Capitolo 11

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Il mio cuore si è regolato, le mie orecchie non sentono più il cuore battere in gola e non mi resta altro che affrontare lo sguardo di Kyle.
Soltanto...

Sento dei passi, la porta automatica sbattere e delle voci.
"Ciao Megan"
"Buona sera dottore"
"È tanto che aspetti?"
"M-mi sono portata un libro da leggere"
Mi fa un sorriso e capisco che sta per arrivare.

Eccolo.
Mi accoglie con uno sguardo perplesso, di certo non gli sorrido e lui rimane fermo immobile davanti all'inizio della stanza
"Che ci fai qui?"
"Ti riaccompagno a casa"
"Non c'è bisogno"
"Il dottore me lo ha chiesto"
"Non mi serve"
"Senti, andiamo a casa tua, ognuno per i cavoli propri e poi notte a tutti"

Sta in silenzio e poi si avvicina
"Io la mia macchina non la lascio qui"
"Sono venuta con l'autobus, dammi le tue chiavi"
Non me le da
"Per favore, sono stanca e non aiuti" posso capire la sua stanchezza, ma anche la mia non è da meno.

Si decide a darmi quelle maledette chiavi e a seguirmi in ascensore.
Troppo stanco?
Forse sì.
La sua auto è gigante per me, il volante troppo lontano e il soffitto troppo alto, il sedile largo e le ruote che corrono lisce sull'asfalto rugoso.
Lui sta zitto e guarda avanti, noto che la sua mano destra trema incontrollata e che delle gocce di sudore scendono dalle tempie.
Scende prima lui, la sua macchina è troppo enorme per essere parcheggiata diritta come voglio, ma il lavoro finale non mi dispiace..
Lo vedo far fatica a salire le scale del vialetto, ad aprire la maniglia della porta e perfino ad andare in camera sua, sbuffa e capisco che quella parte non gli piace nemmeno un po'.
Lara esce dalla cucina, coperta con un cardigan blu notte e i capelli legati in una coda ben pettinata
"Ciao Megan"
"Salve Lara, vado a casa, buona notte"
"Gioia, ormai è tardi, sveglierai i tuoi, vai tu in camera di Karen e Liam, io sto a guardare la Tv"
"Io..."
"Le tue robe le hai qui, fatti una doccia e fila sotto le coperte" mi comanda bonariamente
"Notte" Dico
"Notte anche a te, domani sarò fuori presto"

Il bagno è occupato, ma intanto carico il telefono e leggo i messaggi ricevuti

Karen:
Tutto bene? Jason domani deve andare da un suo amichetto, se ti va portalo al parco la mamma li porterà a casa loro.

Rispondo con un certo, buona notte

Jessie, una mia amica delle superiori
Non ti si vede molto in giro, tutto bene?
Rispondo con un si, presa dal lavoro.

Papà:
Il borsone l'ho messo fuori sul tuo balcone, puzzava troppo. Notte.
IL BORSONE?!?! Cavolooo
Rispondo grazie, baci e notte

Ci sono altri messaggi, ma il bagno è libero e non vedo l'ora di fiondarmi sotto l'acqua bollente.
Vedo di sfuggita le gambe di Kyle e per un attimo dimentico molte cose.

Ore 2:40
È quando mi sto calando nel sonno più profondo, quello che dopo due o tre risvegli non ti può più fermare nessuno, che sento dei lamenti.
È Kyle.
E ho paura.
La sua maglia ancora appesa vicino alla porta mi fa trasalire, scendo a piedi nudi dal lettone e cammino piano il corridoio, Jason dorme e ancora adesso non capisco quanto potente sia il suo sonno, capace di stenderlo fino a mattina inoltrata.
I lamenti continuano e frasi senza senso escono dalla camera di Kyle.
La porta è chiusa, la sblocco piano e spio dentro.
Il nero mi avvolge, mi sporgo un pochino avanti e resto in ascolto
"No, no... prendete me e lasciateli"
Chi?
Cosa?
"Lasciatelo"
"Lasciateli"
Inizia a muoversi e presto sento le coperte scivolare via, accendo la luce del bagno in fondo, giusto per illuminare i miei passi e vado verso di lui.
È sudato, quasi urla e si contorce tutto, sente dolore.
Dolore nel sonno.
Gli chiudo le mani a coppa sul viso e cerco di stabilizzarlo, lui scatta comunque ed è difficile per me non cadere dal letto.
"Shhh, Kyle va tutto bene" Dico piano e prego che né Jason, né Lara abbiamo sentito nulla
"Kyle, svegliati"
Le sue mani scivolano sui fianchi e mi intrappolano tra il suo fianco e la fine del letto, sembra senza vita, si è spento e non si muove più, il suo respiro si è fermato.
È in apnea.
"Kyle!" Grido sotto voce "Kyle, respira!"
Passano attimi corti ma per me infiniti, poi sento solo il mio corpo cadere e creare un forte tonfo a terra, tra le coperte cadute e non abbastanza morbide per attutirmi.
Lui urla.
Urla e si alza, le sue braccia che mi avevano incastrata, mi spingono con forza a terra, sento il calore del suo corpo quando quello si avvicina bruscamente a me.
Poi più nulla.

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CIAO BELLESSE 🍒🍒
Ringrazio di CUORE le persone che hanno letto e votato questa storia! Significa davvero molto per me e non vedo l'ora di farla leggere alla mia amica.
Lei è in America, l'ho conosciuta tramite uno scambio ed è stato sconvolgente sentir raccontare tutta la storia...
PREPARATEVI...
ci tengo inoltre a dire che questa storia è frutto di fatti e finali (heheh) davvero accaduti e ovviamente sono state aggiunte alcune modifiche, ma giuro che l'attenzione applicata in ogni capitolo è enorme e assolutamente veritiera.
-mappleluzz 🥦

Cry but do not bleed [ IN REVISIONE ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora