morirono in bocca. Era un ragazzo della nostra età, con i capelli nerissimi e gli occhi di un blu intenso. Il fisico asciutto e muscoloso risaltava attraverso il maglione blu scuro. Era davvero bellissimo.

<Sbaglio o ti avevano dato un compito? Invece di lavorare passi il tuo tempo con delle sgualdrine?> domandò sprezzante. Va bene, era bello da morire, ma non sarei stata imbambolata a guardarlo insultarmi.

<Toglimi un dubbio> dissi voltandomi verso Liam. <È un caso che anche lui sia uno stronzo, o siete tutti così voi angeli?>. Il nuovo arrivato sembrò aver ingoiato qualcosa di davvero orribile.

<Cosa?!> urlò. <Cos'hai appena detto?!> chiese rivolto a me.

<Cos'è che non hai capito? Ti faccio lo spelling se vuoi> risposi acida.

Mi lanciò un'occhiata furiosa e si rivolse a Liam. <Le hai detto la verità? Ma che ti passa per la testa?>

<Vedi di calmarti. Non solo vieni in casa mia, ma ti permetti anche di urlarmi contro. Se non sai come stanno le cose, perché non stai zitto?> rispose calmo Liam, e quell'atteggiamento mi sorprese.

Lui lo fissò rabbioso, ma poi sembró placarsi un po'. Nulla gli impedì, comunque, di continuare a guardarmi male.

<Guardami ancora come se volessi dire qualcosa di offensivo e giuro che ti prendo a cazzotti> lo avvertii. Non era stata molto femminile come frase, ma prima lui mi aveva scambiata per una sgualdrina, quindi me ne fregai. Mi lanciò uno sguardo di superiorità e non rispose neanche. Liam gli spiegò la situazione, ma questo non sembrò cambiare le cose.

<E tu ti fidi di lei? Una ragazza che non sa di essere un angelo sbuca da chissà dove e tu le insegni ad usare i suoi poteri? Gli angeli non nascono come se nulla fosse, è impossibile che nessuno abbia saputo di lei fino ad ora. Cos'è, vuoi insegnarle a combattere perché ti senti in colpa?> chiese con sguardo velenoso. L'ultima frase mi colse di sorpresa. Sentirsi in colpa per cosa? Credevo che Liam avrebbe risposto per le rime, ma invece rimase zitto, con lo sguardo basso. Ancora più strano.

<Non so chi tu sia, bello, ma vedi di rilassarti. Perché mai dovrei fingere di non sapere di essere un angelo? Hai sentito la storia, no? Quel Kudrax stava per uccidermi e se non fosse intervenuto Liam, ci sarebbe sicuramente riuscito> intervenni io. Liam sembrava come imbambolato, quindi dovevo rispondere in qualche modo.

<Chi mi dice che non sia tutta una farsa?>

<Ma perché diamine dovrei fingere? Sono anche io un angelo, quindi che cosa me ne verrebbe mentendovi?>. Sembrò convincersi un po', ma non del tutto.

<Fate come volete. Se dovesse succederti qualcosa me ne importerebbe ben poco. Ero solo venuto per darti il fascicolo dell'angelo custode che non riuscivamo ad identificare> disse Mr. Acidità. Si voltò e fluttuò via dalla finestra, non dicendo più nulla.

<Potremmo vederci domani?> disse lui con voce spenta.

Mi limitai ad annuire e me ne andai. Quel tipo aveva detto qualcosa che lo aveva scosso profondamente, anche se non riuscivo a capire cosa. Tornai a casa e provai ad esercitarmi un po', con scarsi risultati. L'indomani sarei andata a lavoro un po' prima, per mettere in ordine alcuni documenti arretrati dovuti alla mia assenza dopo la morte di Rose, quindi andai a letto prima del solito.

L'Angelo PerdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora