Capitolo 17

1.5K 43 1
                                    

Altro giorno dove mi sveglio presto per uscire nel freddo della mattina e capitare a casa Douglas , per svegliare Jason e fingere di essere stata lì la notte.
Le chiavi sono nel vaso appeso all'entrata, la casa è calma, le luci sono spente, per non cadere accendo la torcia del mio cellulare e cammino piano.
Sono a 2 passi dalla cucina, la mia luce illumina in corpo senza vita, piegato in una posizione innaturale e bagnato.
Vorrei urlare, buttare tutto e scappare, pensare che sia frutto della mia immaginazione ma tutto è reale ed è sputato sul pavimento ai miei piedi come una carcassa.
Mi abbasso e cerco di capire la sua posizione
"Kyle! Sono Megan" è chiuso come un uovo, le braccia gli chiudono la faccia e lo sento respirare pesante.
"Kyle! Ti prego" il suo corpo è freddo e duro, dalla sua faccia traspare dolore.
Mi siedo vicino a lui e gli sposto indietro i capelli, la sua fronte ora si distende, gli occhi tremano, vorrei accendere la luce, ma sveglierei Jason...
Tengo la torcia del telefono puntata verso l'alto e attendo che si svegli.
Le mie mani tremano e il mio respiro è interrotto, ho paura e soprattutto non so se il stare ferma sia una buona idea.
E se chiamassi l'ambulanza?
Non me lo perdonerebbe mai.

"Megan" sento il mio nome ovattato
"Jason!"
"Perché Kyle è lì?"
"Ciao Jason! Andiamo a guardare i cartoni, ora ci sono quelli belli, che guardano solo i bambini forti"
"Va bene" si stropiccia gli occhi e mi tende la manina.
Mi stacco dal corpo freddo di Kyle.

Passano 10 minuti, li leggo sul decoder in verde neon...
"Vado a prepararti la colazione?"
"Latte"
"Si, latte"

Non dico che corro ma la camminata è sostenuta.
Lo trovo con la schiena a terra e le braccia aperte ad Angelo
"Kyle"
Gli occhi sono spalancati, e le ciglia sbattono lentamente
"Io non voglio più che vieni qui"
"Kyle"
"Non ti voglio più vedere, ci penso io a Jason"
Tutta la preoccupazione sparisce e lascia spazio alla rabbia
"Non mi hai assunta tu"
"E tu credi che non possa comunque licenziarti?"
"Non sai badare a te stesso, e pretendi di saper curare tuo fratello"
"Non ci mancherai" si alza e si aggrappa al tavolo, so che gli gira la testa, ma un po' ci godo.
"Tuo fratello è sceso 13 minuti fa e se non ci fossi stata io avrebbe potuto chiamare soccorsi e si sarebbe spaventato"
"Tu non lo conosci"
"Si invece, più di te che oltre a dargli un bacio non ci parli mai assieme"
"ESCI DA QUESTA CUCINA!" urla a pieni polmoni
Ma lui non fa più presa su di me
"Si, esco... prendo Jason e ritorno qui"
Gli passo vicino e vedo un grande livido sulla sua spalla.
Più grande del mio, ma lui lo sopporta meglio di me.
Lui mi osserva ancora la spalla, vede il cerotto bianco spuntare dalla maglia, contrae la mandibola
"Scusami"
"Vaffanculo"

•••••••••••
CIAO BELLESSE ✈️

Pure le parole!!!
HAHAHAHAHAH
Ringrazio ancora chi vota questa storia, siete il mio inizio e vi ricorderò sempre💋
-mappleluzz 🔏

Cry but do not bleed [ IN REVISIONE ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora