6 mesi prima, 17/03
Città di San DiegoCammino per i corridoi della scuola, affiancato dal mio migliore amico Jason e dal resto della squadra di football; Jaxon compreso. E io cerco di nascondere il più possibile le occhiatacce che gli mando, visto che piace a mia sorella.
E risulto incoerente anche a me stesso, visto che sono stato il primo a cercare di mostrare a Olly di poter stare bene anche se stiamo con altre persone.
«Allora, amico, sei pronto per la partita che affronteremo tra poco?»
Jason mi dà una pacca sulla spalla e io annuisco nella sua direzione: so già che vedrò ogni avversario per la nuova cotta di mia sorella per poterli abbattere tutti.
Anche se quello non è il mio ruolo e, così facendo, rischio di rompermi gran parte delle ossa del mio corpo.Negli spogliatoi, le voci si fanno più alte, le chiacchiere più futili, per cercare di smorzare la tensione. Le urla del pubblico giungono fino qui e entra nelle ossa di ogni giocatore, facendogli sentire il peso delle persone che contano su di noi.
Dobbiamo vincere anche questa partita.
Usciamo dalla stanza e le cheerleaders ci sfilano davanti, con i loro capelli raccolti in code alte che schioccano al loro passaggio e scorso gli occhi di Olly posarsi, quasi incantati sull'insulso Jaxon e poi sfiorare la mia figura. Avverto la stessa sensazione di quando ho scoperto che il mio cuore batte per lei, come se quel giorno fosse oggi.
Allungo la mano, senza neanche accorgermene, sfiorando il polso di mia sorella, la quale si ferma anche se mi ha superato; non si volta verso di me, però.
Il fiato mi rimane incastrato in gola, mentre attendo un suo cenno, o un misero augurio per la partita, ma rimane in silenzio e il mio cuore si ferma nello stesso tempo in cui riprendo a respirare e lei si allontana da me.
Non lasciarmi ancora, amore mio.Esco dalla doccia, avvolgendomi un grosso asciugamano bianco attorno alla vita, mentre scuoto la testa per eliminare goccioline di troppo tra i miei capelli. Osservo il mio riflesso allo specchio e faccio una smorfia di fronte al livido sulla spalla destra per colpa di un contrasto non troppo pulito da parte mia.
Me la sono cercata.
La porta del bagno, quella che porta alla camera di Olly, si apre lentamente e cigolando; sembra quasi che lei sappia che io sono dentro e mi stia dando la possibilità di scappare via da lei. Io, però, non mi muovo dalla mia posizione e tendo i muscoli, pronto per vedermi rifiutato un'altra volta.
Pronto a un'altra delusione.
La sua testa, coperta dai capelli, ora sciolti, fa capolino oltre lo stipite e sembra fissarsi proprio su di me, come faceva mesi addietro; poi anche il resto del suo corpo la segue e le sue mani corrono a portare le sue lunghe ciocche, più scure del cioccolato fondente.
Ora posso vedere i suoi occhi che fuggono dai miei, le sue guance rosse e come martoria il suo labbro inferiore.
Ti rendo così nervosa anche se non hai più alcuna attrazione nei miei confronti?
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Il mio amore sbagliato
Teen FictionATTENZIONE: Questa storia è da considerarsi un prequel di "Come una goccia d'acqua su un incendio", storia che trovate sul mio profilo. La lettura delle storie non ha un ordine e potete decidere qualche leggere prima o se leggerne solo una delle due...