47. Cinema

6.4K 420 230
                                    

-Alec, è sabato e non mi va di rimanere a casa. Muovi quel culo dal letto e usciamo.-

-Ti ho detto che non mi va! Fuori si gela, è meglio il caldo delle mie coperte.-

-Cos'è, hai paura ad uscire con me?-

-Questo dovrei dirtelo io. Dove dovremmo andare per evitare la tua paura di farci scoprire? La tua combriccola di amici sarà sicuramente in giro e potremmo imbatterci in loro in qualunque momento. Non mi va di incontrare quella faccia di cazzo di Nate, né tantomeno quella di Jim.-

-Non sono più miei amici, lo sai bene. Potremmo andare fuori città, se per te va bene.-

-Sono ancora indeciso. Sto così bene coricato!-

-Che cazzo di coglione di fidanzato ho.-

-Un'altra parolaccia potevi inserirla.-

-Non sto ridendo. Vai a prepararti che sto venendo a prenderti.-

In realtà non sono coricato a letto. In realtà non aspettavo altro che lui mi chiedesse di uscire. È forse la prima volta che ci incontriamo in un posto diverso dalle nostre case o da scuola, e quasi mi ero arreso alla speranza che mi proponesse di andare da qualche parte insieme, da soli.

E, in realtà, mi piace vedere come si arrabbia e come tenta di convincermi a modo suo, perciò sorrido e vado a farmi la doccia.

Quando mi passa a prendere, una volta salito in auto chiedo con un sorrisetto immaginando già la sua risposta: «Questo è un appuntamento?»

«No.»

Scoppio a ridere.

* * *

«Oh cazzo, sta realmente piovendo» esclamo non appena usciamo dalla sala del cinema e guardo fuori dalle vetrate della porta di ingresso.

«Hai visto che avevo ragione prima, quando ti ho chiesto se quella pioggia era nel film o fuori dal cinema?» ribatte Jace.

«Guarda che pioveva anche nel film!» mi difendo.

«Adesso come facciamo? Non abbiamo portato l'ombrello. Era previsto che dovesse piovere?»

«Non ne ho idea, ma prima di entrare qua dentro non c'era nemmeno una nuvola in cielo.»

«Ho deciso: vado a prendere l'auto, tu aspettami qui.»

«Non esiste! Vengo anche io.»

«Ti bagnerai tutto anche tu! Non insistere, stupido cretino.»

«Allora vorrà dire che ci bagneremo tutti e due» rispondo fiero di me, cercando di scacciare a tutti i costi i doppi sensi.

Ci facciamo spazio tra la gente accalcata all'entrata che, colta di sorpresa come noi dall'improvviso acquazzone, rimane all'ingresso del cinema sperando che smetta di piovere al più presto.

Usciamo fuori un po' disorientati. Per fortuna non piove così forte, ma i lampi e i fulmini che cadono in lontananza ci fanno capire che il vero temporale sta avvicinandosi rapidamente e che noi, altrettanto rapidamente, dobbiamo raggiungere la macchina al parcheggio lontano mezzo chilometro da qui.

«Stai attento a non scivolare!» lo avviso osservando le scivolose e bagnate lastre di pietra che ricoprono la strada.

«Non scivolo!»

Così, come se fosse una gara delle Olimpiadi, ci mettiamo entrambi a correre come pazzi sotto la pioggia che si fa man mano sempre più rapida e violenta.

Attraversiamo la strada sperando che nessuna macchina sbuchi all'improvviso andando a tutta velocità e investendoci.

«Muoviti, si sta avvicinando il temporale!» urla Jace davanti a me.

Ama e fa' ciò che vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora