Epilogo

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EPILOGO

La domenica era il giorno che preferivo. Potevo stare nella mia nuova casa a rilassarmi, leggere un libro o guardare un film con Liam. Stavo giusto mettendo un po' a posto prima che arrivasse, quando mi squillò il cellulare.

<Ciao mamma> non avrei mai capito come i cellulari potessero ricevere chiamate dalla Terra.

<Ciao tesoro, cosa fai?>

<Niente di particolare, e tu?>

<Ho appena finito una cosa per Dana e Christopher e vorrei che gliela portassi. Potresti venire a prenderla?>

<C-certo> risposi, non aspettandomi una richiesta simile. <Posso arrivare in cucina?>

<Si, c'è solo tuo padre>.

Mi teletrasportai e a lui venne quasi un infarto. <Gesù! Dobbiamo stabilire delle regole!> esclamò con il cuore a mille.

Risi e andai a salutarlo, mentre mia madre ci raggiungeva. Mi porse un dvd e io me lo rigirai fra le dita, curiosa.

<Di cosa si tratta?>

<Lo scoprirai quando lo guarderai. Michael mi ha aiutata, sai che sono negata con questi affari tecnologici>. Scossi la testa, divertita, e mi teletrasportai davanti la casa dei miei genitori. Mandai un messaggio a Liam per avvertirlo che ci saremmo visti lì e suonai il campanello.

<Ciao piccola> mi salutò mio padre. <Che bella sorpresa>

<So che ci siamo visti ieri, ma Silvia mi ha dato una cosa per voi e sono venuta a portarvela> dissi alzando le spalle.

<Sam, se fosse per me ti vedrei ogni giorno, non devi mica avere una scusa per venire da noi>. Mi fece entrare e andammo da mia madre in soggiorno. Mi diede un bacio sulla guancia e mi fece accomodare sul divano. Avevano arredato il loro appartamento in maniera molto graziosa, semplice.

<Silvia mi ha dato questo dvd per voi> le spiegai. <Vi va di guardarlo?>

<Certo> rispose Dana, curiosa quanto me. Accesi il lettore e feci partire il dvd. All'interno c'erano tantissimi file video, così cliccai sul primo.

Partì con lo schermo tutto nero e si sentì la voce di mio padre. <Ma come diamine funziona questa cosa?>

<Caro, devi togliere il dito! Su sbrigati, non vorrai perdere questo momento!> lo esortò mia madre.

<Oh, già, che sciocco>. Tolse il dito e apparve l'immagine del nostro salotto. <Su piccola, puoi farcela>.

Puntò l'obiettivo più in basso, su una bambina di circa un anno che si reggeva al divano per non cadere. Sentii i miei genitori trattenere il fiato contemporaneamente non appena mi riconobbero.

<Dai Sam, vieni dalla mamma> diceva Silvia, tenendo le braccia aperte per invogliare la piccola me a raggiungerla. Mi vidi fare un enorme sorriso, ma ancora non mi decidevo a lasciare il divano. Silvia continuava a chiamarmi, e poco alla volta presi coraggio. Prima mi tenni con una mano sola e poi feci cadere anche l'altra mano. Ondeggiando come una piccola ubriaca, iniziai a muovere i primi passi, protendendo le manine grassocce verso mia madre. Rischiai di cadere un paio di volte, ma riuscii a mantenere l'equilibrio, finchè raggiunsi le braccia di mia madre.

<Bravissima!> tutta eccitata, mi diede un bacio sulla guancia e mi alzò, facendomi girare. Io ridevo come una matta, felice di giocare. Il video terminò poco dopo, con un primo piano su me e mia madre. Christopher e Dana tremavano dall'emozione, entrambi con il volto rigato di lacrime.

<Non ringrazierò mai abbastanza Silvia, per questo> singhiozzò Dana. Commossa per il gesto di mia madre, feci partire gli altri video. In uno mangiavo gli spaghetti da sola per la prima volta, sporcandomi tutta di salsa di pomodoro, in un altro ero vestita da fragola per il mio primo Carnevale, in un altro ancora mi preparavo per il mio primo giorno d'asilo, e così via. Grazie a quei video, Dana e Christopher potevano finalmente vivere, in un certo senso, tutti i momenti che si erano persi. Ridendo e piangendo insieme, passavano da un video all'altro, assaporando con cura ogni mia espressione, gesto o parola.

Vidi un movimento sul piccolo terrazzo che dava sul giardino e poi Liam che mi salutava. Mi alzai dal divano per raggiungerlo, lasciando i miei genitori a divertirsi.

<Come mai piangono? Stanno guardano "Hachiko"?> mi chiese.

<No, loro...aspetta cosa?>

<Sarò anche un angelo, ma ho visto quel film. Ho pianto come una fontana per quasi tutto il tempo> ammise.

<Sei serio?> domandai, nonostante anche io ricordassi di aver utilizzato diversi pacchetti di fazzoletti durante quel film.

<No, però avevo gli occhi lucidi> mi fece l'occhiolino. <Allora, cosa guardano?>

<Un dvd che gli ha regalato mia madre. Contiene tanti filmini di quando ero bambina>

<Un pensiero molto carino> sorrise.

<Si. Riesco soltanto ad immaginare quello che stanno provando in questo momento. Sono così felice che si siano ritrovati>

<È un tuo talento; far ritrovare la gente, intendo>

<Talento non direi> risi. <Loro due sono gli unici>

<No, non sono gli unici> disse serio. Venne dietro di me e mi abbracciò, stringendomi in vita. <Mi hai fatto riappacificare con Marcus e, cosa molto importante, mi hai fatto ritrovare me stesso. Dopo la morte di Lidia ero come perso, mi sembrava di camminare in un tunnel buio infinito, ma poi sei arrivata tu e tutto è cambiato. Tutto ha cominciato a tornare al proprio posto. Ero perso e tu mi hai ritrovato, Sam>.

Appoggiai la testa al suo petto e alzai il viso per guardarlo negli occhi, commossa dalle sue parole. Lui ricambiò il mio sguardo e sussurrò <Ti amo, sai? Più di qualsiasi altra cosa al mondo>

<Ti amo anch'io> gli risposi. <Più di qualsiasi altra cosa al mondo>.

Restammo in quella posizione, abbracciati l'uno all'altra, a goderci quel momento così speciale della nostra nuova vita insieme, appena cominciata. 

L'Angelo PerdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora