Capitolo 81- Un rimedio per i ricordi...

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Dopo tutto il processo di mio padre il funerale di Adam, ho deciso di prendermi una pausa da New York e tornare qui a Modena da mia madre e dai miei amici.
Ormai sono qui da due mesi e ancora non riesco a chiamare i miei amici di Ny, perché ogni volta spero di sentire anche la sua voce, ma non è così.
Federico mi è vicino e anche gli altri, ma non riescono a capire cosa provo veramente, si mi sono vicini ma non c'è lui qui con me!
"Tesero, che ne dici di uscire un po'!"
"Mamma, non lo va!"
"Dai Sara! Chiama a Ben o Fede o chi ti voglia e esci un po' ti farà solo bene!"
"Ok!"
Mando un messaggio a tutti chiedendo di uscire,
-Pronto!
-Sara
-Cody!
-How are you?
-Fine, you?
-Fine, when are you coming back?
-I don't know
-Ok
-Cody, i have to go!
Chiudo la chiamata.
Non mi va di parlare con lui, mi portata a ripensare alla mia vita a New York e soprattutto lui.
Ma non solo lui, ma anche tutti gli altri, oddio tutto questo perché mi mancano e anche molto, ma non riesco a non collegare Adam a loro perché ogni momento passato con lui c'erano anche loro.
Come quella mattina che siamo andati a vedere l'alba, oppure alla festa di Halloween, oppure al pub, oppure in discoteca il nostro primo incontro ogni cosa mi ricorda lui!
"Posso entrare?"
"Si!"
"Ehi, scimmietta come va?"
"Di merda, Ben!"
"Noto, guarda che faccia hai!"
"Mi sembra anche normale avere questa faccia!"
"Dici!?"
"Dico!"
Mi sto iniziando a innervosirmi
"Beh scimmietta, devo dire che quando hai questa faccia se proprio brutta!"
Dice toccandomi la fronte e spingendo un po',
"Ma te la smetti!"
"A fare cosa?"
"Ben, mi stai innervosendo!"
"Davvero?"
"Si, e anche molto!"
Mi guarda poi sorride
"Ho portato la chitarra!"
"Eh con ciò?"
"Suoniamo!"
Estrae la chitarra dalla custodia, la prende per sedersi dietro di me, ma cosa sta facendo..
"Ben, che fai?"
"Suoniamo!"
Mi mette la chitarra in grembo, lo sento avvicinarsi di più a me, non è la prima volta che stiamo così era già successo al inizio quando ero arrivata qui la prima volta ed avevo iniziato ad uscire con lui, però poi dopo ci siamo baciati.
Pensando questo mi viene da sorridere.
"Dai su!"
"Dai su cosa?"
"Ma mi ascolti?"
Cavolo! Non ho ascoltato niente ero persa nei ricordi e non ho capito niente.
"Ah cosa pensavi?"
Mi allontano di stacco perché la faccia di Ben la trovo vicinissima alla mia e mi fa spaventare.
"Allora?"
"Ahh niente!"
"Non è vero!"
"Allora cosa vogliamo suonate?"
"Non pensare di cambiare discorso!"
"Ben, per favore!"
Mi guarda attentamente e si avvicina sempre di più, per poi posare le sue labbra sulle mie.
"Ah questo stavi pensando vero? A quel giorno!"
Non so cosa fare, so che è sbagliatissimi tutto questo io non dovevo nemmeno pensarlo e lui non doveva agire.
Però non so perché ma mi sento più leggera e non sto pens...
Di nuovo le sue labbra sono sulle mie, so che non dovrei rispondere ma ora ne ho bisogno!
Il bacio si fa sempre più passionali, ora sono sopra di lui, le nostre labbra continuano a muoversi sempre più vogliose, le sue mani scorrono per il mio corpo, mi stringe e mi spinge sempre di più verso di lui, le mie invece giocano con i suoi capelli.
Ben si stacca dalle mie labbra ma solo per passare al mio collo, dove inizia a lasciarmi baci, morsi e non si accontenta perché poco dopo mi leva la maglietta e rimango in pantaloncini dato che oggi ho avuta la bellissima idea di non mettere il reggiseno, mi stringe il seno, lo bacia, lo morde e questo mi manda in estasi, mi porta a volere di più lo afferrò per i capelli e lo allontano da me per poi riposare le mie labbra sulle sue per poi toglierli la maglietta, inizio baciagli il collo a leccatelo.
Pian piano scendo sempre più fino ad arrivare hai suoi pantaloni, inizio a sbottonare il bottone non togliendo mai in mio sguardo dal suo. Di scatto e con una mossa veloce si alza e capovolge la situazione, mi toglie i pantaloncini e con loro anche le mutande, mi guarda ogni parte del mio corpo, ed ora che ci penso questa è la prima volta che Ben mi vede tutta nuda.
Si abbassa tra le mie gambe e inizia a lasciare dei semplici baci e questo non fa altro che farmelo desiderare sempre di più, da semplici baci poi inizia a leccare con foga e poi mordere e quest'ultimo suo gesto mi porta in estasi e vengo spudoratamente sulla sua bocca come non mai.
Risale baciando sempre il mio corpo, mi stuzzica i capezzoli; non c'è la faccio più!
"Ben... ti prego!"
Non dice niente, mi guarda, si libera dei pantaloni e fa si che il mio desiderio si realizzi.
Entra dentro di me con una spinta decisa e questo mi fa gemere come no mai e quando inizio poi a muovermi anche io seguendo il suo ritmo geme anche lui, le sue spinte sono sempre più forti e decisi e questo mi fa impazzire, non mi fa capire più niente, stringe i mie fianchi con forza continuando sempre a spingere di più fino a quando entrambi non veniamo insieme.
Esce da me e si stende accanto, mi abbracci e mi lascia del dolcì baci sul volo.
Nessuno dei due a intenzione di parlare perché entrambi da come ci siamo guardati abbiamo capito che tutto questo non doveva accadere anche se è stato tutto perfetto.
A rompere il silenzio è il telefono di Ben.
-Si, sono con lei.
-Sta bene!
-Ok, arriviamo!
"Chi era?"
"Fede e mi ha detto che ci stanno aspettando al solito bar!"
"Ok, allora mi vesto!"
"Aspetta!"
"Cosa?"
Si, avvicina a me, mi guarda attentamente nei occhi per poi darmi un bacio veloce.
Mi alzo dal letto, prendo una felpa lunga e un paio di stivali alti e sono pronta, non mi va di cercare o mettermi carina, decente..
"Andiamo?"
"Si, sono pronta!"
"Posso lasciare qui la chitarra?"
"Certo!"
Usciamo dalla mia stanza salutiamo Zoe per poi uscire di casa.
"Andiamo con là tua o con la mia?"
Mi chiede
"Tua, non mi va di guidare!"
"Ok!"
Saliamo in macchina e partiamo, durante il tragitto non abbiamo parlato molto, ma Ben mi ha tenuto sempre la mano.
Parcheggio e ci incamminiamo verso il bar.
"Ben aspetta!"
Si, ferma e si gira verso di me, stacco la mia mano dalla sua spostandola dietro alla sua testa, mi avvicino sempre di più per poi inizialo a baciare, ne ho bisogno perché i ricordi stavano iniziando a tornare vedendo le nostre mani unite, mi a riportato a quella notte di New York quando io e Adam correvamo per le vie fatti e un po' ubriachi cantando le canzoni dei Green Day....

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