|Fabián|
La stanza intorno a noi è vuota e silenziosa, siamo seduti ai due lati opposti e non ci guardiamo. Piotr mi ha praticamente costretto a chiedergli di parlare, dice che devo chiarire con lui. Ora siamo qui e nessuno dei due alza lo sguardo. Almeno fino a che non prendo io l'iniziativa e mi schiarisco la voce. "Mi dispiace, non dovevo fare quella scenata" gli dico. I suoi occhi saettano immediatamente su di me, sono sgranati e lucidi. Annuisce sospirando e abbassa di nuovo lo sguardo. "Non volevo creare tutto questo casino, non sapevo che lei.." si interrompe e mi guarda di nuovo e solo sentirla nominare da lui mi fa agitare. Chiudo per un attimo gli occhi e la scena di loro due insieme mi inonda la mente, è come se li avessi visti con i miei occhi. "Lei ti ama, le ho chiesto io di non dire niente, per non rovinare la mia famiglia" conclude abbassando la voce. "Questo lo so ma il fatto che voi alle mie spalle avete fatto quello che avete fatto, Niko.." Mi alzo, non riesco più a stare fermo. Mi giro verso la finestra e guardo le montagne sconfinate che si estendono a perdita d'occhio. Sento una mano sulla spalla e mi volto: è qui accanto a me. "Non abbiamo fatto niente alle tue spalle, non devi pensarlo. Se avessi saputo che c'era anche solo un minimo interesse da parte tua verso di lei, non l'avrei neanche guadata, non l'avrei fatto. E sono sicuro che se anche lei avesse saputo che siamo compagni di squadra mi avrebbe rifiutato all'istante. Ci tiene a te.." Si interrompe ancora, restando con gli occhi nei miei. "..E anche io" termina con un sorriso sincero. Annuisco, gli credo. E' sempre stato tra i più accoglienti e gentili con me, è sempre stato un buon compagno di squadra e pi ho imparato a conoscerlo, è un bravo ragazzo e lo so. So che non era sua intenzione farmi del male ma questo non mi impedisce comunque di soffrire, purtroppo. "E sono sicuro anche di un'altra cosa" riprende la parola stringendo un po' di più la mia spalla nella sua mano. E' uno dei pochi che riesco a guardare dritto negli occhi quando parliamo, dato che è più o meno della mia altezza, cosa abbastanza rara. Lo guardo aspettando che continui, scuote leggermente la testa e alza l'angolo della bocca abbozzando un mezzo sorriso. "Sono sicuro che te l'avrebbe detto se non l'avessi pregata di non farlo, ti ama, si vede. Fabián.." Si ferma ancora una volta e stavolta entrambe le sue mani sono sulle mie spalle. "Non fartela scappare per questa stronzata, l'amore è difficile da trovare, soprattutto per i giovani come voi. Lei è.." Deglutisce rumorosamente, indeciso se continuare o no quando vede che il mio sguardo si indurisce appena la nomina. "Lei è rara, dico sul serio. E tu lo sai meglio di me, quindi non perderla, non fare il mio stesso errore" dice allontanandosi di scatto da me. "Ho perso tutto, l'amore, la famiglia, il rispetto.." Mi guarda ancora alludendo a me ma io scuoto la testa. "Non glielo dirò, non sono affari miei" rispondo avvicinandomi di un passo. "Sei un bravo ragazzo, ti ringrazio e hai ragione, non sono affari tuoi. Però sono affari miei e gliel'ho detto io, ieri. Dovevo farlo" la voce ora gli trema e si passa le mani nervosamente tra i capelli. "E lei?" Chiedo sperando in un lieto fine. Invece lui fa un'espressione triste e scuote la testa. "E' finita e ha ragione" risponde, sedendosi su quella che fino a poco fa era la mia sedia. "Non è finita finché non ti arrendi Niko, e tu non ti sei arreso vero? Può succedere a tutti di sbagliare, è successo una sola volta, può perdonarti se ti dimostri pentito" cerco le parole giuste da dirgli e lui mi sorride, ma non è un sorriso vero, la sofferenza gli si può leggere in faccia. "Non mi arrendo, certo" annuisce e si alza abbracciandomi. "Scusami ancora" dice guardandomi di nuovo negli occhi "però ora non rovinare tutto anche tu e corri da lei" conclude. Annuisco, ha ragione.
Non sarà facile per me passare su questa cosa ma devo farlo. Ho fatto tante stronzate, le ho fatto tante cattiverie e lei mi ha perdonato, ora tocca a me. Devo dimostrare a lei e soprattutto a me di essere maturato, di essere cresciuto. Quale occasione migliore di questa? Ho qualche giorno ancora di ritiro per sbollire la rabbia, tra tre giorni torneremo a Napoli e lì le parlerò.
Non posso stare senza di lei, la amo troppo e non voglio perderla.
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Nati dalla tempesta | Fabián Ruiz
FanfictionTi ho conosciuto in una serata di pioggia e mi sa che quasi quasi ho ritrovato il sole. |Fanfiction su Fabián Ruiz Peña pubblicata il 15-7-19 ✔️|