Parte 28

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<Certo, chi altri?> il suo tono era diventato sospettoso. Sembrò capire a chi mi riferissi e sorrise malignamente. <Non avrei mai permesso che mio figlio finisse nelle mani degli Arcangeli, piuttosto lo avrei ucciso io stessa. Perché pensavi che fossero stati loro?>. Non potevo dirle che era stata Dana a pensarlo. Lei era in una proprietà degli Arcangeli, quindi al sicuro in un certo senso, ma avevo paura che rivelandole che fosse viva, avrebbe fatto di tutto per trovarla e sbarazzarsi di lei. Non appena quel pensiero mi balenò per la mente, capii perché mi trovassi lì. Ora che ne ero consapevole, dovevo assolutamente farle credere che Dana fosse morta.

<Ora ho capito perché sono qui> dissi. Lei mi guardò sorpresa e attese che parlassi. <Prima hai detto che se tuo marito avesse scoperto la sua relazione con un angelo, avrebbe fatto sicuramente uccidere Christopher. Quindi, visto che, come mi ha raccontato un mio amico angelo mia madre è stata uccisa dagli Arcangeli, io sono l'ultima prova rimasta di quella relazione, non è difficile intuire i tuoi intenti . Mi hai cercata in lungo e in largo per tutti questi anni per paura che tuo marito scoprisse la verità sulla donna con cui suo figlio aveva intrapreso una relazione e avuto una figlia>

<Certo!> esclamò. <Non potevo permettere che lui scoprisse la verità, così optai per una mezza verità. I miei figli maggiori lo avevano informato dello strano comportamento del fratello, e lui venne da me per chiedermi spiegazioni. Gli dissi che avevo scoperto che nostro figlio aveva una relazione con un'umana e che lei era rimasta incinta. S'infuriò, e pretese che venisse ucciso, ma io lo convinsi a non farlo, dicendogli che mi ero già occupata della ragazza e della bambina e che quella era una punizione sufficiente. Volle vedere delle prove, ovviamente, ma io, conoscendo mio marito da secoli, mi feci trovare preparata. Gli mostrai i cadaveri e lui si ritenne soddisfatto, ma non volle più vedere suo figlio>

<Hai ucciso una donna e una bambina appena nata senza nessun problema?> chiesi interrompendola. La mia era una domanda sciocca. Nonostante il suo aspetto umano, quella donna era la Regina dei Demoni. Era quasi scontato che avesse ucciso senza pensarci due volte due insulse umane pur di salvare la vita a suo figlio. A dimostrazione del fatto che la mia domanda fosse stupida, lei mi guardò inarcando un sopracciglio, con aria annoiata. Ingoiai il fiume di epiteti che sarebbero stati perfetti per descriverla e le feci cenno di continuare.

<Non mi preoccupai molto della sorte di quell'angelo. Io mi ero accorta di quello che stava succedendo a mio figlio, quindi ero sicura che anche gli Arcangeli avrebbero fatto quello che andava fatto. Misi delle guardie a controllare l'appartamento della ragazza e quando videro due Arcangeli svuotarlo capii che la ragazza non sarebbe stata più un problema. Gli angeli professano tanto la non violenza tra simili, ma anche loro di fronte ad una situazione del genere non poterono agire in altro modo se non ucciderla> l'ascoltai sparlare degli Arcangeli, gongolando mentre pensavo a quanto si sbagliasse. Forse, se fosse stata un angelo qualsiasi l'avrebbero uccisa, ma visto che era figlia di un Arcangelo, l'influenza di suo padre aveva fatto sì che agissero diversamente. Il fatto che la Regina pensasse che fosse una semplice Custode, era forse l'unica cosa che aveva tenuto Dana in vita per tutti quegli anni.

<Quindi> continuò <sapendo che l'unica cosa che avrebbe potuto far svelare il mio segreto fossi tu, iniziai a cercarti ovunque. Avendo mentito sull'averti uccisa, potevo contare solamente sui sottoposti a me fedeli per ritrovarti, e con così poche risorse ci misi quasi venticinque anni a trovarti. Immagina la mia sorpresa quando, identificata la famiglia che ti aveva adottato, scoprii che da circa cinque anni tu fossi a Londra, proprio sopra la mia testa>. Rabbrividii pensando a quanto fossero stati vicini i demoni alla mia famiglia da scoprire dove abitassi.

<Una volta che ti ebbi rintracciato a Londra e scoperto il tuo mestiere, chiesi ad una dei miei demoni di avvicinarti, ma mi rispose che sarebbe stato difficile in quanto un angelo ti stava sempre a dosso, controllandoti a distanza>. Con quella frase, la Regina aveva inconsapevolmente confermato tutti i miei dubbi: Liam mi teneva d'occhio da molto prima del nostro primo incontro.

L'Angelo PerdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora