Parte 22

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<Per un pelo> disse agitato, rilassandosi poco alla volta nella calma del suo soggiorno.

<Ce l'abbiamo fatta Marcus. Sappiamo dove la tengono nascosta> sussurrai, come per paura che dicendolo ad alta voce mandassi tutto all'aria.

<Conviene tornare sulla Terra – credo che saremmo più al sicuro - e scoprire a quale luogo corrispondano quelle coordinate. Dobbiamo fare tutto questa sera. Non sappiamo se si accorgeranno che qualcuno è entrato nella stanza, quindi non dobbiamo dargli il tempo di organizzarsi> disse sbrigativo.

Anche se non lo avevo mai provato ad una distanza così elevata, questa volta fui io a prendere Marcus per il polso e, dopo aver visualizzato mentalmente il mio soggiorno, ci teletrasportai entrambi. Forse la distanza era davvero troppa, perché quando arrivammo mi girò la testa e caddi sul divano, trascinando Marcus con me. Era la prima volta che ci trovavamo in quella posizione dalla notte passata insieme e vidi apparire un leggero rossore sulle sue guance. La situazione era imbarazzante, ma non per quella improvvisa vicinanza, tanto per il fatto che mi sembrava strano trovarmi in quella posizione con lui. Quando i nostri occhi si incontrarono, entrambi scoppiamo a ridere come degli idioti.

<Per quanto mi riguarda> attaccò <Anche se ti trovo tremendamente sexy, è come trovarmi sdraiato su una sorella>.

<Allora non sono solo io a pensarla in questo modo!> esclamai ridendo. <Non sapevo come dirtelo, avevo paura di ferirti>.

<Anche io!> esclamò di rimando. <Ma quando entrambi siamo scoppiati a ridere, ho capito che provavamo la stessa cosa> disse aiutandomi a rialzarmi. <Ne parleremo meglio quando avremo più tempo, ora direi che è il momento di andare a fare una visitina alla tua madre biologica>.

Impostai le coordinate su Internet e aspettai che caricasse le immagini.

<Il Monte Ben Nevis?> esclamai sorpresa. <È un Monte che si trova in Scozia> spiegai a Marcus leggendo la descrizione del sito.

<Quelle coordinate non danno delle informazioni più precise? Perché altrimenti dovremo volare intorno al monte per trovare la proprietà. Converrà vestirsi pesante. Vado a casa a cambiarmi, ci vediamo fra cinque minuti> disse e sparì.

Andai di corsa a cambiarmi. Avrebbe fatto un freddo cane visto che era Dicembre. Indossai un paio di collant pesanti e dei calzini di lana, poi presi una maglia termica e conclusi con la tuta che usavo per andare a sciare con mio padre. Presi anche un cappotto e tornai in soggiorno proprio nel momento in cui tornò Marcus. Mi guardò tutta imbacuccata e trattenne a stento le risate. Mentre io sembravo una bimba goffa, lui sembrava appena uscito da una sfilata di abbigliamento da neve. Lo guardai socchiudendo gli occhi e lo sfidai a dire qualcosa. Capì l'antifona e non fece commenti.

<Sei mai stata in Scozia?> chiese.

<No, mai. Programmavo di andarci a Gennaio con...con Rose> conclusi la frase a fatica. Mi prese semplicemente per mano e mi guardò.

<L'anno scorso sono stato ad Edimburgo> disse semplicemente e in un attimo ci ritrovammo alti sopra la città. Mi tenne stretta per non farmi cadere e darmi il tempo di azzerare la mia gravità.

<Ce la fai?> mi chiese.

<Si...si, sono pronta>. Mi lasciò, standomi comunque vicino per precauzione. Quando vide che avevo la situazione sotto controllo, si rilassò.

Scendemmo di quota, finché non riuscimmo ad avere la linea Internet, e calcolai la strada su Google Maps.

<Dobbiamo andare a nord-est di Edimburgo. Si trova vicino un luogo chiamato Fort William. Indica una distanza di più di tre ore in macchina> dissi indicando il punto approssimativo indicato dal cellulare.

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