11.

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L'ho cercato diverse volte, ho provato ad affacciarmi dal balcone per vedere se c'era in casa ma nulla. E' passata una settimana da quella notte e non l'ho più rivisto. Potrei attraversare la strada e bussarlo ma non voglio farlo, sembrerei troppo presa e non voglio dare questa impressione.
"Ma che te ne fotte Martì, lo bussi e dici che vuoi il secondo round mica che ci vuoi uscire.." Gaia mi incoraggia sempre a contattarlo ma io non riesco a decidermi. "Non ci voglio fare solo sesso, non voglio che mi prenda per una di quelle.." Chiarisco la mia posizione per l'ennesima volta e la mia amica sbuffa. "Magari inizia così, poi che ne sai che succederà" alza le spalle e se ne va in bagno. Sbuffo, sono pensierosa, non so che fare. Ad andare al suo citofono e offrirmi come carne da macello non ci penso nemmeno, però potrei contattarlo sui social come mi consigliò di fare quella sera in discoteca. Faccio coraggio e gli scrivo un messaggio.

Fabianruiz52

Ciao Fabian, sono Martina, come va?



Gli scrivo il messaggio e poso il cellulare andandomi a fare la doccia e quando lo riprendo vedo che ha visualizzato senza rispondere. Questo ragazzo mi fa imbestialire, perché si comporta così con me? Non lo capisco. Verso sera gli scrivo ancora, non mi va di essere presa per il culo.

Fabianruiz52

Ci sei o no??

Chi sei?

Martina.

Chi?

Abito di fronte a te.

Ah sì. Stasera da te?

Come?

Preferisci da me? Per me è uguale

Per fare cosa?

Giocare a briscola..... secondo te???

Non mi sembra il caso

So che lo vuoi. Vengo per le dieci, ok?

Non ci sono. Ciao ci sentiamo

Ora fai l'offesa? Abbiamo già fatto sesso no? Che c'è di male

Se quello me lo chiami sesso, stiamo messi malissimo

Lo so non sono stato perfetto ma stasera ti farò ricredere. Alle dieci?


Ti ho detto che non ci sono. Magari qualche altra volta

Ok

Ciao
Visualizzato.
*

E' incredibile l'arroganza e la prepotenza di questo ragazzo. Ma chi crede di essere, Dio in terra? Io sono veramente scioccata. Eppure non dovrebbe stupirmi il suo comportamento, il novanta per cento dei ragazzi di oggi è così e poi ho visto come si comportava in discoteca quindi non dovrei meravigliarmi. Eppure, non so perché, da lui mi aspettavo altro. Comunque, bando alle ciance. Mi rimetto in sesto e vado a lavoro in libreria. Passo il pomeriggio con Salvo e mi distraggo un po'. Poi quando torno a casa Gaia mi assilla con la storia di Marrakech e del viaggio da prenotare.
"Allora prenoto dal dieci al diciassette marzo, va bene?" Mi domanda mentre io guardo il display del mio cellulare. "Ti confermo domani, parlo con Salvo e con il proprietario del locale e ti faccio sapere" sbuffa e annuisce. "Va bene però non ti dimenticare" annuisco anche io anche se non ho una gran voglia di partire so che mi farà bene e voglio farlo. Dopo cenato decido di accompagnare Gaia a lavoro e di starmene un po' lì con dei nostri amici. Mi vado a preparare, metto un vestito corto e tacchi alti, pelliccia e sciolgo i capelli facendomeli scivolare sulle spalle. Un filo di trucco e via. "Gaia, ti aspetto giù inizio a prendere l'auto" le urlo dalla cucina mentre è ancora in camera sua "Va beneee" urla più di me. Scendo e come ho detto prendo l'auto e l'aspetto fuori al nostro palazzo. Per una volta sono io a dover aspettare lei e non mi sembra vero, sono orgogliosa di me stessa. Il tempo passa e quando sono le dieci e cinque esco dall'auto per citofonarle e darle un po' di fretta. E' tardi e lei alle dieci e mezza deve attaccare a lavoro. "Sì un minuto e scendo" dice senza neanche farmi parlare e poi riaggancia. Sospiro, non cambierà mai. Mi giro per tornare nella mia auto quando qualcuno mi attacca al muro facendomi spaventare a morte. "Sono io" mi dice con quell'aria da matto che non riesco a togliermi dalla testa. "Ti sembra il modo? Mi hai spaventata" rispondo e lui se la ride facendo scivolare le sue mani sui miei fianchi e poi sul sedere. Arrossisco, certe confidenze chi gliele ha mai date? "Fabian ma che fai.." Cerco di dissuaderlo ma non ci riesco. Mi bacia attaccandomi ancora con le spalle al muro, mentre con le mani continua a fare ciò che vuole. Le sue labbra calde e i suoi capelli che mi solleticano il collo mi fanno rabbrividire ma non posso cedere, non ancora. "Sta venendo la mia amica, non è il momento" cerco di allontanarlo ma senza troppa convinzione. Mi piace il suo modo di baciarmi, sotto al portone, al buio, le sue mani sulle mie cosce, le sue labbra sui miei seni, il suo respiro sul mio collo. "Dai basta, devo andare, davvero" riesco a fermarlo e lui mi guarda male. Fa un passo indietro e si sistema i capelli con una mano, deglutisce e poi fa uno dei suoi sorrisetti. "Continuiamo sopra?" Mi domanda facendomi l'occhiolino. "Devo uscire, e non ho intenzione di fare sesso con te così presto" ribatto picchiettando con le unghia sulla mia borsetta e facendo roteare gli occhi. "Ma l'abbiamo già fatto, è una cazzata" sbuffa e si appoggia al portone incrociando le braccia e facendo una faccia innervosita. "Quella volta non conta" dico e lui fa una mezza risata. "Domani va bene?" Chiede impaziente. "Sei scemo o forse non capisci bene l'italiano.." Rispondo proprio mentre Gaia esce dal portone. "Lo capisco bene, ma non mi piace aspettare.." Viene interrotto dall'arrivo della mia coinquilina e fa un passo indietro. Sposta il suo sguardo da ma alla mia amica alzando un sopracciglio, poi torna a guardarmi. "Ora devo andare, ci vediamo" lo saluto senza aspettare la sua risposta e salto in auto con Gaia.

Nati dalla tempesta | Fabián RuizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora