«Sto morendo di fame. Dicevi che dovevi portarmi a mangiare fuori?»
Mi lamento stendendomi di nuovo sul letto, questa volta con le gambe penzoloni. La maglia mi si alza fino a metà addome e l'aria fresca di novembre mi fa accapponare la pelle.
«Dobbiamo davvero uscire?» chiedo alzando la testa. Becco Jace a guardarmi, perciò distoglie immediatamente lo sguardo da me.
«Se non vuoi farmi morire di fame» risponde prendendo a sistemare la mia scrivania freneticamente.
Mi alzo a sedere, reggendomi sulle braccia, e aggiusto la maglia. «Per me puoi anche farlo.»
Jace si mette a guardarmi con sguardo da cucciolo implorante.
Io scoppio a ridere. «Vorresti convincermi così?» rido ancora.
«Ci sono due modi per convincerti: uno è questo, l'altro...» Chiude la mano a pugno e si bacia le nocche.
«Provaci» ribatto convinto e sereno che non lo farà mai.
Lui si alza e si avvicina con passo lento e minaccioso mentre io rimango fermo, seduto sul letto.
Giunto davanti a me, la mia faccia arriva al suo addome. Alzo gli occhi e lo guardo dal basso. Avvicina il pugno al mio viso, lo poggia sulla mia guancia.
«Mi hai convinto» dico. «Solo perché anche io ho fame.»
Lui ridacchia mentre si allontana. «Ammettilo che ti ho intimorito.»
«Me la sto facendo sotto» rispondo.
Poi scoppiamo tutti e due a ridere.
È singolare quello che succede quando siamo insieme: un momento prima parliamo di un argomento seriamente, quello dopo ci ridiamo su.
«Hai la macchina?»
«No.»
«Come no? Non dovevi dare un passaggio a Rachel?»
«Eravamo con la sua macchina.»
«Quindi è lei che ha dato un passaggio a te.»
Sembra pensarci su. «Può darsi.»
Alzo gli occhi al cielo, confuso e divertito al tempo stesso. «Io ho solo il motore.»
«Ci congeleremo lo sai?»
«Un piccolo prezzo da pagare per il cibo.»
Scoppiamo di nuovo a ridere.
* * *
Mentre mando giù l'ultimo boccone del mio panino, seduto al tavolino del solito fast food, il mio cellulare vibra nella tasca dei miei pantaloni.
«Oh, mi è arrivo un messaggio» annuncio.
Il biondo, che siede di fronte a me, mi guarda alzando un sopracciglio. «Chi ti cerca, la fidanzata?»
Non posso credere che abbia utilizzato il genere femminile della parola. Credevo che stesse per cogliere al volo l'opportunità di infastidirmi ancora, e invece mi ha sorpreso.
STAI LEGGENDO
Ama e fa' ciò che vuoi
RomanceAlexander Black è un ragazzo dell'ultimo anno del liceo e aveva una vita normale fin quando, ad una festa all'inizio dell'estate appena conclusa, una foto è stata pubblicata dal suo profilo Facebook scatenando la cattiveria della gente. In quella fo...