Un mese prima, 20/08
Città di San DiegoLa porta della mia camera si apre e io mi volto per vedere chi è stato, trovo mia madre che cerca di sbirciare dentro; la saluto e la faccio spaventare, ridacchiando piano.
«Pensavo stessi ancora dormendo come tua sorella e non volevo svegliarti.»
Mi avvicino, dandole un bacio sulla guancia e poi esco dalla stanza, chiudendomi la porta alle spalle.
«Non preoccuparti, mi stavo preparando per andare a correre.»
E a preparare la sorpresa per Olly.
Mi sorride, chiedendomi di non sforzarmi troppo, poi prende sottobraccio papà e, salutandomi, escono di casa.Corro un po' per le vie trafficate di San Diego, per poi fermarmi in una via poco trafficata e prendere quello di cui ho bisogno. Poi corro indietro, tornano verso casa e fermandomi nella panetteria vicino casa per prendere una brioche farcita di crema per Olly e, quando esco dal negozio, alzo gli occhi verso il cielo.
Osservo l'azzurro sopra le poche e bianche nuvole, mentre il sole splende in tutta la sua potenza e magnificenza, illuminando le nostre giornate e le nostre vite.
Gli regalo un sorriso, poi affretto il passo verso casa: non vorrei che mia sorella si svegliasse prima che io abbia preparato tutto.Al buio nella stanza, aspetto con impazienza l'arrivo di mia sorella qui dentro, maledicendomi per aver dimenticato qualcosa di così importante per il mio piano come le rose, ma ormai è fatta e la scia di briciole di pane mi fa sembrare più dentro la fiaba di Pollicino o di Hansel e Gretel piuttosto che all'interno di un film romantico.
«Come ho potuto essere così idiota?»
La domanda mi muore sulle labbra quando sento la maniglia muoversi e la porta socchiudersi.
«Sergio? Sei qui dentro?»
La voce di mia sorella mi arriva chiara alla orecchie, ma non mi muovo dalla mia posizione, attendendo che sia lei ad accendere la luce e a trovarmi; cosa che succede pochi attimi dopo. Lei si porta le mani davanti al volto, sconvolta di trovarmi sul letto dei nostri genitori con la sua colazione su un vassoio di fronte a me, ma rimane sorpresa per un paio di battiti di ciglia, perché poi si lancia su di me, rischiando di far cadere tutto.
«Attenta!»
Il mio grido è a metà tra il preoccupato e il divertito, infatti mi ritrovo a ridere, subito dopo, con Olly che mi guarda come una bambina che è appena stata beccata con le mani nella marmellata.
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Il mio amore sbagliato
Teen FictionATTENZIONE: Questa storia è da considerarsi un prequel di "Come una goccia d'acqua su un incendio", storia che trovate sul mio profilo. La lettura delle storie non ha un ordine e potete decidere qualche leggere prima o se leggerne solo una delle due...