73. Verdetto

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La notte Jace è rimasto a dormire da me, nonostante i miei consigli di ritornare a casa e non far preoccupare i suoi genitori. Tutti e due lo hanno chiamato in continuazione per tutto il tempo in cui mi ha finalmente svelato perché mi ha lasciato.

Quando abbiamo smesso di baciarci come se non ci fosse un domani - e forse sarà veramente così -, l'ho convinto a rispondere almeno con un messaggio, in cui ha detto di stare bene e di rimanere a dormire fuori per la notte. Ritornerà da loro domani mattina, poco prima che se ne vadano a lavoro.

Quindi adesso vado a fare una doccia, un po' sollevato ma con la mente sempre offuscata da brutti pensieri da cui non riesco a liberarmi, senza contare tutta l'ansia che provo quando domani verrà il vero momento decisivo. Jace ne potrà uscire veramente distrutto, penso tra me e  me mentre me ne sto sotto il getto dell'acqua calda. E se sarà questo il caso, non so cosa potrebbe decidere di fare con la nostra relazione.

Quando esco, per niente rilassato dal tepore o dai massaggi che l'acqua mi ha fatto sbattendomi prepotentemente addosso, afferro il mio cellulare per controllare che ora si è fatta. E mentre leggo che sono già l'una di notte e mi rendo conto che sto morendo dal sonno, vedo un messaggio da parte di Jace in cui è allegata una canzone. Seriamente?, mi ritrovo a ridacchiare.

Took your heart, took your hand
Promised you're all that I had
Hoping that you understand
I'm far from a perfect man

'Cause honey it's been a hard year
It seems like we're going nowhere
You're crying inside your bedroom
Baby I know it's not fair

Lay with me, for one more night
I promise you, I'll make it right

I'll make it up to you
Every night, I'll make it up to you

Sorrido come uno stupido a sentire le parole di questa canzone che risuona a basso volume nel piccolo bagno. Quindi si farà perdonare da me ogni notte, eh?, penso malizioso.

I know you don't understand
the vices that follow a man
And in your eyes I can see
the places that you'd rather be

In my darkest hour, in the dead of the night I'll make it up to you
Your hands are mine, I'll make it up to you
Promises are nothing more than fleeting thoughts
But you, you are my life babe

Stupido troglodita mezzo scemo, sorrido ancora. Forse c'è ancora speranza per noi, indipendentemente dal verdetto di domani.

Quando rientro in camera, con una voglia matta di prenderlo in giro per la sua ritrovata dolcezza e romanticismo, e con una voglia matta di baciarlo, lui si è già addormentato nel mio letto.

* * *

Ecco che siamo qui, a varcare la porta della casa di Jace, ad affrontare finalmente una volta per tutte la più grande paura del biondo.

Entrando nel salotto, troviamo i due a bere una tazza di tè seduti sul divano. Quando notano la nostra presenza, Jace comincia a tremare come una foglia. Probabilmente adesso si starà pentendo di aver portato con sé la prova della sua omosessualità. Ma non si può permettere di scappare ancora, altrimenti ne uscirà devastato.

«Mamma, papà, scusatemi» dice con la voce tremante.

Ci sediamo sul divano, e mi chiedo se non sia davvero il caso di lasciarli da soli a parlare, ma Jace mi stringe la mano facendomi capire che ha bisogno di me.

Ama e fa' ciò che vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora