Un anno prima, 07/04
Città di San DiegoSalto la sigla della puntata appena cominciata, perché non vedo l'ora di scoprire le nuove vicende di Artù e Merlino, ma mi vedo costretto a interrompere la mia maratona: mia sorella è appena entrata in camera.
«Sergio, disturbo?»
Chiudo il PC e lo appoggio sul comodino per farle spazio sul letto e permetterle di sdraiarsi al mio fianco; mi sorride e rispondo che lei non mi disturba mai. Mi abbraccia forte e poggia la testa sul mio petto, infine mi chiede che cosa stessi facendo; inizio ad accarezzarle la testa, dove i suoi lunghi e setosi capelli sono rinchiusi nella sua solita coda di cavallo e le dico ella mia maratona di Merlin.
Scatta e si irrigidisce come un animale braccato, ma le impedisco di staccarsi da me, insistendo sul fatto che la serie possa aspettare; lei sempre indecisa, ma poi si rilassa e sorride quando i nostri occhi si incrociano, così come fanno le nostre mani.
«Che ne dici se guardo una puntata con te?»
La guardo, soppesando le sue parole, sentendola poi aggiungere di avere un appuntamento con Alex. Le rispondo in maniera affermativa, mentre cerco di riprendere il computer senza chiederle di alzarsi dal mio petto e poi sistemo il computer sulle mie gambe; faccio ripartire la puntata, anche se so che lei non capirà molto visto che sono già alla terza stagione.I minuti passano, così come gli avvenimenti sullo schermo e io mi ritrovo catapultato in quella finzione fatta di magia, orgoglio e cavalleria, finché Olly non scioglie le nostre mani. Mi volto verso di lei e la trovo già intenta a fissarmi, come se avessi qualcosa di curioso in mezzo alla fronte; interrompo il video per poterle dare tutta la mia attenzione e aspetto che lei incominci a parlare.
«A te piacere veramente tutto questo?»
Corrugo la fronte nel sentire la sua domanda: capisco che i gusti sono diversi in base alle persone, ma non penso che questa serie faccia davvero così schifo.
E dire che mi era stata suggerita da moltissime persone e anche dal professore di storia, poiché abbastanza veritiera nell'ambito storico.
Chiudo lo schermo e inizio a pregustarmi una lunga e pacifica discussione che ci porterà a scoprire nuove differenze tra di noi, le quali sono gli aspetti che adoro di più nel nostro rapporto perché riesco a vederla meno come mia sorella e più come una ragazza qualsiasi quando noto quante cose ci siano a dividerci.
Se solo non avessi lo stesso sangue a scorrere nelle nostre vene.
«Sì. sorellina. È una delle mie serie tv preferite, se vogliamo proprio dirla tutta.»
Non le chiedo i motivi della sua domanda, poiché la conosco bene e so che tra poco non esiterà a espormeli, convinta di quel che le passa nella testa; anche se so che è sempre pronta a sentire un nuovo parere e capire se si trova nel torto.
Mi siedo quando lei si alza dal letto per poter camminare nervosamente all'interno della mia stanza e, poco dopo, le sue gemme scure si incastrano nei miei occhi e un brutto presentimento striscia lento e doloroso lungo la mia spina dorsale.
«Come fa a piacerti un programma del genere? Dove mostrano e fanno sempre giusto il matrimonio combinato?»
Vorrei risponderle, vorrei dirle che questa pratica viene rifiutata e ritenuta errata dai protagonisti, proprio per non far passare un messaggio sbagliato, ma lei mi precede e mi regala il colpo di grazia.
«E poi, come diamine fai a sopportare l'idea che vogliano farlo anche tra parenti? Fratelli e sorelle compresi!»
Sento il mio cuore spaccarsi in mille pezzi e il respiro venirmi meno, soprattutto per i traguardi che avevamo raggiunto come coppia e, subito dopo, mi alzo dal letto, con una fretta improvvisa che prende entrambi alla sprovvista. Una forte voglia di rompere qualunque cosa mi capiti a tiro mi prende, portandomi quasi a vedere tutto rosso, ma cerco di calmare i miei respiri per non spaventare più di quanto io abbia già fatto mia sorella; muovo gli occhi velocemente, per tutta la superficie della camera nella quale siamo rinchiusi, in cerca di una via di fuga, come se io fossi una preda e Olly un animale affamato che non vede l'ora di divorarmi.
Trovo la mia scappatoia nella porta in legno e, in un gesto frettoloso, mi infilo il primo paio di infradito che trovo e muovo i primi passi verso la mia salvezza, anche se un suono strozzato da parte di mia sorella fa vacillare i miei movimenti; essi si fermano quando la mia mano impugna il freddo metallo della maniglia e la mia schiena è rivolta verso di lei, in attesa di lei, di un suo gesto o di un suo suono.
Una condizione in cui sono bloccato da quando ho capito qual era, qual è la ragione per la quale il mio cuore batte.
Lei rimane in silenzio e io, non riuscendo a sopportare questa pressione che il dolore fa sul mio intero corpo e supero la soglia con l'intenzione di lasciarmi alle spalle tutta questa situazione impossibile. Almeno per un po'.
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Il mio amore sbagliato
Novela JuvenilATTENZIONE: Questa storia è da considerarsi un prequel di "Come una goccia d'acqua su un incendio", storia che trovate sul mio profilo. La lettura delle storie non ha un ordine e potete decidere qualche leggere prima o se leggerne solo una delle due...