ATTENZIONE: Questa storia è da considerarsi un prequel di "Come una goccia d'acqua su un incendio", storia che trovate sul mio profilo.
La lettura delle storie non ha un ordine e potete decidere qualche leggere prima o se leggerne solo una delle due...
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Tre anni prima, 31/12 - 01/01 Città di San Diego
La cena è stata squisita e ora siamo davanti alla televisione sintonizzati sul canale che mostra il Capodanno in piazza di New York, poiché a Olly piace così tanto quella città. Vorrei riuscire a portarla lì, un giorno. Le due ragazze stanno parlando e ridendo tra di loro per qualcosa che non riesco a capire, ma non mi importa perché il sorriso sul mio viso è così reale e vero da farmi credere di vivere in un sogno; allo stesso modo, mi sento leggero e nuovo. Di nuovo bambino. Di nuovo una persona e non più un mostro. Iniziano a ballare quando della musica viene trasmessa dalla tv e io mi perdo a osservare queste due giovani donne vivere le loro vite con leggerezza e felicità che sprizza da tutti i loro pori; mi riprendo quando entrambe afferrano le mie mani e cercano di tirarmi in mezzo alla loro pista da ballo improvvisata. Lascio libera una risata di pancia e fingo di oppormi, per poi alzarmi all'improvviso e inizio a farle volteggiare in contemporanea. Ridiamo tutti insieme, in questa meravigliosa armonia che la nostra felicità crea e mi sembra che niente sia mai stato più perfetto di così.
Balliamo e ridiamo finché la voce dell'inviata non annuncia che il momento fatidico sta per giungere e ci sediamo sul divano, tutti vicini e abbracciati. Ci stringiamo tutti insieme, sempre di più a ogni numero che eliminiamo dal conto alla rovescia per l'arrivo del nuovo anno e quando la palla viene spenta iniziamo a gridare assieme a più di un milione di newyorkesi e turisti che si sono riuniti in piazza per festeggiare. I fuochi d'artificio scoppiano in tutti i cieli del mondo e noi usciamo dalla porta per poter ammirare quelle lingue di fuoco artificiali dai mille colori che nascondono le stelle. Osservo per un pochi secondi quello spettacolo pirotecnico e poi abbasso gli occhi sulle due ragazze ai miei fianchi: ragazze che conosco da quando ero piccolo e alle quali sono molto affezionato. Di una ne sono anche innamorato. Sposto lo sguardo sul profilo innalzato di mia sorella: gli occhi illuminati per la felicità del momento e dalle luci che scoppiano in cielo, il viso colorato dai festeggiamenti e un sorriso più luminoso del sole. C'è qualcosa di più bello di te, sorellina?
Le stringo a me mentre gli ultimi fuochi si perdono in un cielo illuminato dalla luna calante e dalle milioni di stelle che ci osservano. «Rientriamo a casa, prima che vi prendiate un malanno.» Annuiscono con gli occhi ancora rivolti verso l'alto e le accompagno dentro, chiudendo la porta alle mie spalle. Ci scambiamo gli auguri e brindiamo con della coca cola, vista la nostra giovane età e mi fermo riprendere a ballare. Ammiro la loro voglia di vivere e la felicità che mostrano in ogni momento della loro vita. A un tratto, però, Alexandra si ferma e ci fissa con un lampo pericoloso negli occhi. «Anno nuovo...» Il suo tono non mi convince per niente, ma mi fa più paura interromperla «da inaugurare con un bel gioco!» Continua a non convincermi, mentre mia sorella ricomincia a saltellare intorno a noi, presa dall'euforia data dalla proposta. «Potremmo prendere qualche alcolico dalla vetrina di vostro padre...» La rossa interrompe la sua proposta quando incrocia il mio sguardo e deglutisce: non intendo farle ubriacare. «Ok, niente alcool; però potremmo comunque giocare.» Annuisco solo perché la proposta è più ragionevole e la lascio continuare a parlare. «Che ne dite di giocare a obbligo o verità?» Scuoto la testa alla sua proposta molto bambinesca, ma Olly è così su di giri che non me la sento di bocciare questo gioco, così aspetto che Alex torni dalla cucina con la bottiglia di Coca Cola e tre bicchieri per poi sederci in cerchio sul tappeto di fronte al divano. Mi chiedo che cos'abbia in mente quella ragazza...