April, Seoul, South Corea.
«..Il solito, grazie.»
Jungkook, fra uno sbadiglio e un'altro e con le sue solite occhiaie a fargli compagnia era seduto al bar dell'università, per prendere un caffè che gli ridasse le forze. Era ormai abituato a fare le ore piccole, dopotutto gli esami erano alle porte e lui ce la stava mettendo tutta per studiare e memorizzare più cose possibili, sfruttando tutto il tempo a sua disposizione.«Ecco a te. » disse il barista, che non era altro che il suo migliore amico.
Jungkook si fiondò sul suo americano, assaporando il pungente e amaro sapore tipico. Sentì la bevanda calda scendere giù per la sua gola e arrivare allo stomaco, e a quel punto tirò un sospiro.
«Kook, hai mai pensato al trucco per uomini? sai, con quelle occhiaie mi pare di star parlando ad un panda, sei messo peggio di Jinsoul quando va a dormire con il mascara.» disse Yoongi ghignando, pulendo il bancone e lavando le tazzine.
«Come osi paragonarmi a tua sorella? io non vado a dormire col mascara!» protestò il minore.
Yoongi fece per rispondere, ma la campanella della porta lo interruppe.
«Yoongi hyung! sei ritornato, mi sei mancato così tanto!».Eccolo, Kim Taehyung quella mattina aveva fatto il suo ingresso trionfale, piagnucolando felice perché il suo hyung ーdopo un periodo di malattiaー era ritornato a frequentare le lezioni e a lavorare.
Senza scrupoli andò dietro al bancone e lo abbracciò, molestandolo e invadendo il suo spazio personale.
«Taehyung, scollati. Sto per affogarti nel lavandino.» Ovviamente l'interpellato strinse ancora di più le sue braccia attorno ai fianchi del maggiore.
Jungkook, infastidito da tutto quel chiasso biascicò qualcosa, «Finiscila, idiota. Mi stai urtando il sistema nervoso con i tuoi schiamazzi da paperella in calore a prima mattina.», ma il diretto interessato non aveva captato le sue parole, si era ritrovato a gemere dal dolore perché il suo hyung gli aveva bruscamente tirato un calcio alla gamba.
Jungkook era arrivato da pochi giorni e già detestava Kim Taehyung con tutto il suo cuore. Era troppo rumoroso, secondo i suoi gusti, e aveva intuito che era meglio stargli alla larga, quel ragazzo era letteralmente pazzo! Jungkook amava la calma, il silenzio, qualunque cosa non superasse i 40 decibel nel raggio di 10 metri. E Taehyung era a malapena due metri da lui e stava schiamazzando.
«Tsk, non apprezzi nemmeno il mio amore per te.» disse Taehyung mentre si massaggiava il punto colpito.
«Non è amore, ti mancava soltanto il mio caffè visto che Jinyoung è nuovo e ancora non sa farli bene. Dì le cose come stanno!»
Appena nel bar entrò tutta la banda di ragazzi chiassosi, Jungkook capì che quella mattina non avrebbe avuto un'attimo di pace.
Uno in particolare infastidì Jungkook.
«Ti giuro! Lo scaldabagno ha preso fuoco nella doccia e stavo per morire, e tu ridi?», grasse risate si scatenarono al racconto di un ragazzo dai capelli rossi e con un sorriso smagliante.Per Jungkook era inconcepibile avere tutto quel chiasso nelle orecchie alle 8 e 30 del mattino, dopo aver dormito a malapena 3 ore. Così decise di alzarsi e andarsene, ma la mano del suo hyung gli prese il polso.
«Hei! Aspetta.. beh vedi, siccome sei nuovo qui a Seoul, ti va se stasera passi una serata con me e i miei amici? Sei arrivato a malapena da 2 settimane e non fai altro che studiare, non ti sei fatto nessun amico?» chiese Yoongi, sperando in una risposta positiva.
«B-Beh.. conosco Jimin, è il mio compagno di stanza, ricordi? Te l'avevo detto.» disse levando la mano dello hyung dal suo polso.
«Perfetto! Stasera ci sarà anche lui, non accetto un rifiuto, e se dovessi darmi buca verrò nella tua stanza e ti farò testa e muro, sei avvisato!» disse Yoongi, nel frattempo aveva ripreso la sua postazione dietro al bancone. E Jungkook sapeva che il suo hyung l'avrebbe fatto davvero, se non fosse uscito con lui.
Ma di uscire non ne aveva proprio voglia.
📍
Hola! Perdonatemi nel caso questa storia facesse schifo.. è la prima che provo a scrivere con serietà.
STAI LEGGENDO
Louder Than Bombs || Taekook
Fanfiction[COMPLETA] [IN REVISIONE] «Beh, è colpa tua. Mi hai chiuso il telefono in faccia.» «Taehyung non ti sopporto, non riesco a stare in tua compagnia per più di cinque minuti senza avere una crisi isterica. Non se ne parla.» Qui iniziò il loro malat...