19.

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Quando riapro gli occhi sono sola in un letto che non è il mio. Accanto a me Fabian non c'è ma lo trovo poco lontano seduto alla scrivania che guarda delle cose al computer.
"Oddio, ma che ora è?" Dico alzandomi di scatto dal letto. Fabian si gira e mi sorride. "Buongiorno Cenicienta.. sono le.." guarda l'orologio sul cellulare "dieci meno un quarto" conclude. "Merda è tardissimo, cazzo.. dov'è il mio telefono?" Lo cerco intorno a me ma non lo vedo. "Mi presti il tuo per fare una telefonata?" Annuisce e sblocca il suo cellulare prima di passarmelo. Chiamo Salvo e lo avverto che non mi sento bene e che andrò nel pomeriggio in libreria, lui mi dice di venire direttamente domani, di riprendermi e di stare tranquilla. Lo ringrazio e attacco la telefonata restituendo il cellulare allo spagnolo. Sono coperta solo dal lenzuolo e lui mi guarda inumidendosi le labbra. "Ora mi vesto e vado, non voglio disturbarti" dico, sentendomi fuori luogo a casa sua. "No, fai con calma non ho da fare. Era il tuo capo a telefono?" Domanda girandosi con la sedia mobile verso di me che mi sono seduta sul letto. "Sì, Salvo. Lavoro in una libreria in centro" spiego, lui annuisce interessato. "Ti piace leggere?" chiede ancora. Mi piace che mi faccia domanda, aspettavo questo momento da tempo e non vedo l'ora di farne a lui. "Leggere è una delle mie passioni, ho sempre voluto lavorare in una piccola libreria e quando ne ho avuto la possibilità ho accettato subito" racconto. "Capisco. E questo Salvo è giovane?" Si gratta la testa e mi fa ridere: è geloso? "Macché" mi interrompo e rido "ha settant'anni quasi, è come un nonno per me" spiego e lui sembra più tranquillo. "Perfetto, allora mi sta simpatico" sorride e beve un sorso d'acqua dalla sua bottiglietta che ha sulla scrivania. "Il calcio è la tua passione?" Gli chiedo e lui subito annuisce "E' da quando ne ho memoria che è la mia passione, non ricordo nemmeno bene quanti anni avevo. Poi mi riesce anche bene quindi ora è il mio lavoro" dice. "Bene? Se sei fortissimo.." rincaro la dose dei complimenti e lui si pavoneggia ancora di più. "Detto da te non so se vale come complimento, hai detto che non ne capisci di calcio". Beh, ha ragione ma non sa che mi sono informata bene sul suo conto. "Io no, ma i giornali che ho letto, i programmi sportivi d'italia e d'europa dicono questo, che sei tra i centrocampisti migliori in giro" dico. Si alza e mi raggiunge prendendomi il viso in una mano e stringendolo per poi darmi un bacio a stampo. "Se lo dicono loro allora sarà vero" sorride e mi tira via il lenzuolo da dosso. "Quindi hai la mattina libera?" Mi chiede spingendomi con le spalle sul materasso e mettendosi a cavalcioni su di me senza però toccarmi. "Sì" rispondo con un filo di voce e lui mi lascia il primo bacio sul collo. "Anche io" e me ne lascia un altro. "Facciamo un gioco?" Mi stuzzica sussurrandomi nell'orecchio le parole a bassa voce. Annuisco, sono già calda per lui, non vorrei trovarmi in nessun altro posto del mondo se non qui con lui. "Chiudi gli occhi e non guardare, ti fidi?" Stavolta mi guarda negli occhi e appoggia una mano trai miei seni scoperti. Deglutisco a fatica, annuisco ancora e chiudo gli occhi. "Torno subito, non aprire gli occhi" mi avverte e poi lo sento andare via. Torna dopo poco e mi bacia la bocca lentamente. "Hai fatto la brava mh?" Mi domanda e faccio segno di sì con la testa. Mi mette una mano sugli occhi e continua a parlare. "Qual è il codice del tuo cellulare?" Strana domanda alla quale però rispondo senza troppi problemi, ho detto che mi fido e così è. "Cinque volte uno e zero finale" dico e lo sento digitare. "Sei pronta?" Mi chiede ancora, gli dico ancora di sì e lui mi entra dentro senza attendere oltre. Affonda dentro di me mozzandomi in fiato e il fatto di non vedere cosa mi sta facendo mi rende ancora più eccitata. Esce di scatto da me, poi lentamente rientra. "Ti piace Marti? Dimmi che ti piace quanto piace a me.." mi supplica in un orecchio. "Sì, vai non ti fermare" sono io stavolta a supplicarlo e lui sembra capirmi subito dato che aumenta le spinte. Aumenta la foga, mi stringe i seni e mi scopre gli occhi che finalmente apro trovandomi la camera del mio cellulare in faccia. Mi blocco per un attimo e quando lo capisce si avvicina  e mi rassicura. "Shhh è solo nostro" dice a bassa voce. Annuisco, mi piace l'idea di avere qualcosa che ci lega. Guardo nella camera con lo sguardo più sensuale che so fare e lascio che mi riprenda in ogni momento. Il cellulare è il mio quindi il video resta a me e non ho nulla da temere. Mi godo ogni secondo, ogni affondo, ogni bacio. Quando sta per esplodere mi fa sdraiare a pancia in su sul letto e mette le gambe una da un lato e l'altra dall'altro lato del mio corpo tenendosi l'erezione in una mano e il cellulare nell'altra. Riprende tutto fino alla fine, poi posa il cellulare e si sdraia accanto a me. "Tu mi ammazzerai uno di questi giorni.." dice facendomi ridere silenziosamente. "Sei tu che ne hai sempre voglia e che ti inventi sempre cose nuove.." dico indicando per un attimo il mio cellulare in stand by sul letto. "Ti è piaciuto?" Si sistema un attimo e si fa più vicino a me. "Mhmh" arrossisco nell'ammetterlo ma non voglio mentirgli "non pensavo mi piacesse una cosa del genere però sì, mi è piaciuto e anche molto" dico. Sorride e mi bacia la bocca. "Eri talmente bella che volevo riprendere la scena, quando vieni sei bellissima.." dice accarezzandomi i capelli "e ho usato il tuo cellulare perché non ho secondi fini, puoi anche cancellarlo" termina. Annuisco e lo bacio io stavolta. "Non lo vuoi rivedere?" Domando curiosa. Scuote la testa. "Ho l'originale ogni volta che voglio" dice e si mette a ridere trascinandomi con lui.
Passiamo il resto della mattinata insieme poi alle due io torno a casa mentre lui va agli allenamenti. Resto a letto a contemplare le ore passate insieme, le sue parole, le nostre risate. E niente, questo ragazzo mi fa sentire al settimo cielo  e non voglio proprio perderlo.

Nati dalla tempesta | Fabián RuizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora