Capitolo 50

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"la casa deve essere ristrutturata, c'è una perdita in cucina"
"è tanto grave?" chiedo a Liam
"no, ma deve essere riparato al più presto, intanto verrò a casa io"
"come faremo a fare da mangiare?" domanda plausibile
"non si potrà per un po' dal momento che smonterò metà cucina, abbiamo una casa in montagna, poco distante da qui"
"oh"
"sempre se te la senti, ti alzeremo il compenso ..."
"non ha ancora capito che dei soldi mi importa poco? Certo che vengo" in effetti mi ha preso un po' alla sprovvista, andare lontano ancora una volta da papà non mi piace per nulla. Sembra che lo voglia poco, che lo abbandoni dopo che lo ha fatto mamma.
"ne parliamo quando vengo a casa, sto partendo"

"pronto"
"ciao piccola, tutto bene?"
"ciao pà, c'è un problema"
"sono qui, dimmi"
"dobbiamo andare in un'altra casa su in montagna, c'è un guasto in cucina e Liam sta venendo a ripararlo"
"quando?" la sua voce si è già spenta un po'
"non so, presto però"
"chiamo Liam, mi offro per portarvi su"
"dopo dimmi cosa avete deciso"
"non ci saranno problemi"
Il cucciolo, ormai diventato estroverso e bello pesante mi morde le pantofole
"devi preparare le valigie?"
"devo andare a casa, per prendere un po' di cose" ancora la sensazione della sua voce che rompe il silenzio che c'è dentro di me, mi risveglia bruscamente, ora ci parliamo più di prima, ma meno del solito. E questo mi fa stare male.

Prendo la mia macchina ed esco piano dal viale di casa Douglas, felice di poter rivedere casa mia e rovistare di nuovo nei miei vestiti, senza sbagliare cassetto e trovarmi la roba di Kyle o Liam.
Le feste del mio cucciolone ormai troppo cresciuto mi fanno urlare "finalmente amore mio!"
"dovrei dirlo io quello"
"papà!" come se fosse una riunione dopo anni, mi abbraccia e mi solleva da terra "sei dimagrita"
"smettila, sai che non è vero"
"le mie braccia si toccano di più, lo so che dico"
"sarà perché mi mancano le tue bistecche del sabato"
"perché non venivate tu e Jason?"
"perché c'era Kyle, ti ricordi di lui? Quello a cui hai salvato la vita senza che io sapessi nulla del vostro rapporto?"
"mi dispiace ancora"
"ora capisco tutta quella complicità con il borsone, ma va bene così"
"cambiando argomento, mamma mi ha detto che ti ha lasciato qualcosa su nel tuo armadio"
"proprio dove sto per buttarmi"
"e il cane ti ha mangiato una spazzola, un cuscino e ha ingoiato un tuo anello"
"come?!"
"dovrebbe uscire a momenti, l'ho imbottito di crocchette" nonostante mi abbia creato frustrazione, mi scappa da ridere "eccola qui la mia Meggy" sussurra rubandomi il naso.

Vado in camera, cerco il famoso regalo di mamma nell'armadio, l'ha nascosto bene penso.
Intanto apro la mia solita valigia nera da viaggio e inizio a mettere dentro di tutto e di più con la sola caratteristica in comune: pesante e caldo.
La montagna non mi è mai piaciuta, forse perché pure il sole è freddo, soprattutto quando il sole non c'è e tutto è coperto di ghiaccio. Ma per Jason questo ed altro.
Trovo il pacchetto, è rosso e legato con un bel fiocco oro. Cade ai miei piedi una lettera color latte e oro.
"ciao amore, come va? Volevo solo farti un piccolo regalo per farti capire che ti voglio bene nonostante giorni che non ci vediamo. Appena puoi chiamami, non vedo l'ora di sentire la tua voce, ora sei quasi indipendente e questo potrebbe essere il regalo adatto"

Regalo adatto? Sono troppo curiosa. È sicuramente è un vestito, perché ciò che tocco è morbido, non sento nessun bottone, quindi non è una giacca o camicia. Sento una cerniera, lunga.
Non riesco nemmeno a mantenere intatto il pacco regalo, lo distruggo e rimango piacevolmente sconvolta.
Un abito lungo.
Lungo e blu. Con una scollatura non troppo profonda, ma non adatta alla solita uscita con gli amici.
Più per una vera uscita, quella che potrebbe cambiarmi la vita.
"è da tenere bene" sento papà da dietro le spalle
"sì"
"ho chiamato Liam, partiamo tra due ore circa"
"non c'è tempo! Devo preparare la valigia di Jason!!"
"hey, calmati" ride "sicuramente Kyle sarà capac"
"no"
"allora sbrigati"
"non ridere, è seria la faccenda"

Varco nuovamente la porta della mia seconda casa, sento Jason ridere al piano di sopra e <kyle sbuffare. Lo sapevo.
"che fate?"
"le valige!" urla JJ
"ti prego" mi prega di fare quei pochi passi aventi e prendergli il posto. Cosa che faccio
"partiamo tra due ore, prepara le tue cose"
"già fatto, manca solo la cuccia del cane"
"okay"

"sai dove andiamo?"
"in montagna!"
"per un po', quindi niente magliette a maniche corte fuori e pantofole belle pesanti!"
"mangiamo il ghiaccio e la neve!!!" salta giù dal lettone e corre in camera sua, lo sento aprire un cassetto e sbatterlo violentemente poco dopo "guarda guarda!" mi da un mucchio di foto con i bordi raggrinziti. Foto di lui da piccolo, in braccio a quello che sembra Kyle. Stessi occhi, ma un piccolo tatuaggio sul collo mi fanno comprendere l'identità sconosciuta di quel ragazzo.
Stringe a se le foto e le coccola come se fossero dei cuccioli di anatroccolo.
Sembra davvero felice.

"sono a casa bestie!" la voce inconfondibile di Liam echeggia all'entrata, seguita dall'urlo di JJ.
"hai dimenticato dove era il frigorifero?" mi stringe forte e mi stampa un bacio sulla testa "hai ancora un po' di ciccia qui?" mi pizzica le guance.
Forse ho perso qualche chilo, ma nulla di che...
"e tu pare che abbia dimenticato di dormire... quelle borse sotto gli occhi!?..."
"SONO GUCCI CARA"
"ciao papà" un brividino mi invade la schiena, al sentire della sua voce qualcosa mi scatta. Qualcosa di positivo. Si abbracciano e sento Liam ringraziare il cielo.
Riuscite ad immaginare una tigre selvaggia, capace di tagliare via tutto anche con una sola zampata? Che mostra i denti e soffia ad ogni singola presenza?
Ecco, questo è Kyle, capace di vivere da solo. Ora però gli artigli sono meno sporgenti e non soffia più.
Ha senso?
Nel giro di due ore esatte arriva il momento di partire. Papà arriva e saluta Liam, parlottano un po' nel loro dialetto e quasi fanno investire sia il mio che il loro cane.
Entrambi sono piccoli, cucciolini tonti capaci di correre dietro ad una foglia e trovarsi in una pozzanghera di fango a 3 chilometri più a Sud. Giusto per dirne una.
"allora... chi va con chi?" chiede papà
"Jason viene con me, Kyle dovrà venire su con la sua"
"Megan?"
"vengo con te"
"anzi, la macchina è piena" lo sguardo che rivolge a Liam è di una complicità assurda, quasi vergognosa "piena"
"piena?" sentenzio io
"piena" fa il finto dispiaciuto

Mi trovo in macchina con Kyle, lui tutto serio e con entrambe le mani sul volante, ed io con lo sguardo perso sulla linea tratteggiata dell'autostrada. Tutto silenzio.
E giuro su Dio, quel silenzio mi logora dentro.
Cambia le marce con sicurezza, accelera spesso e sorpassa le macchine lente, che cambiano sempre corsia.
Porta pantaloncini corti e le sue gambe sono grosse, muscolose.
Qualcuno mi chiama al telefono, è la mamma.
Cavolo la mamma!
"ciao mamma"
"amore! Ti disturbo?"
"no, assolutamente"
"mi ha detto tutto papà, mi raccomando copriti, non mangiare il gelato la sera e non dimenticarti di mettere guanti, burro cacao e crema per le man-"
"okay, okay! Ho trovato il regalo, è stupendo"
"sono felice, tienilo per l'evenienza speciale"
"se mai ce ne sarà una"
"la speranza è l'ultima a morire" ci salutiamo e chiudo per prima.
Penso come dice lei, ma penso pure che anche la speranza muoia ad un certo punto.

Nemmeno accende la radio, ne apre il finestrino.
"perché sei serio?"
"non sono serio"
"si, invece"
"no, credimi" deglutisce
"ti ho fatto qualcosa?"
"no"
"hai dimenticato nulla?"
"no"
"hai fame?"
"no"
"sete"
"no"
"sonno"
"basta!"
Ormai so come farlo parlare.
"e allora? Spara"
Cazzo Megan!!!
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CIAO BELLESSE 🚡
Siamo quasi a 2k WOWOWOWOWOOW
-mappleuzz 🏔

Cry but do not bleed [ IN REVISIONE ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora