Capitolo 9

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Passa una giornata intera, e il borsone puzzolente rimane lì, chiuso e con chissà che cosa dentro.
Forse un cadavere veramente.
Mi chiama Lara "ciao Megan, potresti tornare?"
"Certo, perché?"
"Jason fa i capricci, vuole te" mi fa piacere sentirlo dire, ma come faccio con Kyle?

Ha tanta fretta di andarsene e quasi cade all'ultimo scalino, non posso fare altro che vederla mettere la 4 e sparire dietro le siepi dei vicini
"Megan!!!"
Gli arruffo i capelli, vorrei salutarlo anche io, ma Kyle è dietro la porta della cucina, le sue nocche sono ormai coperte di croste spesse e i punti non si vedono più
"Jason" Dice "Vai in camera"
Ora ho paura.
Lui corre su e mi guarda per l'ultima volta prima di andare definitamente nel corridoio delle stanze
"Mi dispiace" porta avanti la gamba e appoggia le spalle allo stipite delle porta. Non mi servono le sue scuse, sono sicuro che ha meglio a cui pensare.
"Perché non parli?"
Chiede scusa senza sapere il perché, wow
"Parlami, ti prego"
Mi sento un po' stupida, so che almeno una volta si arrabbierà ancora, per via del borsone...
Non glielo dirò, chiamerò papà e gli chiederò di eliminare ogni prova.
E la puzza.
"Megan" Mi riprendo dai miei pensieri e respiro profondamente.
"Tu non sai nulla di me, io non voglio sapere nulla di te. Mi ero preoccupata e basta, non volevo disturbarti" finalmente parlo e un peso sul cuore riesce a salirmi in gola
"Tu non sai nulla di me, è vero. Ma tutto quello mi ha reso cattivo, nervoso... io non ti voglio fare del male, ma non sono abituato"
"A cosa?"
"Ad avere una persona che non sa nulla su di me"
"Io non voglio, te l'ho detto, io non sono nessuno per sapere qualcosa di, a quanto vedo, brutto su di te"
"Non ti hanno dato fastidio tutti gli sguardi dal dottore? Tutte le persone che si dispiacevano per te perché eri vicina a me?"
"No" Si invece
"Non hai Mai visto i notiziari?"
"Alcuni, ma nessuno parlava di te"
"Allora non erano notiziari"
"Perché non ti va bene che io non sappia nulla di te?! Prima mi hai fatto promettere per poi lamentarti?"
"Forse è meglio che ti allontani subito, non farti strane idee" i suoi occhi volano via dai miei e lui sparisce.
Ancora.

Non era stato un inizio bello e al solo pensiero di dover guidare per lui mi faceva star male.
Prendo Jason e andiamo a farci un giro al parco.
"Kyle Sta bene?" Mi chiede, le sue manine sono gelide come mai prima
"Certo, perché?"
"Lui non dorme"
"Perché dici così?"
"Perché lui si alza, e urla"
Urla?
Un brivido lungo la schiena mi fa stringere i denti e contrarre la mascella
"Lui ha sentito tante persone urlare"
"Jason, andiamo a prenderci un bel gelato"
"Con la panna!" Si stacca da me e come se fosse ossigeno per i miei polmoni mi manca il respiro.
Quel bambino non sa il vero significato di quelle parole. Ed è per quello che riesce a dirle con così tanta indifferenza.

Cry but do not bleed [ IN REVISIONE ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora