Tre anni prima, 15/08
Taos, New MexicoIl sole splende alto nel cielo e i raggi riscaldano la mia pelle già accaldata; mi sento sudare ma non mi smuovo da questa posizione. Comodamente seduto su questa sdraio, osservo la mia Olly muoversi al ritmo del vento e della vita che le sta scorrendo nelle vene, grazie anche a questa bellissima giornata.
La osservo e vedo le sue gambe piegarsi e le punte dei suoi piedi lasciare il terreno, per poi tornare giù e non smetterla di muoversi per poter ruotare e continuare con i loro movimenti ipnotici.
E ancora non riesco a capire come tu faccia, sorellina.
«Mi spieghi come fai?» Questa domanda sfugge dalle mie labbra in maniera incontrollata e spezza la magia che lei stava componendo per me, per sé stessa e per il mondo intero.
Si volta nella mia direzione e mi fissa con uno sguardo confuso e privo di risposte per entrambi; non serve che chieda spiegazioni a voce e, visto che ho fatto il danno, mi affretto a spiegarmi meglio.
«Ti vedo sempre ballare e i passi che fai non sono mai uguali, né banali, però non sento mai una base musicale ad accompagnarti. Come mai?»
Mi sorride e viene fino a me per alzarmi dal mio giaciglio, alla fine mi porta dove prima era posizionata per ballare.La osservo, non capendo che cosa fare o che cosa dire, ma lei ha gli occhi chiusi e sembra non fare altro per lunghi secondi, poi intreccia le sue dita con le mie e riprende a danzare. Costretto a seguirla dalla sua mano nella mia, cerco di compiere i suoi stessi movimenti e con la sua stessa grazia, ma finisco per sentirmi solo un enorme elefante.
«È semplice, in realtà; perché la musica scorre dentro di noi, basta solo sentirla.»
Lei parla e cerca di spiegarmi, ma io sento solo la sua melodiosa voce mentre tento di danzare come fa lei, non riesco a capire del tutto le sue parole.
«E come fai a sentirla?»
Mi fa ruotare su me stesso e il mondo sembra prendersi gioco di me quando la testa gira dalla parte opposta di quella che sta seguendo il mio corpo.
«Chiudi gli occhi e lascia che tutto quello che hai intorno scompaia. Troverai la musica per ogni occasione.»
Sono terrorizzato perché so che se chiudessi gli occhi, mi ritroverei per terra in poco tempo. E lei con me, così continuo a osservare i suoi piedi, finché non torno a sentire le nostre mani intrecciate e capisco che devo fidarmi di lei.
Come ho sempre fatto, d'altronde. Non mi ha mai tradito.
Chiudo gli occhi e lascio che il cielo azzurro e le terre marroni scompaiano dalla mai vista, così come la rada vegetazione di mille colori e i fiumi che riflettono i colori del cielo. Ora ci siamo solo io e Olly, con le nostre mani che si fondono in una sola e i nostri cuori che battono all'unisono.
Non sento niente, eppure... sento tutto.
«Sai sorellina? Avevi ragione, sto ballando sulla musica più bella del mondo: quella che stiamo creando insieme.»
Riesco a vedere il suo sorriso solo dalla stretta che da alla mia mano e continuiamo a ballare, mentre i pensieri scompaiono e l'unica cosa che anima il mio ballo è lei.
La mia unica luce in quest'oscurità che si è presa la mia vista e che mi permette di sentire il tutto e il nulla.Continuiamo a ballare finché i nostri corpi non ci chiedono pietà e i piedi si rifiutano di collaborare e ci sediamo entrambi sulla mia sdraio, sudati e con il fiatone; nonostante questo, però, siamo felici e ci sentiamo liberi.
«Grazie per averlo condiviso con me.» Le dico, stringendola in un abbraccio bagnato e spettinandole la coda alta ancora perfetta anche dopo il movimento fatto.
Mi spinge via e finge una smorfia per il cattivo odore, ma non la ferma dallo sdraiarsi al mio fianco e poggiare il suo braccio sulle mie gambe.
«Condividerò sempre tutto con te, fratellone.»
Sento le guance andare a fuoco e milioni di pensieri prendono posto nella mia testa, pensieri incoerenti al momento che stiamo passando, ma che sono inevitabili nella mia condizione.
Sposto il suo braccio e cambio mi alzo, dicendole che abbiamo entrambi bisogno di una doccia prima che il nonno esca e si arrabbi per le condizioni in cui versiamo.
«Almeno abbiamo scoperto da chi ha preso papà.» Ride lei, seguita subito da me.
In effetti, non si può dire che tutto il carattere burbero di nostro padre dipenda dall'esercito.
Entriamo dentro la grande casa e ci dividiamo arrivati alle nostre camere.
«A dopo, piccola Olly.» Le dico, senza aspettare che lei risponda; cerco di richiudermi la porta alle spalle, ma lei riesce a sgusciare dentro all'ultimo secondo. La guardo, attendendo una risposta. Risposta che arriva sotto forma di abbraccio e un bacio poco lontano dall'angolo della bocca.
Ogni mio neurone si suicida e, invece, i miei ormoni iniziano a ballare la rumba appena sentono la porta richiudersi.
Rumba che, come dice sempre Olly, è il ballo più sensuale del mondo.
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Il mio amore sbagliato
Ficção AdolescenteATTENZIONE: Questa storia è da considerarsi un prequel di "Come una goccia d'acqua su un incendio", storia che trovate sul mio profilo. La lettura delle storie non ha un ordine e potete decidere qualche leggere prima o se leggerne solo una delle due...