Capitolo 11: Sfogati (*)

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Tre anni prima, 31/12Città di San Diego

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Tre anni prima, 31/12
Città di San Diego

La sera si avvicina, così come la serata in compagnia di mia sorella e Alex a casa nostra: per quanto i miei compagni di football abbiano insistito per farmi partecipare a una loro festa, non sono riuscito a dire loro di sì; avrei lasciato Olly sola e non me lo sarei mai perdonato.
E, per quanto sia una cosa casalinga e alla buona, decido di tirare fuori una camicia bianca e un paio di pantaloni neri classici; apro il cassetto dell'intimo e infilo una mano al suo interno per poter recuperare un paio qualsiasi di boxer, anche perché non è che siano poi così diversi l'uno dall'altro. L'occhio mi cade, però, sull'unico paio colorato che posseggo e che, per quante volte io abbia tentato di buttarlo, me lo sono sempre ritrovato dentro il cassetto.
"So che tu preferisci le cose prive di colore, ma l'intimo rosso è necessario per la notte di capodanno: ti porterà fortuna!"
Le parole di mia madre tornano prepotenti nella mia testa e mi impediscono di prendere uno dei miei soliti boxer per afferrare quelli. Li osservo con occhio critico, chiedendomi quale strano e mistico potere magico potrebbero nascondere al loro interno per portarmi fortuna, ma ultimamente ne ho così bisogno che smetto di pormi domande e li appallottolo in un pugno e apro la porta del bagno.
Per fortuna che non c'è Olly, o mi sarei dovuto ritirare per evitare di far vedere l'imbarazzante intimo e scappare nel bagno della camera di mamma e papà, i quali sono partiti questa mattina presto per tornare solo tra tre giorni.
Si meritano un po' di libertà.

Accendo l'acqua della doccia, impostandola su caldo e mi privo di tutti gli indumenti che mi coprivano; osservando il mio riflesso allo specchio. Riesco a regalarmi un piccolo sorriso, data la lotta che mi sembra di star vincendo contro i miei stessi sentimenti e mi infilo sotto l'acqua; senza controllare se è diventata abbastanza calda.
La sento bagnarmi i capelli e appiattirmeli, mentre delle gocce riescono a raggiungere il mio viso e iniziare la loro discesa verso il basso. Rimango fermo mentre l'acqua continua a bagnarmi sempre di più e ormai a scorrere per tutto il mio corpo sono più e più rigagnoli. Chiudo gli occhi e alzo la testa verso il soffione.
Penso a Olly e a come il nostro rapporto si stia evolvendo, a come siamo sempre più uniti, anche mentre io spero di allontanarmi abbastanza da lei per poter diventare un uomo nuovo.
E, forse, dimenticarmi anche del mio cuore che batte solo per la sua felicità.
Spengo l'acqua e allungo la mano per prendere il mio solito asciugamano bianco per togliermi l'eccesso d'acqua e poi avvolgermelo in vita, poco al di sotto degli addominali, oramai del tutto scolpiti.
Riapro gli occhi quando lo specchio è di nuovo di fronte a me mi accorgo dell'errore compiuto: questo non è il mio asciugamano!

Sento le guance andarmi a fuoco nel capire che la stoffa che mi copre le nudità appartiene a niente di meno che all'amore della mia vita.
Per tutta la sfortuna di questo mondo!
Lo slaccio immediatamente e torno a essere nudo. Nudo e bagnato, con un asciugamano azzurro decorato da stelle gialle e cuori rosa davanti agli occhi, come se stessi guardando un film horror che mette i brividi e la voglia di scappare dalla mamma.
E ora che cosa faccio?
Capisco da me di star esagerando, ma quel suo profumo di pesche di cui l'asciugamano è impregnato, mi sta dando alla testa. E, purtroppo, non solo.
E stavo festeggiando i miei progressi per smettere di sentirmi un mostro!

Il mio amore sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora