15.

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Ho passato la notte più bella della mia vita in quella stanza d'hotel. I suoi modi di fare, freddi quasi sempre, passionali quando necessario, mi rapiscono. Riesco a pensare solo a lui e al suo modo di prendermi, di farmi sua. Mai passata una notte del genere. Sono in libreria quando gli mando un messaggio per sapere se si è ripreso dalla notte appena trascorsa.

Fabianruiz52

Tutto bene?
Visualizzato.

*

Visualizza ma non risponde e penso che forse è impegnato dato che mi ha detto che c'è la sorella in città. Lascio passare le ore, la mattinata, quasi l'intera giornata. Mi metto a letto per dormire alle undici e non mi ha ancora risposta. Gaia dice che magari vuole solo riprendersi dalla notte e farsi desiderare un po', ma non so se crederci.
"Vedrai che domani ti risponde e se non lo fa sti cazzi, ne trovi un altro col pacco più grande" dice convinta di strapparmi un sorriso che però non riesco a fare. "Io spero che risponda, non voglio altro" rispondo e lei annuisce e va via lasciandomi in camera da sola. Ci metto qualche ora ma alla fine mi addormento. Quando mi sveglio trovo un suo messaggio che mi ha mandato stanotte alle quattro passate.

Fabianruiz52

Mi apri alla porta?

*

Era fuori casa mia e io dormivo, ma che cazzo! Salto giù dal letto, mi faccio una doccia e attraverso la strada. Cerco il suo cognome e busso al citofono.
"Chi è?" Domanda. "Martina, mi cercavi?" Rispondo col cuore che mi va veloce. C'è silenzio per qualche secondo, poi mi apre. "Ultimo piano" dice e io entro e vado all'ascensore. Busso alla porta e mi apre facendomi entrare. Mi sembra un dejà vu e spero che continui e termini nello stesso modo dell'altro ieri. "Come mai sei venuto da me stanotte?" Gli chiedo mentre mi guardo intorno. Ha una casa bellissima ma al quanto vuota, tutta bianca e minimale. "Avevo accompagnato mia sorella all'aeroporto e volevo vederti, ma non fa niente" mi dice stringendo le spalle. "Dormivo non ti ho sentito, potevi bussare.." continuo e lui scuote la testa. "Alle quattro di notte? Non sono fuori di testa fino a questo punto. Ora hai da fare?" Parla lentamente, ha il viso di chi ha dormito poco ed è stanco. "Io no, ho la mattina libera" dico. "Anche io però ho bisogno di  una doccia" dice sfilandosi la maglia "vieni con me?" termina avviandosi in un'altra stanza. L'ho appena fatta ma annuisco senza il minimo dubbio e non me ne pento. Appena mettiamo piede in bagno mi spinge contro il muro mettendomi le braccia ai lati della testa e intrappolandomi. Mi bacia con foga e poi mi prende di peso portandomi dentro la cabina doccia. Ci spogliamo in nemmeno un minuto e siamo di nuovo nudi e attaccati come carta e francobollo. Mi penetra senza perdere tempo, appoggia la sua fronte alla mia mentre continua a prendermi fino a che non siamo al culmine.
Ci insaponiamo e ci sciacquiamo a vicenda, poi facciamo lo rifacciamo e ricominciamo daccapo.
"Mi ci vuole una giornata di sonno" dice dopo essersi messo i boxer e un pantaloncino, buttandosi a quattro di bastoni sul suo letto. Non so che fare, devo mettermi sul letto con lui o non è il caso? "Tu invece dormi in piedi?" Ride scuotendo la testa e facendomi imbarazzare. "A che pensi Cenicienta?" Mi domanda, tornando serio. "Niente di che..posso?" Indico il letto e lui annuisce. "Penso di non avere più sperma a disposizione altrimenti ti scoperei proprio qui, sul mio letto" dice all'improvviso. "Penso di aver avuto abbastanza orgasmi in questi giorni, posso anche smettere per un po'" rispondo facendolo ridere. "Bene" abbassa la testa e quando la rialza sembra più serio, come se stesse pensando a qualcosa di brutto. "Meglio così perché domani parto e ho diverse trasferte, poi magari quando torno ci sentiamo" mi spiega forzando un sorriso. Mi sta liquidando, almeno questo sembra. Vuole farlo in modo carino, ma io conosco quello sguardo. E no, non lo lascerò con la convinzione che abbia lui l'ultima parola.
"Nessun problema, non cerco niente di diverso da questo" dico e lui mi fissa per un po' poi alza l'angolo della bocca in una sorta di sorriso e annuisce. "Allora siamo d'accordo, poi ci sentiamo" ripete. "Sì, ora vado che ho da fare" mento per fuggire da quella casa "fai buon viaggio" concludo lasciandogli un bacio. Mi saluta e me ne vado.
Torno a casa affranta, so che non mi cercherà più, so che questo è stato un addio. Non sono stupida, so come vanno queste cose ma almeno ne sono uscita in modo dignitoso e posso camminare ancora a testa alta.

Nati dalla tempesta | Fabián RuizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora