Un anno prima, 15/01
Città di San DiegoNon è raro che io mi svegli, la domenica mattina, con la musica che dona vita alla casa; in questo modo sono consapevole che Olly è da qualche parte a muovere il suo corpo in un intreccio tra lei e la vita che mi sorprende ogni volta di più.
Mi stiracchio, facendo allungare tutti i muscoli e mi sento un peso strano al braccio sinistro, sposto lo sguardo su di esso e trovo il gesso bianco e nero ad avvolgerlo; sbuffo e raccolgo il pantalone della tuta dal bordo del letto.
Se solo potessi togliere questo inutile coso.
Con attenzione e tanto tempo da spendere, riesco a essere pronto per la colazione; vengo intercettato dalla piroetta di mia sorella e mi rendo conto che era da settimane che non la vedevo ballare, o con un sorriso sulle labbra. Mi fermo e la osservo danzarmi attorno e le sorrido di rimando, perché lei è la fonte del mio buonumore e se lei è felice, lo sono anch'io.
«Buongiorno Sergio, dormito bene?»
Nonostante il sorriso, rimango spiazzato dalla sua domanda e dal modo in cui mi ha chiamato, visto che è raro che lei pronunci il mio nome al posto di fratellone; annuisco senza distogliere lo sguardo da lei e la vedo che si avvicina, posandomi le mani sul petto e slanciando all'indietro la gamba sinistra.
«Ne sono contenta.»
Si scosta e si allontana da me, lasciandomi pieno di domande che rimarranno senza risposta.Ieri sera ho avuto il coraggio di entrare nella sua camera, trovandola sdraiata sul letto con le cuffie nelle orecchie; ho trovato il coraggio di sedermi sul bordo del suo materasso e posarmi la sua testa sulle gambe, per poterla coccolare. Abbiamo passato del tempo così, in silenzio come molte altre volte, silenzio spezzato ogni qualvolta che le mie dita sfioravano le sue labbra come si fa con un qualcosa di proibito che non riesci a smettere di desiderare.
I nostri sospiri si sono alzati man mano che incontravo la sua bocca rosa e allungavo i tempi in cui la stuzzicavo e l'accarezzavo, ipnotizzato dalle emozioni che mi sconquassano il petto ogni volta che sono a poca distanza da lei, fin quando non sono riuscito a uscire dall'incanto che mi aveva lanciato quando mi ha morso un dito per ricambiare il favore.
Ricordo come mi sono alzato di scatto e le ho dato le spalle, scusandomi in un filo di voce; ricordo come le sue mani si sono posate sulle mie scapole, scaldandole con il loro calore, come poi sono scivolate sotto le ascelle per raggiungere i miei pettorali e come la sua guancia si è posata, delicatamente, sulla mia schiena. Il suo tentativo di impedirmi di scusarmi è ancora cucito sulla pelle, così come i movimenti che mi ha aiutato a compiere per farmi voltare di nuovo verso di lei.
I nostri occhi, così simili, si sono incontrati a metà strada, finché lei non si è alzata sulle punte e io l'ho stretta a me con l'unico braccio a disposizione, le sue labbra si sono posate, lievi, all'angolo della mia bocca e il suo sorriso mi ha spezzato il respiro.
Il mio cuore porta ancora le cicatrici della lotta per non cadere ancora in tentazione, una battaglia persa in partenza, perché è stata lei a sfiorare le mie labbra con le sue, imprimendo poi sempre più forza e passione in quel contatto proibito che mi è stato impossibile non ricambiare l'amore che mi stava dimostrando in quel momento.Mi siedo, concentrato sui ricordi che condivido con Olly, sulla sedia della cucina e osservo un punto imprecisato del mobile coperto da una tovaglia bianca decorata di rosso. Il profumo di pesche mi avverte dell'arrivo della protagonista dei miei pensieri e la sua mano scivola con grazia e finta non curanza sul mio braccio, mandandomi una scarica di brividi che termina tutta nel centro della mia mascolinità. Mordo un'imprecazione e il labbro allo stesso momento e le lancio un'occhiataccia per dirle di smetterla con questi atteggiamenti, soprattutto dopo che, ieri sera, avevamo deciso che sarebbe stato il nostro ultimo bacio.
Non possiamo stare insieme, purtroppo.
Lei mi sorride, fingendo un'innocenza che non le vedo addosso, e si siede al mio fianco; mi sporgo verso di lei, sussurrandole all'orecchio che deve evitare di comportarsi come se fosse la mia ragazza e lei mi strizza l'occhio. Allontano la mia colazione e scosto la sedia dal tavolo e lascio la cucina per raggiungere la mia stanza; apro la portafinestra e una ventata di aria fredda penetra in camera, congelando ogni mio arto. Resto fermo sulla soglia, lasciandomi travolgere dai nuovi profumi che il vento porta con sé, poi la chiudo alle mie spalle e mi siedo davanti alla scrivania.Chiudo le pagine di ricerca, per puro istinto, quando la porta cigola e qualcuno entra nella mia stanza senza permesso, mi rilasso quando mi accorgo che si tratta di mia sorella e torno a osservare come si svolge la vita nel campus di Yale.
«Sempre convinto di voler andare lì?»
Non serve che le risponda, perché anche lei conosce la mia risposta e poggia le sue mani sulle mie spalle; le muove in piccoli cerchi e premendo con più forza ogni tanto. L'effetto sul mio corpo è immediato e tutti i miei muscoli di rilassano sotto il suo tocco e lo stress che mi attanagliava le viscere sembra essere scomparso.
«Proprio non vuoi concedermi neanche un'occasione per diventare qualcosa di più?»
Chiudo gli occhi e sento i muscoli irrigidirsi di nuovo, la sua domanda non mi è nuova ed è la stessa che mi pongo io ogni sera prima di addormentarmi ripensando al sapore delle sue labbra.
«Lo sai anche tu che è la cosa più giusta.»
Le sue dista si spostano sulle mie tempie e il suo massaggio improvvisato continua in silenzio. Gli occhi rimangono chiusi, anche quando lei riesce a sedersi sulle mie gambe e il suo respiro si infrange sul mio.
«Allora perché continuiamo ad assaporarci come se fossimo il nostro piatto preferito?»
Apro gli occhi, fissando intensamente i suoi: nei miei è inciso, in risposta, tutto l'amore che provo per lei e nel suo vedo la stessa identica cosa. L'unico problema, tra di noi, è che il nostro amore è sbagliato.Buongiorno cuoricini,
Le cose iniziano a essere più infuocate tra questa strampalata ed "errata" coppia di amanti.Voi che cosa ne pensate? Che cosa pensate succederà nei prossimi capitoli?
Riusciranno a calmare questa passione, questo amore che li spinge uno verso l'altro o no?
Vi sta piacendo la storia? E i personaggi?Al prossimo capitolo!
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Il mio amore sbagliato
Teen FictionATTENZIONE: Questa storia è da considerarsi un prequel di "Come una goccia d'acqua su un incendio", storia che trovate sul mio profilo. La lettura delle storie non ha un ordine e potete decidere qualche leggere prima o se leggerne solo una delle due...