Capitolo 26: Il profumo del Paradiso

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Due anni prima, 25/07Città di New York

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Due anni prima, 25/07
Città di New York

Il verde di Central Park è intorno a noi, ci avvolge, ci nasconde al mondo per mostrarcene un altro pieno di allegria, persone e natura per miglia e miglia.
Olly non riesce a smettere di fotografare tutto quel che incontra, l'ho anche vista fermarsi per scattare una decina di foto allo stesso albero, non so per quale motivo; se lei è contenta, lo sono anch'io.
«Non potrò mai ringraziarti abbastanza per tutto questo, lo sai?»
Incrocia le nostre braccia e comincia a saltellare per seguire il sentiero battuto che i nostri piedi calpestano da più di mezz'ora, rido assieme a lei e mi lascio avvolgere dall'allegria e spensieratezza di cui è intrinseco questo angolo di paradiso nascosto in questa metropoli così caotica e frenetica.
La calma e la felicità che paiono scorrere assieme alla linfa dentro le cortecce degli alberi, vengono rilasciate con l'ossigeno e chiunque cammini tra queste piante si sente subito una persona diversa.
«Sergio! Sergio! C'è un bellissimo lago!»
Rido e non riesco a trattenerla a me quando scioglie il contatto tra i nostri corpi e comincia a correre verso quello specchio d'acqua che accoglie molte persone sulla sua riva. La osservo fermarsi e fotografare l'acqua e ciò che lo circonda da diverse angolature, permettendomi di raggiungerla con tutta calma.

Devo aver colpito qualcosa, o compiuto un passo di troppo però, perché il secondo dopo che il lago mi rimandava il riflesso del mio sorriso, sono a occhi chiusi con l'acqua che mi impedisce di respirare. Alzo subito la testa e una cascata di gocce d'acqua cola da me per tornare al loro posto natio e mi volto, cercando mia sorella in questo marasma di facce che si sono voltate a fissarmi interdette.
La sua risata arriva prima della visione del suo viso in preda alla gioia più pura: mi fermo, con l'acqua fredda di poco sotto al mio ombelico, e la osservo come se fosse la più bella opera d'arte del mondo.
E per me lo è, lo è sempre stata.
Poggia la fotocamera a terra e fissa, intensamente, i suoi occhi nei miei mentre mi regala un sorriso da premio Nobel. Allunga una mano nella mia direzione e mi prende in giro, bonariamente, facendomi sentire un perfetto imbranato; così, quando le nostre mani entrano in contatto e un brivido scende lungo la mia spina dorsale, decido che devo vendicarmi e la tiro verso di me. Urla e, il secondo dopo, sta sputando l'acqua che era riuscita a ingoiare mentre urlava. Rido, dando un colpo con la mano aperta al lago intorno a noi e la schizzo ancora di più, ma mi fermo quando vedo la sua maglia bianca aderire al suo petto e mettere in mostra il reggiseno di un chiaro color pastello. Deglutisco e cerco di distogliere lo sguardo, inutilmente, e sento l'inguine premere contro il tessuto bagnato fradicio dei miei pantaloni.

«Meglio che usciamo, che ne dici?»
Mi osserva, dopo la mia domanda, e si lecca le labbra ancora leggermente bagnate e io sento l'impellente bisogno di nascondermi in questa pozza d'acqua cristallina finché l'eccitazione non sarà passata.
Annuisce e si dirige verso la riva in cui aveva posato le sue cose ed esce, l'acqua lascia il suo corpo in una danza erotica che non riesco a smettere di fissare e noto come i suoi pantaloni siano stati costretti ad aderire ancora meglio al suo lato b.
Non ce la posso fare, proprio no.
Sospiro e seguo i suoi movimenti per stendermi sulla coperta che ha appena steso sull'erba; osservo il cielo, cercando dei pensieri che riescano a non farmi fissare sullo spettacolo che i miei occhi hanno studiato nei minimi dettagli e penso al nonno, il Tenente Gardner ad aiutare la nonna con l'orto. Porto le mani dietro la testa e un sorriso affiora sul mio volto, mentre il sole continua a scaldare me e il mio abbigliamento fradicio.
«Dovresti metterti la crema, sai?»
Mi volto verso Olly e la osservo spalmarsi l'intruglio bianco sul volto, facendola sembrare un fantasma.
Uno spirito maledettamente sexy.
«Come dice sempre papà: quella è roba per femminucce, è tutta tua.»
Sbuffa, stanca di sentire la stessa risposta da quando ne ha memoria e poi poggia la nuca sul mio petto.

Rimaniamo lì a lungo, senza curarci del sole che inizia a tramontare e a tinteggiare il paesaggio di arancione; spezzando il silenzio con delle conversazioni, a volte futili, a volte serie, a volte divertenti. L'assenza di suono non ha mai fermato nessuno dei due, non ci ha mai dato fastidio; anzi, spesso la ricerchiamo perché ci permette di parlare meglio, ballare meglio, ascoltare meglio.
«Che ne dici di incamminarci? Abbiamo una bella passeggiata da fare, tornando all'hotel.»
Non risponde e allunga una mano sopra di sé, indicando la stella, la nana gialla che ci permette di vivere e smette di muoversi; entrambi rimaniamo a fissare il punto che indica il suo viso finché i nostri occhi non cominciano a chiedere pietà. A questo punto, lei abbassa il braccio e si gira, facendo scontrare il suo mento con i miei addominali per osservarmi negli occhi.
«Voglio creare una coreografia per il sole.»
Il sorriso è luminoso quanto la palla di idrogeno sopra di noi e io non riesco a trattenermi dal ricambiarlo; chiudo gli occhi subito dopo e inalo il profumo di questo posto.
«Ascolta Olly, ascolta la musica che scorre in questo parco e custodiscila nel tuo cuore per sempre.»
Non so perché ho detto queste parole, perché avrei voluto dirle di sentire il mix di odori che raggiungono il mio naso; di come l'acqua ha un odore quasi ristagnante, mentre l'erba sotto di noi profumi di vita. Avrei voluto chiederle se anche lei sentiva questo profumo di amore nascosto negli alberi che nascondono una parte del cielo e se anche lei avvertiva la puzza della tristezza di chi lascia questo parco.
Non so perché mi sono tenuto tutto questo dentro, ma credo che lo terrò ancora custodito nel mio cuore; assieme a questo meraviglioso mix e alla musica del vento tra le fronde degli alberi e il calore del corpo della donna che amo sul mio.

Non so perché mi sono tenuto tutto questo dentro, ma credo che lo terrò ancora custodito nel mio cuore; assieme a questo meraviglioso mix e alla musica del vento tra le fronde degli alberi e il calore del corpo della donna che amo sul mio

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Ho aggiornato questo capitolo prima di domenica perché voglio ringraziare chiunque per aver raggiunto il traguardo di 200k di visualizzazioni sulla storia "Come una goccia d'acqua su un incendio".
Non potrò mai ringraziarvi abbastanza.
Grazie a tutti! ❤️❤️

Buongiorno cuoricini, che cosa ne pensate di questa gita a Central Park?
Purtroppo questa loro vacanza a New York sta per finire e tra un paio di capitoli torneranno a casa. Che cosa pensate che succederà?

 Che cosa pensate che succederà?

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Ci vediamo al prossimo capitolo

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Il mio amore sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora