Buon compleanno
Pov. Ilaria
Non so bene come sono finita in questa situazione.
Inizio tutto un lunedì mattina, stavo portando a spasso Sparky quando improvvisamente mi ritrovai con un fazzoletto imbevuto cloroformio, infatti poco dopo svenni.
Mi sveglia in una camera. Non ero ne legata ne bendata, ne imbavagliata. Tutto sembrava che volesse dirmi che potevo fidarmi, ma io non mi sarei mai fidata a quei tempi.
La camera in cui era era di circa 6x7 m e era composta di un letto matrimoniale, una scrivania, un armadio e un enorme specchio da cui mi vidi. Indossavo vestiti diversi da quelli precedenti. La mia gonna bianca era stata completamente levata e la mia camicetta nera era stata sostituita da una maglia lunga nera della Nike, al collo avevo un collare con un nome, anch'esso maschile ma per poterlo leggerlo dovetti avvicinarmi allo specchio e dopo un po' lessi "Namjoon" era questo il nome del mio rapitore? Che cosa voleva dire? Perché lo indossavo?
Toccai i miei (lunghezza capelli e colore) profumavano ed erano anche leggermente bagnati.... Mi avevamo fatto un bagno... Mi avevano vista nuda cavolo.
Mentre riflettevo sulla situazione in cui ero finita senti dei passi farsi sempre più vicini, così feci la prima cosa che il mio cervello mi disse di fare. Fingere di dormire.
Mi buttai sul letto e mi copri con le coperte mettendomi nella posizione più o meno identica a quella in cui mi ero svegliata, chiusi gli occhi e rallentati il respiro.
Sono sempre stata una ragazza dal sangue freddo e questo mi fa avere il controllo in situazioni come queste. Come avevo previsto, i passi si dirigevano verso la stanza in cui allogiavo momentaneamente, senti il rumore della serratura scattare, la porta aprirsi e poi richiudersi, e infine il materasso abbassarsi. Mi senti osservata e poco dopo una mano mi accarezzo il viso, era calda e morbida, sembrava quella di mia madre quindi non poterti controllare il mio istinto e mi accoccolano a essa.
Senti una dolce risata maschile e poi una voce bassa.
X. "Che carina, non ti sei ancora svegliata e già hai capito chi sono io" si stese sul letto e mi strinse a se.
Dalle sue parole percepì possessione e anche pazzia. Questo ragazzo doveva essere Namjoon... Almeno penso... Ma perché sono qui con questo affare al collo??
Poco dopo apri gli occhi e osservai meglio il suo volto.
Era biondo con i capelli rasati hai lati, jeans neri e una camicia sbottonata bianca, aveva pochi muscoli ma erano giusti e messi al posto giusto, delle labbra carnose, aveva gli occhi chiusi quindi non aveva visto che mi ero "svegliata".
Lui però aumento la presa su di me e mi fece sussultare leggermente, gesto che gli fece aprire gli occhi e subbito un sorriso comparve dal suo volto
X. "Ciao piccola, so che sei sorpresa ma il tuo oppa ora é qui e potremmo vivere insieme per sempre. Sono Namjoon ma questo tu già lo sai, vero?" Non mi fece neanche bibite che subbito continuo "ma certo che sì. Infondo mi ami e hai fatto ricerche su di me" sorrise "che bella la mia piccola" prese il mio volto e lo strinse tra le sue mani per poi avvicinarlo al suo e baciarlo.
Non ricambiai inizialmente, ma poi lui mi morse le labbra, con forza, intimidendo mi di ricambiare e così feci. Ci baciamo e lui mi stava divorando le labbra, gemeva ogni tanto e si iniziò anche a strusciare su di me facendo crescere in lui un erezione.
Non c'è bisogno di continuare, penso voi abbiate già calto che quella volta mi abbia violentata. Ma per lui non era ciò, era amore quello che entrambi provavamo e il nostro atto era solo per unirlo maggiormente, stringendoci e amandoci mentre urlavamo i nostri nomi. Già per lui era ciò, ma per me no.... Io ho sofferto, mi ero sentita violata, impura, sporca, ripugnante. Tutto questo sentimenti mi portarono ad una forte nausea il mattino seguente e ciò gli fece pensare che posso incinta.... La sua reazione... Beh la sua realizzazione era stata spaventosa. Era andato di matto dicendo che non dovevano nascere, che erano dei mostri e che mi avrebbero portata via na noi. Tutto ciò lo disse urlando e tirando calci a sedie e armadio. Ero terrorizzata e non riusciva muovermi. Questo non gli fece per nulla piacere e inizio ad urlare ancora di più, mi dava della troia e della traditrice, anche della falsa e diceva che non l'amavo e che volevo approfitarmi di lui. Non sapevo come reagire ma ciò che mi fece scattare fu quando prese il coltello e minacciò di uccidermi. Fui costretta ad andare da lui e baciarlo. Gli dissi che non ero incinta e che era solo l'emozione di esserci incontrati finalmente, aggiunsi che nessuno ci avrebbe mai separato e che io lo amavo. Era ancora incerto sulle mie parole ma cedette dopo che lo baciai. Mi strinse a se e mi sollevò leggermente facendomi stare sulle punte.
Quell'episodio non fu l'unico e la sua gelosia mi impediva di fare anche amicizie. L'unico di cui si fidava e con cui potevo avere un rapporto era il suo amico Jackson Wang, lui mi raccontò dei sui problemi mentali e che gli parlava spesso di me da più o meno un anno e qualche mese e che era diventato letteralmente ossessionato.
Pian piano inizia persino a provare dei sentimenti verso il mio rapitore, e quando ne parlai con Jeckson mi disse che il mio non era amore ma che soffrivo della sindrome di Stoccolma, ovvero quando la vittima si innamora del proprio rapitore/aguzzino. Io... Io non capivo, non capivo cosa stesse dicendo quindi lo ignorai e decisi di troncare i legami con lui. Molte volte cerco di parlarmi ma io rifiutai sempre, ne parlo anche con Nam e dopo tante volte che Jeckson insistette sul vedermi si incazzo pesantemente. Torno a casa col viso cupo e mi porto velocemente in camera per poi strappai i vestiti e scoparmi violentemente al muro. Aveva in mano un coltello con cui incise sulla mia pelle la sua iniziale, ne ero felice ora tutto sapevano che ero sua ma da essa fuoriuscì troppo sangue e ciò mi fece perdere i sensi.
Non so quanto sia passato da allora, non apro gli occhi da quella volta, non riesco a muovermi e a parlare, sento solo le voci e percepì la voce di mia madre che parló con l'infermiera. Essa disse che ero in coma ma che mi sarei svegliata. Senti anche ogni notte le labbra di Namjoon toccarmi la pelle e sussurarmi che presto saremo stati di nuovo insieme e stavolta per sempre. Sono sempre più felice. Al mio risveglio io e Namjoon saremo scappati inseme e saremo andati in un posto isolato. Me l'aveva promesso e qualcosa mi dice che mi sarei svegliata oggi. Aspettami amore mio presto staremo ancora inseme.VantyDu~
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Justice and Fear; applyfic (Close) BTS
FanficAbbiamo aperto un altra interattiva per chi fosse interessato mi contatti In un mondo in cui la libertà non è degna per i umani. Dove non si ha più libertà, il dirti di parola o di pensiero, dove l'unica speranza è quella di trovare padroni, ovve...