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"Stasera te ne devi trovare per forza uno, basta, sei intrattabile" Gaia mi costringe a prepararmi per uscire stasera. "Ma sto benissimo così, non ho voglia di sesso con sconosciuti!" Le urlo dietro mentre apre il mio armadio e sceglie per me i vestiti che devo mettermi. "Mi hai rotto il cazzo Martì, stasera andiamo a ballare e tu te ne vai nel cesso della discoteca e ti fai scopare da chiunque abbia una bella mazza tra le gambe, sono stata chiara?" Urla più di me. "A ballare ci vengo ma non scoperò nel cesso sporco con uno sconosciuto, non mi va" incrocio le braccia e lei si volta verso di me. Inclina la testa e mi guarda con un mezzo sorriso. "Come se non l'avessi mai fatto. Hai dimenticato quante cose ti ho visto fare in luoghi anche peggiori?" Dice dandomi una spintarella. "Ero piccola e in cerca di divertimenti facili, ora non mi va più. Posso decidere a chi darla o decidi tu per me?" Sbuffa guardando il soffitto. "Fai come vuoi però a ballare ci vieni, non voglio sentire storie" mi punta il dito contro e poi mi mette un vestito scelto da lei sul letto. "Sì vengo, ora mi preparo" rispondo. Mi faccio la doccia e lo shampoo, mi metto la crema idratante su tutto il corpo e poi mi vesto. Alle undici scendiamo e andiamo al Club Partenopeo, Gaia ha prenotato un tavolo per noi e i nostri amici. Appena arrivate ci uniamo al nostro gruppo, balliamo e poi prendiamo qualche drink. Io prendo la caipirinha che è da sempre uno dei miei cocktail preferiti. Mi guardo attorno e devo dire che il locale stasera, pur essendo una festa esclusiva, è veramente pieno. Alla mia destra c'è un un gruppo di ragazzi e ragazze che gli si buttano addosso, il loro tavolo è strapieno di bottiglie e bicchieri di alcool. Li guardo bene e noto un ragazzo biondissimo che a stento parla e accanto a lui un altro ragazzo, moro, che invece ride e fa casino. Quando quest'ultimo si alza prendendo per mano una delle ragazze e allontanandosi con lui, lo riconosco: è  Fabian. Resto a bocca aperta e lo seguo con lo sguardo fino a che non sparisce nei bagni con quella. Ci resto quasi male anche se non ne ho motivo. Quando torna si capisce che ha fatto qualcosa con la ragazza che ha il rossetto sbavato e il vestito stropicciato addosso. Passo l'ora seguente a fissarlo e qualche volta mi guarda anche lui, poi quando si alza per ballare lo seguo in pista. Gli ballo praticamente addosso e sembra fargli piacere. Poi quando si va a sedere lo vedo borbottare col suo amico guardando verso di me, così lo raggiungo per capire se mi ha riconosciuta.
"Ciao" dico solo a lui, bypassando il suo amico biondo. "Ciao" risponde guardando alle mie spalle come se fossi trasparente. "Sai chi sono?" Gli chiedo, cercando di farmi sentire nel frastuono generale. "No" risponde sbuffando e poi  saluta una bionda dietro di me. "Strano, credevo che.." Stavo per dirgli chi sono e come ci conosciamo quando mi interrompe. "Senti, è stato fantastico, ok? Tu sei stata magnifica ma non ho intenzione di rifarlo, va bene così. Ciao" Rimango di stucco alle sue parole, mi pietrifico e non so che aggiungere. Poi mi riprendo e trovo giusto due parole da dire. "Ma cosa?" Chiedo non capendo a che si riferisce. Lui sospira quasi infastidito e risponde. "Bimba so che una volta che mi provi vorresti avermi sempre, ma non ne ho voglia ora. Mandami un messaggio su Instagram e quando avrò tempo ti contatto io. Ciao e buona serata" mi liquida come se fossi una delle sue puttane e ci resto di merda. Giro le spalle e torno al mio tavolo.
"Ti sei scopata qualcuno nei cessi?" Mi chiede Gaia quando mi vede tornare. "No, a questo punto sarebbe stato meglio guarda. Io vado via, ti fai accompagnare da Mauro?" Non mi va più di stare lì e visto che stiamo con la mia auto, decido di andarmene.
Guido fino a casa come un automa, parcheggio, salgo nel mio appartamento e mi butto sul letto. Prendo una pillola per dormire e per smettere di pensare, chiudo gli occhi e mi addormento.

Nati dalla tempesta | Fabián RuizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora