Parte 34

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Quando arrivai a casa, li trovai sul divano a parlare sottovoce, cercando di recuperare tutto il tempo che avevano perso. Non appena mi videro si alzarono e mi vennero incontro. Dana mi prese per mano e mi guardò commossa.

<Grazie. Grazie per quello che hai fatto> disse abbracciandomi. Ricambiai l'abbraccio un po' impacciata, ma lei sembrò non farci caso.

<Non riusciremo mai a ringraziarti abbastanza> aggiunse Christopher.

<Siete i miei genitori, non c'è nessun bisogno di ringraziarmi>. A quelle parole li vidi entrambi illuminarsi. Per la prima volta dalla mia nascita, eravamo tutti e tre insieme, senza nessuno a mettersi in mezzo.

<Nonostante siamo al settimo cielo in questo momento, credo che sia arrivato il momento di spiegarci come hai fatto, Sam> mi esortò mio padre. <E chissà perché, ho la netta sensazione che quello che dirai non ci piacerà>.

Sospirai e ci sedemmo sulle sedie intorno al tavolo della cucina. Christopher aveva ragione, il contratto non gli sarebbe andato giù per niente. Anche Gabriele mi aveva avvisato che sarebbe stato molto pericoloso, e lui di certo non mi voleva bene come i miei genitori. Sarebbe stata una conversazione difficile.

<Hai aggiornato la mamma su tutto quello che ti ho raccontato?> chiesi. Al sentirsi chiamare "mamma" Dana fece un sorriso a trentadue denti. Non credevo neanche che se ne fosse consapevole.

<Si. Le ho spiegato tutto> confermò.

<Bene. Come sapete, ho sentito Gabriele dire a Liam che io gli sarei stata utile nella guerra che sta per scoppiare, quindi ho deciso di cogliere la palla al balzo e di fargli una proposta: il mio aiuto assicurato in cambio del rispetto di tre condizioni: la liberazione di mia madre, la promessa che a nessuna delle persone coinvolte nelle mie scoperte venisse fatto del male e che voi due veniste lasciati liberi di stare insieme ovunque decidiate di andare> spiegai.

<E cosa dovrai fare tu in cambio?> chiese Dana, circospetta.

<Gabriele pensa che, per via della mia natura, io sia abbastanza forte da imporre il sigillo che confinerà i demoni agli Inferi e...>

<Assolutamente no!> esclamò Christopher. <Hai idea di quanto sia pericoloso andare alle porte degli Inferi durante la guerra e imporre il sigillo? Quel posto sarà sorvegliato da alcuni dei demoni più forti in circolazione, sicuramente anche da due o tre dei miei fratelli. Non ti voglio neanche a venti chilometri da loro. E mia madre non è stupida, avrà capito di sicuro che le conviene parlare a mio padre della mia fuga prima che lo venga a scoprire in un altro modo. Se lui è a conoscenza dei tuoi poteri, non ci vorrà molto perché raggiunga le stesse conclusione di Gabriele. Quando lo scoprirà – se non l'ha già fatto -, verrà personalmente a cercarti e a quel punto sarà la fine. Non hai idea di quanto potente e crudele sia quel maledetto demone!> disse tutto d'un fiato, tremante di rabbia e di paura per me e mia madre.

<E cosa volevi che facessi?!> esclamai anche io. <Che ti lasciassi liberare la mamma per fuggire chissà dove? Vi avrebbero cercati fino in capo al mondo e non avreste mai avuto un momento di pace, sempre a preoccuparvi di non farvi notare e con le valigie pronte per fuggire. Gabriele avrebbe ottenuto quello che voleva, in un modo o nell'altro, io ho solo cercato di sfruttare la situazione a mio vantaggio. So che pensi che sia pericoloso, ma è sempre meglio stare dalla parte degli Arcangeli, che almeno ci hanno dato una possibilità con quel contratto, piuttosto che dalla parte dei demoni. L'hai detto tu stesso: tuo padre è crudele e anche secondo tua madre se lui avesse scoperto la verità non ci avrebbe pensato due volte ad uccidere suo figlio e la sua famiglia. Tra i due mali, ho scelto quello minore> conclusi, cercando di riacquistare la calma.

L'Angelo PerdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora