Nei giorni scorsi ho ricevuto per posta un invito a presentarmi al commissariato per oggi, cinque aprile. Non so il perché, ma penso che non sia nulla di grave perché se fosse stata una cosa grave mi avrebbero chiamato con più urgenza. Mi preparo e scendo, salgo in auto senza fretta dato che il commissariato è a nemmeno un chilometro da casa mia. Metto in moto ma mi sento chiamare da qualcuno e mi fermo.
"Marti, ehi, scusami un attimo.." Fabián attraversa la strada e mi raggiunge. Non so se esserne felice o no, stavo iniziando ad accettare la sua assenza e ora eccolo che si fa di nuovo vivo nella mia vita. "Ciao Fabián, scusa vado di fretta, possiamo parlare dopo? Non mi dire niente.." Metto gli occhiali da sole e sto per ingranare la prima quando lui mi ferma di nuovo. "No aspetta, devo parlarti ora, è importante" dice sporgendo la testa verso di me attraverso il finestrino calato. "Ho un appuntamento e sono in ritardo, non ho tempo da perdere veram.." Non riesco a terminare la frase che mi ferma. "Qualsiasi cosa ti diranno Marti, non è vero, non ho mai fatto nulla del genere. Capito?" Mi guarda negli occhi e aspetta una mia risposta. Ma che sta dicendo? "Scusa ma di che parli?" Vorrei che mi spigasse perché non so a che si sta riferendo. "Stai andando dai carabinieri, no? Ecco ti parleranno di me, ma sappi che non è niente vero e te ne sarei grato se appoggiassi la mia versione" spiega, con la voce tremante e le mani strette sul mio volante. "Non ho capito che c'entro io con un tuo eventuale casino Fabián, mi vuoi spiegare?" Gli chiedo sempre più confusa. "Te lo spiegheranno loro, tu dici solo che non hai visto niente e che non sai niente. D'accordo?" Cerca di persuadermi ma non ci riuscirà. "Dirò la verità, anche perché davvero non so niente, quindi.." Alzo le spalle e lui annuisce. "Infatti. Ah e non dire che ne abbiamo parlato. Poi ci sentiamo, grazie e buona giornata" mi fa uno di quei sorrisi che gli ho visto fare mille volte a chi gli chiede autografi e foto, volta le spalle e se ne va.
E' questo che sono e che sono sempre stata per lui, una qualsiasi.
Metto in moto e vado dai carabinieri. Arrivo giusto in tempo e dopo una decina di minuti mi fanno entrare dal comandante. Mi spiega che la notte che Fabián ha avuto l'incidente e io l'ho portato a casa mia, l'auto l'aveva rubata ad un ragazzo fuori un locale e che quella notte erano state registrate diverse aggressioni a prostitute della zona. Mi dice che Fabián è tra i sospettati e che se so qualcosa devo devo dirlo subito o sarò complice.
"Non so niente, l'ho visto quando si è schiantato contro il guardrail ed essendo un mio vicino l'ho aiutato a tornare a casa. Punto, non so cosa ha fatto prima onestamente" rispondo dicendo la verità. "Capisco signorina, però sappiamo anche che voi due avete una relazione sentimentale e che magari vuole aiutarlo a nascondere le pr.." lo fermo prima che possa dire altre inesattezze. "Io e Ruiz non abbiamo relazioni sentimentali, abbiamo fatto sesso qualche volta, non lo nego. Ma non stiamo insieme e non lo sto proteggendo. Se avesse fatto una cosa del genere sarei la prima a prenderne le distanze, sono cose disgustose. Ma lo conosco da qualche mese e non lo vedo in grado di fare questo tipo di cose, poi non so, come ho detto non c'ero quindi non posso metterci la mano sul fuoco" concludo tenendo sempre lo sguardo sul comandante. Annuisce e scrive qualcosa su un foglio, poi torna a conversare con me. "Mi conferma che è una persona poco stabile, violenta e dedita all'alcool?" Mi chiede e stavolta non so che dire. Cioè dovrei dire di sì perché sono tutte cose vere ma non nel senso che intende lui. Fabián è instabile è vero ma non è pazzo, in alcuni casi è stato violento ma non aggredirebbe mai una donna; spesso beve troppo ma non è un ubriacone. "Non lo conosco così bene da confermarle queste cose. Quando stava con me era una persona normale, non è mai stato violento con me" dico, omettendo in parte la verità. "Mh, capisco. Non le ha mai fatto scenate di gelosia nei locali e giù al suo palazzo rompendo anche un citofono?" Mi domanda ancora, ma come fa a saperlo? "Sì ma avevamo litigato, non era impazzito e poi non ha mai toccato me. Ha rotto qualcosa, sì, ma non picchia le ragazze" rispondo alle sue illazioni e lui annuisce ancora. "Va bene, per il momento finiamola qui. Se le venisse in mente qualsiasi particolare ci faccia sapere" dice alzandosi e allungandomi la mano. Gliela stringo e rispondo. "Le ho detto tutto ciò che so, arrivederci" lo saluto ed esco.
Me ne torno a casa e poco dopo Fabián mi chiama. Rispondo ma so già cosa vuole, vuole solo avere la conferma che non ho detto nulla che può farlo incriminare.
"Marti possiamo vederci?" Mi domanda subito, senza nemmeno dirmi ciao. "Vieni qua però, sono stanca per oggi" dico e lui accetta. Dopo qualche minuto siamo insieme seduti alla tavola della mia cucina. "Che ti hanno chiesto?" Domanda subito. "La macchina era rubata?" Gli chiedo e lui batte le palpebre velocemente annuendo. "Ero ubriaco lo sai, l'ho presa nel parcheggio ad un ragazzo che si era allontanato per parlare a telefono. Non so perché l'ho fatto e ora me ne pento però le prostitute non le ho toccate, non le ho mai nemmeno viste" parla come un fiume in piena e l'accento spagnolo mi rende difficile capirlo. "Mi hanno chiesto se ti ubriachi spesso e se sei violento.." Gli dico ancora, abbassando lo sguardo. Fa scivolare una mano sulla mia e me la stringe e poi mi guarda negli occhi. "E tu?" Chiede. "Ho detto che non ti conosco bene ma che per quello che ti ho conosciuto non mi sembravi così" racconto e lui fa un sospiro di sollievo. "Ma sapevano delle tu scenate al locale e del citofono che hai distrutto a casa mia.." continuo e lui sgrana gli occhi "non l'ho detto io, lo sapevano già. Ho detto loro che però con me sei sempre stato rispettoso e mai violento, che la tua era solo gelosia. Pensavano che avessimo una relazione sentimentale" continuo e lui piega leggermente la testa osservandomi attentamente. "E non è vero?" Mi domanda. Scuoto la testa, no che non è vero Fabián. "Ho risposto che facevamo sesso ma che non era una relazione" fa un'espressione stupita, si inumidisce le labbra e batte ancora le palpebre velocemente. "E perché hai detto così?" Mi chiede. "Credevano che volessi proteggerti, ma gli ho detto di no perché tra di noi non c'è nulla e non c'è mai stato nulla" rimarco il concetto e lo vedo incupirsi. "Hai fatto bene, speriamo che ti lascino in pace" si alza, prende il cellulare e si avvia verso la porta. "Tu cosa rischi?" Domando accompagnandolo. "L'auto gliela ricompro non è un problema, gli do anche altri soldi come risarcimento danni e finisce lì. Il guaio sono quelle prostitute, vogliono incolparmi di una cosa che non ho fatto e che può solo rovinarmi" spiega affranto. "Se non hai fatto niente la verità verrà a galla, stai tranquillo" gli accarezzo un attimo il viso e lui si rilassa al mio tocco. Tiro via la mano e torniamo distaccati. Ci salutiamo e torno a chiudermi in casa.
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Nati dalla tempesta | Fabián Ruiz
FanfictionTi ho conosciuto in una serata di pioggia e mi sa che quasi quasi ho ritrovato il sole. |Fanfiction su Fabián Ruiz Peña pubblicata il 15-7-19 ✔️|