<Almeno avrò qualcosa da fare se non dovessi più riuscire ad uscire> commentò guardandosi intorno e ammirando quella notevole biblioteca.
<Concordo> gli sorrisi.
Lui mi guardò preoccupato <Non c'è la possibilità che succeda, vero?>
<Ma no!> dissi, anche se suonai poco convinta anche a me stessa. Michael sgranò gli occhi, ma dissimulai l'insicurezza con un cenno della mano. Uscii dalla stanza e Christopher disegnò su un foglio il sigillo che mi aveva mostrato anche Gabriele.
<Questa è l'immagine che devi tenere ben impressa nella tua mente. Quando ti sentirai pronta, creerai una sfera di fuoco o una di energia angelica, a seconda di quale essere tu voglia intrappolare, ovviamente usando quella di fuoco per un angelo e quella angelica per un demone. In questo caso, visto che tuo fratello è umano potrai usare una qualsiasi delle due, è indifferente. Ti basterà appoggiare la mano sul punto di confine pensando al sigillo ed il gioco è fatto. Non è complicato, ma comunque richiede molta energia e non potrai farlo più di due o tre volte in un volta sola. Tutto chiaro?>
<Con confine intendi il punto di terreno in cui si trova l'uscio della porta?>
<Si> rispose.
<Allora si, tutto chiaro>. Tutti tranne Michael si misero alle mie spalle. Tenendo ben a mente il simbolo del sigillo, creai una sfera di energia angelica e la premetti sul pavimento. Quando l'energia lasciò il mio corpo, capii cosa intendesse mio padre. Prima di quel momento, ogni volta in cui avevo creato una sfera angelica non mi ero mai sentita così stanca. Sembrava che una parte del mio potere mi avesse lasciata per unirsi al sigillo e farlo funzionare. Mi appoggiai al pavimento con l'altra mano, per sostenermi, ma quando alzai l'altra, per terra non c'era nulla.
<Sarebbe dovuto succedere qualcosa o sbaglio?> chiese Alessandro, ironico.
Mi girai con sguardo omicida. <Prima o poi imparerò a farlo, ci puoi scommettere, e giuro che quando ci sarò riuscita sigillerò tutte le cose che ami in una stanza e saranno perse per sempre>
<Si possono imprigionare solo esseri viventi> intervenne Christopher.
La mia bocca quasi toccò terra, sconvolta per quel tradimento. <Ma tu da che parte stai? Sono tua figlia, cavolo!>
Tutti risero ed io non potei che unirmi a loro. Ritentai, e questa volta tenni a mente il sigillo fino alla fine. Continuai a pensarci anche quando sentii un'ulteriore parte della mia energia lasciarmi ed imprimersi sul parquet. Tolsi la mano e aprii gli occhi. Il simbolo disegnato sul foglio da mio padre, era ora inciso sul pavimento. Brillava della stessa luce dell'energia angelica.
<Perfetto!> esultò Dana.
Emozionata, feci per alzarmi, ma le gambe mi cedettero. Stavo per sbattere le ginocchia, e avrebbe fatto sicuramente molto male, ma mio padre, fulmineo, mi sorresse.
<Credo che per oggi tu abbia fatto abbastanza> mi sorrise e tutti tirarono un sospiro di sollievo.
<Michael, ora prova ad uscire dalla stanza> lo invitò Dana. Mio fratello obbedì, avvicinandosi lentamente all'uscio della porta. Alzò il braccio sfiorando l'aria davanti a se, ma ad un certo punto si bloccò. Nulla cambiò, non sembrava che ci fosse niente ad impedirgli di proseguire, eppure era come se il suo braccio stesse facendo pressione contro un muro invisibile. Michael provò a spingere più forte, tentò anche di dare un piccolo calcio, ma non successe niente.
<Ora fammi uscire> disse preoccupato. Mi voltai a guardare mio padre, in attesa di una spiegazione.
<Per rimuoverlo devi passarci sopra la mano e immaginare che sparisca. È molto più semplice eliminarlo che imporlo> commentò.
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L'Angelo Perduto
FantasySamantha Della Torre è una detective di Scotland Yard che vive una vita tranquilla, divisa tra casa, lavoro e qualche uscita con la sua migliore amica. Strani omicidi iniziano, però, a verificarsi in città. Quando viene attaccata da un essere mai vi...