Extra 3 - Cosa ha pensato Jace: il giro sul motore

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Ho sentito che il prof Scott oggi ha rimproverato Alec, in classe, perché ancora non ha recuperato quegli argomenti di filosofia su cui aveva fatto schifo nel test. Ho sentito che domani dovrà fare un interrogazione, e sicuramente dovrà passare tutto il pomeriggio a studiare un mare di cose su cui si confonderà. Quindi perché non mi ha ancora chiamato per cercare aiuto?

È assurdo che io mi ponga questi interrogativi mentre Rachel mi sta baciando come se non ci fosse un domani, mentre le sue labbra si spostano sulla mia mascella, sul mio collo, fino a scendere sul mio petto. Quando vedo che ha intenzione di scendere verso parti più critiche, la afferro per le spalle e riporto le sue labbra sulle mie. Ci baciamo ancora, per diversi minuti non facciamo altro che ansimare per i fiati corti. Eppure io mi chiedo ancora perché Alec non ha più bisogno di me.

Così, per niente concentrato su quello che sta succedendo e con nessuna voglia di scopare, fermo qualsiasi movimento di Rachel.

«Che c'è?» mi sta chiedendo lei. «Non ti va di fare del buono e sano sesso?», il suo sguardo si fa provocatorio e seducente.

La guardo ma non provo assolutamente nulla. Perché ho deciso di rimettermi con lei, esattamente? Per cancellare i miei pensieri verso quel ragazzo? Come una copertura così che nessuno possa mai anche solo pensare che in realtà le ragazze non mi piacciono?

Lo avrei dovuto immaginare che non sarebbe cambiato nulla dall'anno scorso, quando stavo ancora con lei e comunque non riuscivo a reprimere la mia attrazione verso Alec.

Avrei dovuto immaginare che sarebbe stata la stessa identica cosa, ma a volte la rabbia e la frustrazione e la disperazione mi portano a fare cose insensate, e come conseguenza devo fare sesso con qualcuno che non mi provoca nemmeno un'erezione.

L'unico modo per farmela venire è non pensare a lei... e questo mi fa sentire totalmente patetico e stupido, ma l'eccitazione che deriva dall'immaginare lui al posto di lei è incommensurabile.

«Mi sono ricordato che ho una lezione di ripetizione da dare a quell'Alexander Black, questo pomeriggio» mi azzardo a rispondere.

Lei mi guarda sconvolta e stizzita. «Non ci posso credere che stai di nuovo rifiutando la proposta di fare sesso con me solo per correre da quel gay.» Afferra la sua maglietta e se la rimette. «Dimmi che mi sbagliavo l'anno scorso quando pensavo che lui ti piacesse, ti prego.»

Sbuffo e alzo gli occhi al cielo mentre mi alzo anche io dal mio letto. «Ancora con questa storia?» sbotto. «Lo sai che è solo un obbligo che mi ha impartito il professore di filosofia.»

Lei sembra pensarci su. «Mi auguro che sia veramente così, perché sono davvero stanca di pensare di essere trattata come una pedina in tutta questa storia.»

«Stai tranquilla, okay?» le mormoro nell'orecchio, poi le lascio un bacio sul collo.

Questo piccolo gesto sembra averla calmata del tutto, perciò le chiedo se può darmi un passaggio a casa del ragazzo. Quando mi chiede per quale motivo, visto che potrei benissimo prendere la mia macchina, invento la scusa che è momentaneamente fuori uso, perché in realtà voglio avere una scusa per farmi riaccompagnare a casa da Alec questa sera. Quanto sono fuori di testa, architettando stupidi piani in questo modo.

Non appena mi presento a casa sua, Alec sembra quasi sconvolto.

«Te l'avevo detto che sarei passato.»

«No, tu mi avevi chiesto se potevi passare. Io ti ho risposto che non ce n'era assolutamente bisogno.»

«Be', ormai sono qui. Che vuoi fare, cacciarmi?»

All'improvviso dalle scale spunta sua madre che chiede chi mai possa essere ad aver suonato il campanello. Mando giù un pesante nodo alla gola, cerco di ridurre la mia sudorazione da ansia e di indossare il sorriso più cordiale di sempre. Sto incontrando la madre del ragazzo che mi piace, dannazione. Come dovrei reagire?

Ama e fa' ciò che vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora