Capitolo 20: Solo un altro ballo

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Due anni prima, 12/06Città di San Diego

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Due anni prima, 12/06
Città di San Diego

Scendiamo dall'auto e Olly non smette un solo secondo di bombardare nostro padre con tutto quello che ha fatto al ballo; ho anche intercettato un paio di richieste d'aiuto nei miei confronti, ma sono rimasto a godermi la scena in silenzio e con un sorriso sulle labbra. Entriamo in casa e, finalmente, la mia amata sorellina corre da nostra madre per ricominciare tutto il suo discorso e papà mi si avvicina.
«Sappi che questa me la paghi.» Porto una mano sulle labbra per nascondere il mio ennesimo sorriso della serata e saluto entrambi i miei genitori per raggiungere la mia camera.
Ho un disperato bisogno di sciacquarmi il viso e rendermi conto che tutto questo non è solo un sogno.
Slaccio la cravatta scura e la lascio a penzoloni attorno al mio collo, prima di entrare in bagno e osservare il mio riflesso stanco e felice allo specchio. Mi pizzico una guancia e posso vedere la smorfia di dolore che mi deforma i lineamenti e, subito dopo, un sorriso prende il suo posto per la gioia di scoprire che ho davvero portato mia sorella al ballo.
Stringo i bordi del lavandino per sentirmi ancora ancorato al mondo reale e non in quello di fantasia dove ora sarei a baciare l'amore della mia vita e non a osservare la mia felicità da solo.

Mi sdraio sul letto, osservando il soffitto chiaro e riportando alla mente tutti i bei momenti vissuti questa notte con un sorriso a incresparmi il volto. Chiudo gli occhi per ricordare meglio la sensazione delle sue mani a stringermi il corpo, la melodia della sua risata e a quanto è stato bello tenerla tra le mie braccia e condurre i suoi passi sul ritmo delle diverse canzoni. Porto le mani sotto la testa e sento che la giacca del completo e la camicia iniziano a tirare, ma non ci penso perché i ricordi che mi stanno avvolgendo la mente sono molto più piacevoli del tessuto teso e scomodo sui miei muscoli. Mi sento in bilico tra il mondo dei sogni e quello reale, ma una carezza sul viso mi fa aprire gli occhi.
In fronte a me, una ragazza dai lunghi capelli scuri lasciati liberi di vagare sulle sue spalle, dagli occhi più luminosi e puri che io abbia mai incontrato e delle labbra tutte da baciare.
«Olly, che cosa ci fai qui?» Cerco di mettermi seduto, ma la sua testa che si posa sul mio petto me lo impedisce.
Sbadiglia e si sistema meglio su di me, borbottando qualcosa su una mia promessa fatta al ballo. Ricordo quelle mie parole, ma pensavo che non ci avesse dato tutta l'importanza che gli ho dato io. A quanto pare mi sbagliavo.

Porto una mano ad accarezzarle i capelli e setaccio con la mente ogni canzone che potrei farle ballare; i suoi respiri si fanno sempre più regolari e interrompo i miei movimenti per paura di svegliarla.
«Perché ti sei fermato?» Il cuore perde un battito al sentire quelle parole e mi sembra di rischiare l'infarto per la paura che mi ha messo addosso.
«Pensavo ti fossi addormentata.» Sussurro al nulla, come se stessi rispondendo a una domanda posta tanto tempo prima.
Sento le sue dita cominciare a muoversi sopra la camicia e seguono il percorso delineato dai miei muscoli e inizio ad agitarmi per quel che i suoi movimenti fanno scattare in me.
«Vuoi impedirmi di mantenere la mia promessa?»
Balbetto la domanda, cercando di apparire insensibile alle sue dita divise dal mio corpo da un misero strato di tessuto e la sento staccarsi immediatamente da me. Prendo un grosso respiro e tento di trovare qualche pensiero che possa riportarmi sulla retta via; anche se riesco solo a vedere Olly ovunque spazi con la mente. Mi metto seduto e la vedo volteggiare sulle note del vento con quel suo lungo e impalpabile vestito verde; il quale si allarga e si restringe sulle sue gambe a ogni suo movimento. Mi fermo a osservarla, del tutto rapito da lei e mi riscuoto quando lei mi porge una mano, come per chiedermi di ballare.
Le parti dovrebbero essere invertite, però.
Acconsento e la faccio ruotare su sé stessa, avvertendo la risata che lascia libera di avvolgere questa stanza, altrimenti troppo silenziosa per i miei gusti.

Recupero il telefono sulla scrivania e le apro la portafinestra per permetterle di uscire sul balcone. Rimane stupita, ma accetta il mio invito a uscire e la vedo stringere le mani sulla ringhiera in ferro per allungarsi il più possibile e osservare meglio il cielo; nel mentre, io rimango a osservare lei e vedo che i piedi le sono rimasti nudi.
«Sei tornata a essere la mia nanetta?» Le chiedo, ponendomi al suo fianco, senza avere il coraggio di avvicinarmi di più per sussurrargliela all'orecchio. Se solo non fossi stata mia sorella, mia Olly...
Si volta verso di me e raccoglie una ciocca di capelli che le danzava sul volto, per colpa del vento; la riporta al suo posto dietro l'orecchio mentre mi osserva con quei occhi da cerbiatta che mi fanno innamorare sempre più di lei.
«Diciamo che i tacchi non sono proprio le mie calzature preferite.» Sorrido di fronte alle sue guance rosse e poggio i gomiti sulla ringhiera, per osservare tutto quello che la luna piena riesce a illuminare.
Prendo un grosso respiro e riesco ad avvertire l'odore dell'erba fresca, un leggero sentore di cloro della piscina dei nostri vicini e il forte profumo di pesche che avvolge mia sorella. Mi volto verso di lei con un sorriso e prendo il cellulare, cliccandoci sopra fin quando non trovo quel che stavo cercando.

Prima di far cominciare la colonna sonora di questa nostra nottata perfetta, le porgo una mano, inchinandomi leggermente e sento la sua risata spezzare il silenzio di questa sera magica. Il calore del suo palmo entra in contatto con il mio e premo play, poggiando poi il cellulare per terra. Riporto le mani nella posizione che mi aveva fatto prendere, sulla pista da ballo, la ragazza che mi sta di fronte e sento un uomo cominciare a cantare, mentre noi cominciamo a muoverci senza badare troppo al ritmo musicale che spazia in maniera tale da essere udito solo da noi.
«Everyday, of our lives, wanna find you there, wanna hold on tight.» Mormoro, assieme ai cantanti, questa parte della canzone e la stringo maggiormente a me.
Ti amo, Olly.

Buongiorno cuoricini miei!Ps

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Buongiorno cuoricini miei!
Ps. Vi chiedo scusa per il mancato aggiornamento di ieri, ma lo studio matto e disperatissimo che sto portando avanti mi fotte un po' troppo il cervello.
Per farmi perdonare, il secondo aggiornamento avverrà stasera!

Siamo arrivati al capitolo 20 e io non riesco ancora a crederci, e voi?Nel prossimo capitolo, troveremo, finalmente, la tanto attesa che Sergio ha preparato per la nostra Olly e scopriremo se le vostre idee sono state corrette oppure no 🤭💖Non ve...

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Siamo arrivati al capitolo 20 e io non riesco ancora a crederci, e voi?
Nel prossimo capitolo, troveremo, finalmente, la tanto attesa che Sergio ha preparato per la nostra Olly e scopriremo se le vostre idee sono state corrette oppure no 🤭💖
Non vedo l'ora di sapere che cosa ne pensate!

Ci vediamo presto

Ci vediamo presto

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Il mio amore sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora