Capitolo 63

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Ho ripulito ogni singola briciola che Jason ha lasciato a terra fino alla sua camera.
Si lava da solo, è ormai abituato ed è così premuroso nei miei confronti, anche se è ancora piccolo.
"A che pensi?"
"Eh?"
"A che pensi, stai pulendo quella tovaglia da 1 minuto"
"Jason sta crescendo, tra un po' non avrà più bisogno di me"
"Per ora si"
"Giusto"

"Che ne dici, domani sera posso portarti fuori?"
Aspetta cosa?!
"F-fuori?"
"Si"
"Ma Jason?"
"Ha una zia"
V-va bene, ma dove andiamo?"
"Andiamo a mangiare in centro"
"Oh, ma non è il caso, poi a me il Centro non fa impazzire"
"Lo so che lo fai per me, ma io posso sopportare"
"L'ultima volta hai picchiato una persona"
"Perché se lo meritava, ma con gli sguardi ci posso convivere"
"Vedremo"
"Tu mettiti un vestito comodo e tutto andrà bene"

Il mio stomaco è in subbuglio.
Le farfalle sembrano falene da quanto si smuovono nelle mie budella...

"Andiamo a dormire" dice prendendomi la mano
"Arrivo"
"No, Ora, la cucina é iper igienizzata"

Finiamo a parlare del più e del meno a letto assieme, e nonostante il nervosismo lui fa sembrare tutto così normale.
"Megan"
"Dimmi"
"Voglio essere coccolato"
"L'ho intuito sai?"
Lo accolgo tra le mie braccia e lui appoggia la sua faccia sul mio ventre, sento forti scosse che fanno sembrare il mio stomaco vuoto.
Inizio a passare le dita tra i suoi capelli, lui ringhia di piacere e si lascia andare, mi abbraccia e proprio come se fosse un appuntamento fisso, si rilassa.
"Grazie"
"Prego" rispondo da finta modesta.
Si alza di scatto e mi bacia, le sue labbra sono calde e sanno di zucchero e lamponi, mi prende come se fossi una piuma e le posizioni si invertono.
Ora io sono sopra di lui e assaporo tutto il possibile.
Come in una danza, le nostre lingue si muovono e sembrano affannate e vogliose di non smettere mai.
Mi stacco per prendere fiato, ma lui è irresistibile.
"Sai di lamponi" dico sottovoce
"La cosa è reciproca" mi bacia il naso.
Le sue mani sono sempre state al loro posto, lui ha paura di toccarmi, almeno di andare avanti.
"Ora va tutto bene Kyle"
"Lo so"

"Mi prometti una cosa?" Dico
"Cosa?"
"Mi prometti che ogni volta che non riuscirai a dormire, o che avrai dei pensieri cattivi me lo dirai?"
"Ci proverò"
"Basta e avanza come promessa"

Perché il suo telefono squilla.
E perché sopra c'è scritto il nome di mio papà?

Cry but do not bleed [ IN REVISIONE ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora